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Gazzetta Ufficiale: Gazz.Uff.: Sistema di trasporto rapido di massa per Parma
20/11/2006

COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA - DELIBERAZIONE 29 marzo 2006 - 1° Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 433/2001), sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata per la citta' di Parma. (Deliberazione n. 92/06). (GU n. 258 del 6-11-2006)

                    IL COMITATO INTERMINISTERIALE
                   PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
  Vista  la  legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»),
che,  all'art.  1,  ha  stabilito  che  le infrastrutture pubbliche e
private  e  gli  insediamenti  strategici  e  di preminente interesse
nazionale,  da  realizzare  per  la modernizzazione e lo sviluppo del
Paese,  vengano  individuati  dal  Governo  attraverso  un  programma
formulato  secondo  i  criteri e le indicazioni procedurali contenuti
nello  stesso articolo, demandando a questo comitato di approvare, in
sede  di  prima applicazione della legge, il suddetto programma entro
il 31 dicembre 2001;
  Vista  la  legge  1° agosto  2002,  n.  166, che, all'art. 13, reca
modifiche  al  menzionato  art. 1 della legge n. 443/2001 e autorizza
limiti   di   impegno   quindicennali   per  la  progettazione  e  la
realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo
comitato;
  Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo
dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
  Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001,
come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del
decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita'
dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo
comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo'
in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
  Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n.
327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e
regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita',
come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre
2004, n. 330;
  Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante
«Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione»,
secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di
investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di
progetto  (C.U.P.),  e viste le delibere attuative adottate da questo
Comitato;
  Visto  l'art.  4  della  legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in
particolare  i  commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali la richiesta
di  assegnazione  di risorse a questo comitato, per le infrastrutture
strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante
dalla  gestione  e  che  non siano incluse nei piani finanziari delle
concessionarie  e  nei  relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere
corredata    da    un'analisi    costi-benefici   e   da   un   piano
economico-finanziario  redatto  secondo  lo  schema tipo approvato da
questo Comitato;
  Visto  il  decreto  legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta
modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
  Visto  l'art.  39  del  decreto-legge  30 dicembre  2005,  n.  273,
convertito nella legge 23 febbraio 2006, n. 51, ai sensi del quale le
quote di limiti d'impegno di cui all'art. 13 della legge n. 166/2002,
decorrenti  dal  2003  e  2004  e  non impegnate al 31 dicembre 2005,
costituiscono economie di bilancio e sono reiscritte nella competenza
degli esercizi successivi a quelli terminali dei rispettivi limiti;
  Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n.
51/2002  supplemento  ordinario),  con  la  quale questo Comitato, ai
sensi  del  piu'  volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha
approvato  il  primo programma delle infrastrutture strategiche, che,
all'allegato 1,  include la voce «Allacciamenti ferroviari e stradali
grandi  hub  aeroportuali»  per  un  importo  complessivo  di 309,874
milioni di euro;
  Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n.
248/2003),  con  la  quale questo comitato ha formulato, tra l'altro,
indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto
che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a
svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi
inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
  Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n.
230/2004),  con  la quale questo comitato ha approvato lo schema tipo
di  piano  economico-finanziario  ai  sensi  del  richiamato  art. 4,
comma 140,  della  legge  n.  350/2003,  prevedendo  che di norma - a
corredo  della  richiesta  di  finanziamento  a  carico delle risorse
dell'art.  13  della  legge  n.  166/2002 - venga presentato il piano
sintetico,  ma  esplicitando  che  questo Comitato stesso, in sede di
approfondimento, puo' richiedere la presentazione del piano analitico
completo;
  Vista  la  delibera 20 dicembre 2004, n. 107 (Gazzetta Ufficiale n.
149/2005),   con   la   quale   questo  comitato  ha  approvato,  con
prescrizioni, il progetto preliminare «Sistema di trasporto rapido di
massa  a  guida  vincolata per la citta' di Parma» limitatamente alle
linee   A   e  C,  individuando  nel  comune  di  Parma  il  soggetto
aggiudicatore  e  fissando il limite di spesa in euro 306.836.642, di
cui  detto comune - con delibera di giunta 28 ottobre 2004, n. 1259 -
si  era  impegnato  a  garantire  parte  della  copertura finanziaria
tramite apposita societa' per la cui costituzione si era riservato di
presentare proposta al proprio Consiglio;
  Vista  la  delibera  27 maggio  2005,  n. 64 (Gazzetta Ufficiale n.
18/2006),    con    la    quale    questo   comitato   ha   assegnato
programmaticamente  all'intervento  in questione un finanziamento, in
termini  di  volume  di  investimento,  di 172.112.022 euro, a valere
sulle  risorse  destinate  all'attuazione  del  primo programma delle
opere strategiche;
  Vista  la  delibera  2 dicembre 2005, n. 158 (Gazzetta Ufficiale n.
94/2006),  con  la quale questo comitato ha approvato la modifica del
soggetto   aggiudicatore  individuato  nella  societa'  «Metro  Parma
S.p.A.», la cui costituzione e' stata promossa dal consiglio comunale
di   Parma   ed   il  cui  oggetto  sociale  e'  rappresentato  dalla
progettazione  e  realizzazione delle linee ferroviarie metropolitane
interrate e non, che insistono sul territorio del predetto comune;
  Visto  il  decreto  emanato  dal  Ministro dell'interno il 14 marzo
2003, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti, e s.m.i., con il quale - in relazione
al  disposto  dell'art.  15,  comma 5,  del  decreto  legislativo  n.
190/2002  -  e'  stato  costituito  il  Comitato di coordinamento per
l'alta sorveglianza delle grandi opere;
  Vista  la  nota  5 novembre  2004,  n.  COM/3001/1, con la quale il
coordinatore  del  predetto  comitato  di  coordinamento  per  l'alta
sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal
comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
  Vista  la  nota 21 marzo 2006, n. 218 - integrata con nota 28 marzo
2006,  n.  234 - con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti  ha  trasmesso,  tra  l'altro, la relazione istruttoria sul
progetto definitivo del «Sistema di trasporto rapido di massa a guida
vincolata  per  la  citta'  di  Parma»,  relazione  della quale copia
aggiornata viene consegnata in seduta;
  Considerato   che,   come  specificato  nella  citata  delibera  n.
107/2004,  la  Provincia  -  indicata  dalla  Regione  quale soggetto
competente  ad  esprimersi sulla valutazione di impatto ambientale ai
sensi  della  legge  regionale  18 maggio  1999,  n. 9, e s.m.i. - ha
formulato  al  riguardo  parere  favorevole  con prescrizioni, che la
Regione  stessa  ha  fatto  proprie con delibera di Giunta 18 ottobre
2004, n. 2069;
  Considerato  che la Corte dei conti, nell'ammettere a registrazione
la  citata  delibera  n.  107/2004,  ha sottolineato la necessita' di
procedere, in occasione dell'approvazione del progetto definitivo, ad
un   puntuale   esame   della   congruenza  delle  valutazioni  della
Commissione   interministeriale  per  le  metropolitane  e  l'importo
indicato da questo Comitato quale «limite di spesa dell'intervento»;
  Considerato  che, nella riunione preparatoria del 21 marzo 2006, il
rappresentante  della  regione  Emilia-Romagna  ha  dato  lettura del
parere   favorevole  della  Regione  subordinato  al  recepimento  di
prescrizioni   in   materia   urbanistica   ed  in  particolare  alla
localizzazione   soprattutto   del   nuovo   deposito,   che  risulta
diversamente   ubicato  -  rispetto  al  progetto  preliminare  -  in
attuazione  delle  prescrizioni  di cui all'allegato alla delibera n.
107/2004,  nonche'  subordinato  al  recepimento  di  prescrizioni di
ordine economico-finanziario;
  Considerato  che,  nella  relazione aggiornata, viene proposta solo
l'approvazione del progetto in questione, mentre non viene riproposta
l'assegnazione  di un finanziamento, a valere sulle risorse destinate
all'attuazione del Programma, per l'acquisto del materiale rotabile;
  Ritenuto  di  condividere tale impostazione in considerazione della
rilevata  finalizzazione  del  contributo originariamente richiesto e
dei tempi occorrenti per la realizzazione dell'infrastruttura;
  Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei
trasporti;
  Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle
finanze;
                             Prende atto
delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle
infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
  sotto l'aspetto tecnico procedurale:
    che  il  progetto  definitivo  di  cui si propone l'approvazione,
anche  in osservanza alle prescrizioni formulate dal Comitato in sede
di  approvazione  del progetto preliminare, presenta alcune modifiche
puntualmente  esposte, rispetto al suddetto progetto preliminare, con
particolare  riferimento  al citato deposito che viene spostato dalla
zona nord alla zona sud;
    che   in   particolare   l'intervento  in  questione  prevede  la
realizzazione   di   un  sistema  di  trasporto  a  guida  vincolata,
costituito da due linee:
      linea  A: che attraversa la citta' di Parma lungo la direttrice
Nord-Sud  ed  e'  delimitata  a  Nord  dal parcheggio di interscambio
collocato in corrispondenza dello svincolo autostradale di Parma, e a
Sud,   dal   deposito   dei  treni  ubicato  nella  zona  del  Campus
universitario,  presentando  uno  sviluppo complessivo di 11,4 km, di
cui 4,7 km a raso, 2,3 km in galleria o galleria artificiale e 3,6 km
in galleria TBM, e n. 20 fermate, con una riduzione di queste ultime,
rispetto  al  progetto  preliminare,  coerente  con le considerazioni
svolte  dalla  Commissione  interministeriale per le metropolitane di
cui alla legge 29 dicembre 1969, n. 1042;
      linea C:  costituita  da un servizio ferroviario sulla linea FS
Milano-Bologna   che   grazie   alla   nuova   fermata  in  linea  in
corrispondenza dell'aeroporto di Parma, colleghera' quest'ultimo alla
stazione di Parma;
    che   con   note   6 dicembre   2005,   n.   09/02/AC/05U   e  n.
0154/AA/4B/05/U,  la  Metro  Parma  S.p.A.,  in  qualita' di soggetto
aggiudicatore, ha trasmesso il progetto definitivo rispettivamente al
Ministero   delle   infrastrutture  e  dei  trasporti  e  alle  altre
amministrazioni interessate e agli enti gestori delle interferenze;
    che  con successiva nota 27 dicembre 2005, n. 0168/AA/4B/05/U, la
stessa  societa'  ha  trasmesso  al  predetto Ministero una relazione
illustrativa  delle autorizzazioni necessarie e relativo elenco degli
enti   ed   amministrazioni   cui  e'  stato  trasmesso  il  progetto
definitivo,  indicando  le  autorizzazioni  ed i pareri di competenza
degli   stessi,   e   che   con   nota   del   16 gennaio   2006,  n.
0014//AA/4B/06/U, ha trasmesso la relazione della societa' Ati Alpina
S.p.A.,  incaricata della progettazione, attestante l'osservanza e il
recepimento,  nel  progetto  definitivo,  delle prescrizioni allegate
alla piu' volte richiamata delibera n. 107/2004;
    che    al    procedimento    finalizzato    alla    realizzazione
dell'intervento  in  questione  e'  stata  data  pubblicita'  in data
6 dicembre  2005  attraverso  la  pubblicazione di avviso di deposito
degli  elaborati  progettuali,  in libera visione al pubblico, su due
quotidiani, di cui uno a diffusione nazionale, e all'albo pretorio;
    che  con  nota  27 dicembre  2005,  n.  STM/TF/GC  cc il predetto
Ministero  ha convocato la Conferenza di servizi, che si e' tenuta in
data 20 gennaio 2006 e si e' conclusa in data 13 marzo 2006;
    che  la  regione  Emilia-Romagna,  con  nota  17 gennaio 2006, n.
ATA/285/33,   ha  formulato  alcune  osservazioni  di  carattere  non
prescrittivo;
    che   il  Ministero  per  i  beni  e  le  attivita'  culturali  -
Dipartimento  dei  beni  culturali e paesaggistici, con nota 16 marzo
2006,  n.  BAP/S02/34.19.04/5276,  ha  espresso parere favorevole con
prescrizioni,  recependo  al riguardo le osservazioni formulate dalla
Soprintendenza  per  i  beni  archeologici  e per il paesaggio per le
province  di  Parma  e  Piacenza  e  dalla  Soprintendenza per i beni
archeologici  dell'Emilia-Romagna rispettivamente con nota 11 gennaio
2006, n. 125 e nota 19 gennaio 2006, n. 793;
    che la citata Commissione interministeriale per le metropolitane,
nella  seduta  del 17 marzo 2006, ha preso atto degli approfondimenti
di  natura  tecnico-economico  di  cui al punto 1.2 della delibera n.
64/2005 esposti nella relazione dell'Amministrazione di settore ed ha
espresso,  con  voto  n.  354/L.O.,  parere  favorevole  nei  termini
riportati  in  detta relazione, rilevando quindi, per quanto concerne
gli  aspetti  economici,  che  -  anche  se  il quadro di sintesi non
ricomprende alcune voci di costi di «opere e attivita' di contorno» -
detto  quadro,  il  cui totale corrisponde all'importo indicato quale
finanziabile  da  questo  Comitato, deve rappresentare il riferimento
unico  e concludendo che, nelle more di ulteriori approfondimenti, il
costo  indicato  nel  progetto  per  la realizzazione dell'opera puo'
ritenersi,  in  linea generale, ammissibile ai fini dell'assegnazione
del finanziamento;
    che  gli  enti  gestori  delle  interferenze e le Amministrazioni
competenti  al  rilascio  di  permessi  ed autorizzazioni, in sede di
Conferenza  di servizi o con atti successivi, si sono pronunciati sul
progetto  definitivo  in  argomento,  esprimendo  pareri favorevoli o
rilasciando  le autorizzazioni di competenza, con talune osservazioni
e  prescrizioni  cui  il  soggetto  aggiudicatore  si e' impegnato ad
ottemperare in fase di redazione del progetto esecutivo;
    che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti riporta, in
apposito   allegato,   le   prescrizioni  da  formulare  in  sede  di
approvazione del progetto definitivo, evidenziando quali osservazioni
avanzate  in sede istruttoria vengono accolte in linea di principio e
debbono  quindi  essere  approfondite successivamente ed esponendo le
motivazioni  in  caso di mancato recepimento di osservazioni avanzate
nella medesima fase;
  sotto l'aspetto attuativo:
    che  il  soggetto  aggiudicatore  e'  confermato  in  Metro Parma
S.p.A.;
    che  l'opera  verra' realizzata mediante affidamento a contraente
generale da scegliere in base ad apposita gara ad evidenza pubblica;
    che il tempo per la messa in esercizio delle linee, tenendo conto
anche delle attivita' progettuali e autorizzative residue, e' stimato
in circa sei anni;
    che il CUP del progetto e' I71I05000020001;
  sotto l'aspetto finanziario:
    che  il  costo  complessivo  dell'opera e' fissato in 306.803.989
euro   (rectius  306.803.990  euro)  al  netto  dell'I.V.A.,  di  cui
304.641.345  euro  riferibili  ai  due  lotti in cui e' articolata la
linea A,  1.862.645 riferibili alla linea C e 300.000 accantonati per
incentivi ai sensi della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e s.m.i.;
    che  il costo dell'intero intervento, sempre al netto dell'I.V.A.
e al netto altresi' del citato accantonamento, e' cosi' disaggregato:
268.665.701 euro per l'infrastruttura e 37.838.288 per i rotabili;
    che  detto  costo  e'  stato computato dal soggetto aggiudicatore
sulla  base  del  prezzario  ANAS  -  Compartimento per la viabilita'
dell'Emilia-Romagna,  relativo all'anno 2005, e, per le voci in detto
elenco  non  contemplate,  sulla  base  di  prezzari ritenuti il piu'
affini   possibile  alle  opere  da  valorizzare  e  territorialmente
compatibili con la citta' di Parma;
    che  la copertura finanziaria sinora assicurata all'intervento in
questione e' cosi' ripartita:

{legge obiettivo} (delibera CIPE n. 64/2005)....   | 172.112.022 euro
Comune di Parma (delibera 28.10.2004, n. 1259).... |  96.836.642 euro
    Totale . . .                                   | 268.948.664 euro

    che   e'   stata   predisposta   stesura   aggiornata  del  piano
economico-finanziario  sintetico che riporta la suddetta struttura di
finanziamento,   indicando   peraltro   la  quota  corrispondente  al
finanziamento  del Comune quale «prestiti pubblici a rimborso», e che
in  vista  della  riunione  preparatoria  all'odierna seduta e' stata
consegnata anche copia del piano finanziario analitico;
    che   l'analisi  costi-benefici  -  condotta  valutando  anche  i
benefici  correlati  al  risparmio  di  tempo, a minori costi-auto, a
riduzione  della congestione ed alle altre esternalita' - presenta un
valore  attuale  netto economico (VANE) di progetto di 19.621 milioni
di  euro,  il  che  conferma  l'opportunita'  dell'intervento; mentre
l'analisi  di  redditivita'  sviluppata nei citati piani evidenzia un
margine operativo lordo di 7.685 k-euro, un TIR del 7,29% e un VAN di
2.326 k-euro del capitale investito;
    che  l'importo  di  37.855.325  euro  - di cui il Ministero delle
infrastrutture  e dei trasporti ha proposto, nella stesura originaria
della  relazione  istruttoria,  l'assegnazione a carico delle risorse
destinate  all'attuazione  del Programma con richiesta non riproposta
nella   stesura   consegnata   in  seduta  -  vale  a  completare  il
finanziamento  dell'intervento in questione e, piu' specificatamente,
corrisponde al costo di acquisto del materiale rotabile;
                              Delibera:
  1. Approvazione progetto definitivo.
  1.1 Ai  sensi e per gli effetti dell'art. 4 del decreto legislativo
n.  190/2002,  come modificato e integrato dal decreto legislativo n.
189/2005,  nonche'  ai  sensi dell'art. 12 del decreto del Presidente
della  Repubblica  n.  327/2001,  come  modificato  - da ultimo - dal
decreto  legislativo  n.  330/2004, e' approvato, con le prescrizioni
proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche ai
fini  dell'attestazione  della compatibilita' ambientale dell'opera e
della  dichiarazione di pubblica utilita', il progetto definitivo del
«Sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata per la citta'
di Parma», limitatamente alle linee A e C.
  L'approvazione  sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione
e  parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le
opere, prestazioni e attivita' previste nel progetto approvato.
  Il  comune  di  Parma  procedera'  all'adeguamento  degli strumenti
urbanistici  di  competenza,  con  particolare riferimento alla nuova
localizzazione del deposito.
  1.2 L'importo  di  306.803.990  euro costituisce il nuovo limite di
spesa dell'intervento da realizzare.
  1.3 Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1,  cui  e' condizionata
l'approvazione del suddetto progetto, sono riportate nell'allegato 1,
che  forma  parte integrante della presente delibera, e devono essere
sviluppate in fase di progettazione esecutiva.
  Inoltre   in   sede   di   progettazione   esecutiva   il  soggetto
aggiudicatore  curera',  come richiesto dalla regione Emilia-Romagna,
che sia assicurata immediata connessione tra le fermate terminali e i
rispettivi  parcheggi  scambiatori,  che  siano  meglio  collocate le
fermate  in superficie e che le fermate per le quali attualmente sono
previsti   unicamente  scale  fisse  ed  ascensori  siano  dotate  di
ulteriori o comunque piu' efficaci sistemi di accesso.
  1.4 E'   altresi'  approvato  il  programma  di  risoluzione  delle
interferenze,   predisposto,   ai   sensi  dell'art.  5  del  decreto
legislativo n. 190/2002, dal soggetto aggiudicatore in relazione alle
osservazioni pervenute dai relativi enti gestori.
  1.5 Gli   immobili   di   cui  e'  prevista  l'espropriazione  sono
individuati   negli   elaborati   del  progetto  definitivo  indicati
nell'allegato 2, che forma parte integrante della presente delibera.
  2. Assegnazione contributo.
  2.1 A scioglimento della riserva di cui al punto 1.2 della delibera
n.  64/2005, per la realizzazione del «Sistema di trasporto rapido di
massa  a  guida  vincolata  per  la  citta' di Parma» viene assegnato
definitivamente  alla Metro Parma S.p.A. il finanziamento, in termini
di volume di investimento, di 172.112.022 euro.
  Come   previsto  nella  richiamata  delibera  l'onere  relativo  e'
imputato:
    in   quanto   a   euro  868.000,00,  sul  2°  limite  di  impegno
quindicennale  di  cui  all'art.  13  della  legge  n. 166/2002, come
rifinanziato  dalla  legge n. 350/2003, decorrente dal 2003: la quota
annua  di  contributo  non  potra'  comunque  superare  l'importo  di
76.000,00 euro;
    per  il  residuo importo di euro 171.244.000,00, sul 3° limite di
impegno  quindicennale  di  cui  all'art. 13 della legge n. 166/2002,
come  rifinanziato  dalla legge n. 350/2003, decorrente dal 2004 e la
quota  annua  di contributo non potra' comunque superare l'importo di
14.995.000,00 euro.
  2.2 Il  comune  di  Parma dovra' dare concreto seguito alla propria
delibera n. 1259/2004, facendosi carico, come richiesto dalla regione
Emilia-Romagna, delle quote di finanziamento nell'entita' prevista al
fine    di   assicurare   realmente   la   costruzione   e   gestione
dell'infrastruttura.
  3. Clausole finali.
  3.1 Il  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti provvedera'
ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei
documenti componenti il progetto definitivo.
  3.2 Il  soggetto  aggiudicatore  provvedera', prima dell'inizio dei
lavori,  a  fornire assicurazioni al predetto Ministero sull'avvenuto
recepimento, nel progetto esecutivo, delle prescrizioni riportate nel
menzionato  allegato:  il citato Ministero procedera', a sua volta, a
dare comunicazione al riguardo alla segreteria di questo Comitato.
  3.3 Il  medesimo  Ministero  provvedera' a svolgere le attivita' di
supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti
di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla
normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui
alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
  3.4 In  relazione  alle  linee  guida esposte nella citata nota del
coordinatore  del  Comitato  di coordinamento per l'alta sorveglianza
delle  grandi  opere,  nel bando di gara per la scelta del contraente
generale  dovra'  essere  inclusa  apposita  clausola  che preveda la
stipula,  tra  la  prefettura  -  UTG, il soggetto aggiudicatore e il
contraente  generale risultato aggiudicatario, di apposito protocollo
mirato   a   potenziare   l'attivita'  di  monitoraggio  al  fine  di
prevenzione   dei   tentativi  di  infiltrazione  della  criminalita'
organizzata. Il protocollo dovra' seguire le linee guida sintetizzate
nell'allegato 3,  che forma parte integrante della presente delibera.
Esso   dovra'   inoltre   recepire  eventuali  ulteriori  indicazioni
formulate dal suddetto Comitato prima della stipula del protocollo in
questione  e  che  il  Comitato  stesso provvedera' a comunicare alla
citata prefettura.
  Ai  sensi  dell'art.  9,  comma 13-ter,  del decreto legislativo n.
190/2002 introdotto dal decreto legislativo n. 189/2005, nel bando di
gara  dovra'  essere  prevista,  ai  fini  di  cui sopra, un'aliquota
forfettaria,   non   sottoposta   al   ribasso  d'asta,  ragguagliata
all'importo complessivo dell'intervento.
  3.5 Il  CUP I71I05000020001, assegnato al progetto in argomento, ai
sensi  della delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n.
276/2004),  va  evidenziato  nella  documentazione  amministrativa  e
contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
    Roma, 29 marzo 2006
                                            Il Presidente: Berlusconi
Il segretario del CIPE: Baldassarri
Registrata alla Corte dei conti il 13 ottobre 2006
Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 6
Economia e finanze, foglio n. 59

     

                                                           Allegato 1
                 PRESCRIZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO
                DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
    1.1 Prescrizioni di carattere tecnico.
    Nelle successive fasi di progetto esecutivo:
      1) dovra'  essere  individuata la migliore soluzione che vada a
conciliare  gli  spazi  della stazione con l'effettiva ubicazione dei
ritrovamenti  archeologici  che  si  dovessero incontrare durante gli
scavi,  adattando  nel  migliore  modo  possibile  la struttura delle
stazioni  all'effettiva  giacitura  degli  eventuali ritrovamenti, al
fine di valorizzarli opportunamente;
      2) dovra'    essere   prevista   la   disponibilita'   per   la
Soprintendenza  di  un  magazzino  per  il  ricovero  definitivo  dei
reperti,  di  dimensione  adeguata  all'entita'  degli stessi reperti
emersi durante gli scavi, opportunamente attrezzato con scaffalature,
impianto elettrico ed antincendio, nonche' idoneo sistema di allarme;
      3) dovra'  essere  espressamente indicato a carico dell'impresa
che  tutti  gli interventi di scavo per la realizzazione dell'opera e
quelli  ad  essa  collegati  (ad  es. sottoservizi, cantierizzazioni)
anche  di  lieve  entita'  dovranno  essere eseguiti alla presenza di
archeologi  professionisti,  sotto la direzione della Soprintendenza,
che  dovranno  provvedere  a  lavare,  siglare e restaurare i reperti
secondo le direttive della stessa Soprintendenza;
      4) dovra'  essere  previsto  che  l'appaltatore  per la fase di
progettazione  esecutiva  e  per  tutta la durata dei lavori di scavo
preveda  al suo interno la figura di un archeologo che si coordinera'
con   la   Soprintendenza   sia  in  sede  preventiva  che  di  scavo
archeologico   nonche'   per   la   valorizzazione   degli  eventuali
ritrovamenti;
      5) dovranno  essere  adottati  tutti gli accorgimenti possibili
volti  a rendere l'inserimento delle stazioni piu' coerente possibile
con il contesto architettonico circostante;
      6) il  tracciato  dovra' essere affinato al fine di preservare,
per  quanto possibile, gli orti sociali in prossimita' del t. Cinghio
e  di  integrarsi  alle previsioni della scheda C5 e alle indicazioni
della Soprintendenza;
      7) dovra'  essere prevista la realizzazione di una struttura di
attraversamento del t. Cinghio di pregio architettonico;
      8) dovra'   essere   definito   se   occorre  prevedere  locali
presidiati ed eventuali postazioni di lavoro;
      9) dovra'   essere  valutata  l'opportunita'  di  inserire  nel
progetto  esecutivo  la  presenza  di servizi igienici per gli utenti
nelle stazioni;
      10) dovra'  essere  modificato l'accesso alla fermata aeroporto
della  linea C  per  i  portatori di handicap mediante l'eliminazione
delle  rampe  e  l'introduzione  di  due  «mini-ascensori»  ovvero di
piattaforme   elevatrici   conformi   all'art.   8.1.13  del  decreto
ministeriale n. 236/1989 con sbarchi a tutti i livelli intermedi;
      11) dovra'  essere  predisposto  il  Piano di manutenzione e il
Piano di sicurezza e coordinamento;
      12) dovranno  essere  rispettati  i  requisiti  in  materia  di
sicurezza  contenuti  nelle note interregionali emanate dalle regioni
Toscana ed Emilia-Romagna dal n. 1 al n. 31;
      13) dovra'  essere  definita  la  logistica  distributiva delle
attivita'  e  la precisa identificazione dei percorsi all'interno del
deposito;
      14) dovra'  essere  definita  la  logistica  per  le maestranze
impegnate  nei  lavori;  l'organizzazione  planimetrica delle aree di
cantiere;  l'indicazione  delle fasi e delle sottofasi delle opere da
eseguirsi;
      15) nel   capitolato   speciale   d'appalto   dovranno   essere
esplicitamente   inseriti  i  rimandi  alle  circolari  regionale  ed
interregionali  inerenti  le procedure per il contenimento dei rischi
durante le varie lavorazioni, con particolare evidenza alla direttiva
afferente il coordinamento della sicurezza nelle grandi opere;
      16) dovra'    essere    evidenziato    l'obbligo    a    carico
dell'appaltatore   di   stipulare   l'assicurazione   finalizzata  al
risarcimento danni durante la fase di realizzazione degli interventi;
      17) dovra'   essere   evitato   l'utilizzo   di   impianti   di
sollevamento  delle  reti  fognarie  miste  in  corrispondenza  delle
stazioni di via Verdi e di via S. Leonardo;
      18) dovra'  essere  effettuata un'analisi statica del serbatoio
per  accumulo  idrico  ad  uso  idropotabile in prossimita' del pozzo
«Solari»  e  il monitoraggio dell'opera durante la fase di esecuzione
dei lavori;
      19) dovranno  essere attentamente esaminate le interferenze tra
le opere in progetto ed i muri di difesa spondale del torrente Parma;
      20) dovranno  essere  attentamente  esaminate  le condizioni di
stabilita' dei muri citati in relazione alle possibili azioni indotte
da   significative   variazioni   dei   livelli   di   falda   dovute
all'importante sviluppo in sotterraneo delle opere in progetto;
      21) dovranno  essere  dettagliate  e specificate le tecniche di
costruzione dell'attraversamento fluviale in sotterraneo del torrente
Parma e delle relative opere provvisionali;
      22) dovranno  essere definiti per le aree ricadenti in fascia C
dei  programmi  di  previsione  e  prevenzione  ai  sensi della legge
24 febbraio  1992 n. 225 per piene con 500 anni di tempo di ritorno e
di  progettati,  con l'utilizzo di strumenti modellistici in grado di
fornire  informazioni  sulle  dinamiche di allagamento e sui battenti
che  si  instaurano  nelle  aree  di  interesse,  adeguati sistemi di
isolamento idraulico degli accessi alle linee, e di tutte le aperture
poste  a  quote  tali  per  cui possono rappresentare un varco per le
acque di esondazione completi di piani di gestione;
      23) dovra'  essere  predisposto  un affinamento delle soluzioni
prospettate relativamente al riordino del servizio TPL di superficie;
      24) al  termine  dei lavori, la pista cantiere di via Fontanini
dovra'  ripristinare  una  strada  con  sezione  carrabile  di 8.50 m
(tipo F2 locale extraurbana) con marciapiede su almeno un lato;
      25) il   posizionamento   e   la   geometria   della  rotatoria
all'altezza  della  s.p.  665R deve essere congruente con quanto gia'
previsto  nel  progetto  preliminare redatto dalla provincia di Parma
relativamente al potenziamento dell'asse stradale in oggetto;
      26) il  nuovo  asse  stradale  di progetto di via delle Scienze
dovra'  avere  - come minimo - le medesime dimensioni dell'esistente,
con  marciapiede  ai  lati,  prevedendo  altresi'  l'eliminazione  di
qualsiasi interferenza tra tracciato stradale e metropolitana;
      27) si   dovra'  valutare  la  possibilita'  di  realizzare  il
sottopasso  alla  tangenziale  nella zona Campus mediante scatolare a
spinta sotto il rilevato;
      28) per  la  prevista  pista  di  cantiere  con  accesso  dalla
rotatoria  Campus  si  dovra'  valutare  la possibilita' di prevedere
diversi punti di accesso;
      29) la  strada di accesso alla fermata Bandini dovra' avere una
sezione  della  carreggiata non inferiore a 7,50 m, un marciapiede da
1,50 m  ed  una  pista  ciclabile  di  almeno 2,50 m. Dovra' altresi'
rispettare l'ingombro della nuova scuola in corso di realizzazione;
      30) la  strada di accesso alla fermata Cinghio dovra' avere una
sezione  della  carreggiata non inferiore a 7,50 m, un marciapiede da
1,50 m ed una pista ciclabile di almeno 2,50 m;
      31) durante la fase di cantierizzazione, sulle strade Riboli ed
Orzi  Baganza  dovranno essere mantenuti i sensi unici con deviazioni
sulle strade limitrofe;
      32) durante  la  fase di cantierizzazione deve essere garantita
adeguata  funzionalita'  a p.le Barbieri (per cui va ristretta l'area
di  cantiere sul lato nord) garantendo comunque almeno due corsie per
senso di marcia;
      33) in  corrispondenza  dell'incrocio tra viale Milazzo e viale
Villettasi dovra' prevedere la realizzazione di una soletta carrabile
al  fine  di  evitare qualsiasi tipo di parzializzazione del viale di
circonvallazione interna;
      34) in  merito  all'ambito Garibaldi e' necessario prevedere la
continuita'  dei  flussi  veicolari  lungo  la direttrice est-ovest e
viceversa.  In  piazza Garibaldi pertanto il solettone carrabile deve
avere  una larghezza tale da consentire il passaggio contemporaneo di
due  mezzi TPL in sicurezza, oltre al mantenimento in attivita' della
filovia;
      35) si dovra' valutare attentamente il nodo di via San Leonardo
di  fronte  al Centro Torri, studiando il modo di rendere compatibile
il  nuovo  progetto  di adeguamento degli svincoli tra la Tangenziale
Nord  e  via  San  Leonardo con il tracciato della linea A; si dovra'
inoltre approfondire la compatibilita' con le aree dei campi sportivi
e   le   sedi   delle  associazioni  sportive  e  con  le  previsioni
urbanistiche a nord delle aree sportive;
      36) la strada di accesso alla fermata Moletolo dovra' avere una
sezione  della  carreggiata non inferiore a 7,50 m, un marciapiede da
1,50  m  ed  una  pista ciclabile di almeno 2,50 m con la funzione di
collegamento con quella esistente su via San Leonardo;
      37) la  strada  di  accesso alla fermata Serao dovra' avere una
sezione  della  carreggiata non inferiore a 7,50 m, un marciapiede da
1,50 m  ed  una  pista  ciclabile di almeno 2,50 m con la funzione di
collegamento con quella esistente su via San Leonardo;
      38) per  l'attraversamento  dell'impianto SNAM denominato Spina
Est  di  Parma  fra  le  stazioni  di  Barbieri  e Villetta si dovra'
realizzare  una  idonea  struttura  in  cls  per l'alloccamento della
condotta in variante;
      39) per   l'attraversamento   dell'impianto   SNAM   denominato
Cortemaggiore - Bologna DN300 fra le stazioni di Montanara e Cinghio:
si  dovra'  realizzare una idonea struttura in cls per l'alloccamento
della condotta in variante;
      40) sara'   necessario   definire  con  accordi  successivi  le
questioni patrimoniali connesse all'utilizzo delle aree ferroviarie;
      41) la cantierizzazione che interessera' il piazzale antistante
la stazione dovra' assicurare l'accessibilita' e la fruibilita' della
piazza per i servizi viaggiatori di FS;
      42) il  dimensionamento  ed  i  lay-out  delle  vie  di  fuga a
servizio  della stazione metropolitana stazione FS dovra' tener conto
dell'assetto  infrastrutturale  della  stazione ferroviaria ed essere
compatibilizzato con i piani di sicurezza di RFI;
      43) l'esecuzione  dei lavori in ambito della stazione FS dovra'
essere preventivamente concordata con RFI;
      44) con  riferimento  alle opere infrastrutturali della linea C
l'asse  della  fermata,  o  perlomeno  le  banchine,  dovranno essere
traslati di circa 50 m verso Milano;
      45) ripristinare   il  diametro  della  galleria  previsto  nel
progetto  preliminare (8,00 m) invece di quello proposto col progetto
definitivo  (7,10 m),  per  evitare  complicazioni  per l'inserimento
degli  impianti,  soprattutto trazione elettrica, complessita' per le
fasi  manutentive  e permettere una piu' ampia concorrenza in sede di
gara di appalto;
      46) perseguire   un   contenimento  dei  costi  attraverso  una
razionalizzazione  delle fermate, con l'eliminazione di quelle troppo
vicine;
      47) poiche'  la  stazione  FS risulta essere stazione terminale
per  la  prima  tratta  funzionale, dovranno essere previste tutte le
opere necessarie per le funzioni di capolinea;
      48) nelle  tratte  in  galleria la linea di contatto e' posta a
3,60  metri  dal  piano  del  ferro; su tale scelta e' necessario che
venga  predisposta una specifica analisi di sicurezza onde verificare
il rispetto della normativa vigente;
      49) dovranno   essere   forniti  maggiori  dettagli  in  merito
all'armamento  utilizzato,  ed  in  particolare  al  suo  sistema  di
ancoraggio,   evidenziando   fin  d'ora  la  perplessita'  di  questa
Amministrazione  verso  soluzioni che prevedono attacchi delle rotaie
solo con resine, senza ancoraggi meccanici;
      50) l'impianto  di  diffusione  sonora  dovra'  essere previsto
anche nelle gallerie di linea e non soltanto nelle stazioni;
      51) il  criterio  di  funzionamento del sistema di ventilazione
per  l'estrazione dei fumi dalle gallerie e dalle stazioni in caso di
incendio deve essere oggetto di una piu' approfondita analisi al fine
di  verificare  che  l'evacuazione dei passeggeri avvenga in assoluta
sicurezza;  a tale proposito si evidenzia che la scelta di evacuare i
passeggeri  in  galleria senza orientare preventivamente il movimento
dei  fumi  attraverso  gli  impianti di ventilazione non risulta, per
quanto  emerge  dalla  documentazione  trasmessa,  in  linea  con  le
indicazioni  di  questa  Amministrazione  gia'  espresse  in  sede di
approvazione delle altre infrastrutture in galleria;
      52) la  scelta  di  impiegare  ascensori  ad  alta capacita' in
sostituzione   di  scale  mobili,  seppure  ammesso  dalle  normative
vigenti,    appare    controproducente    dal    punto    di    vista
dell'appetibilita'   del   sistema  da  parte  degli  utenti  per  il
perditempo  che  potrebbe  crearsi  rispetto  all'uso  di  un sistema
continuo;
      53) il  materiale  rotabile  dovra'  essere conforme con quanto
stabilito  dalla  norma UNI  11174  «Materiale rotabile per tranvie e
tranvie veloci».
    1.2 Prescrizioni di carattere ambientale.
    Nelle successive fasi progettuali:
      54) dovra'  essere  prescritto  di  effettuare,  ai sensi della
legge  n.  443/2001,  le  verifiche  sulla  totalita'  dei  materiali
derivanti da ogni operazione di scavo;
      55) lo  smarino, dopo essere separato dai fanghi, dovra' essere
stoccato  temporaneamente  nel cantiere in C1, dove verra' campionato
per l'esecuzione dei test di cessione e quindi, se idoneo, inviato al
tombamento delle cave o ai centri di smaltimento autorizzati;
      56) dovra'  essere  specificato  che  i  materiali  di  risulta
dovranno  essere  stoccati  in  cumuli distinti, al fine di isolare i
materiali  per  i  quali  siano  state  adottate  uguali  tecniche di
intervento;
      57) dovra'  essere specificato che il materiale derivante dallo
scavo  delle attuali massicciate e dalla demolizione dei sottoservizi
e  dei  pozzetti,  dovra'  essere  stoccato provvisoriamente, in modo
separato  dagli  altri  materiali  di scavo, e conferito ai centri di
recupero autorizzati presenti sul territorio;
      58) il  Piano  di  monitoraggio  ambientale  dovra' definire le
frequenze,  le metodiche di campionamento e le analisi di laboratorio
da  effettuare  sui materiali provenienti dagli scavi, prima del loro
trasporto  nelle  aree  di  cava;  in ogni caso le verifiche dovranno
essere effettuate per lotti non superiori a 5.000 m3;
      59) dovra'  essere  attentamente considerata la possibilita' di
recupero  e  riutilizzo  dei materiali provenienti dagli scavi per la
realizzazione   delle   opere  e  solo  in  alternativa  previsto  il
tombamento delle aree di cava;
      60) dovra'  essere  verificata  la  necessita' di bonifica o di
messa  in  sicurezza,  ai sensi del decreto ministeriale n. 471/1999,
delle aree interessate dagli scavi prima dell'inizio dei lavori;
      61)  dovra'  essere vincolata la ditta appaltatrice ad eseguire
gli  interventi  di bonifica o di messa in sicurezza, qualora vengano
rinvenuti terreni e/o acque che configurino il sito come contaminato,
prevedendo   l'attivazione   delle  procedure  previste  dal  decreto
ministeriale n. 471/1999;
      62) dovranno  essere  definite  le  procedure  per le verifiche
dello  stato  di qualita' di suolo ed acque sotterranee nelle aree di
cantiere, prima della loro sistemazione finale, al fine di verificare
la  necessita'  di  eventuali  interventi  di  bonifica, a carico del
soggetto   attuatore,   che   dovranno   essere   svolti  secondo  le
prescrizioni del decreto ministeriale n. 471/1999;
      63) dovra'  essere  previsto  l'obbligo  per  l'appaltatore  di
acquisire   tutte  le  autorizzazioni  necessarie  all'esercizio  dei
cantieri (autorizzazione agli scarichi e alle emissioni in atmosfera,
ecc.), preventivamente alloro allestimento;
      64) dovranno  essere  individuati  nelle aree di cantiere tutti
gli impianti di depurazione dei reflui;
      65) dovra'  essere prevista l'impermeabilizzazione delle vasche
di decantazione, delle vasche di lavaggio dei mezzi, di tutte le aree
di  cantiere  interessate da serbatoi contenenti carburanti liquidi o
sostanze pericolose;
      66) dovranno  essere  definiti  i  rifiuti  prodotti in fase di
cantiere,  la  tipologia  (rifiuti  pericolosi o non pericolosi) ed i
relativi  quantitativi.  In  merito  ai fanghi bentonitici esausti ed
alle acque di pulizia dei motori, che verranno appositamente stoccati
in  serbatoi  e  vasche di decantazione, dovra' essere specificato se
tali  rifiuti  verranno  gestiti in regime di deposito temporaneo, di
cui all'art. 6 del decreto legislativo n. 22/1997 e s.m.i.;
      67) dovra'  essere  specificato  che,  qualora dovessero essere
utilizzate  sostanze  tossiche  e  radioattive, la ditta appaltatrice
dovra'  fornire  agli  enti  di  controllo le schede tecniche di tali
sostanze;
      68)  nel  piano  di  sicurezza  e coordinamento dovranno essere
individuati   i  sistemi  di  sicurezza  e  contenimento  relativi  a
carburanti liquidi o sostanze pericolose per l'ambiente;
      69) dovranno  essere  definite  le  caratteristiche  dei fanghi
bentonitici  utilizzate  per  lo  scavo delle gallerie profonde e dei
diaframmi.  Le  schede  tecniche dei prodotti dovranno essere fornite
alla  provincia di Parma, all'AUSL, ad ARPA e a Enia. La gestione dei
fanghi dovra' essere effettuata a ciclo chiuso, senza possibilita' di
scarico dei fanghi in corpo idrico superficiale e/o in fognatura;
      70) per  il  risparmio  della  risorsa  idrica,  dovra'  essere
previsto   che   le   acque  meteoriche,  raccolte  dalle  vasche  di
decantazione  dei  vari  cantieri, siano almeno in parte riutilizzate
per  le  operazioni di lavaggio e di abbattimento delle polveri nelle
aree di cantiere;
      71) dovra'  essere  opportunamente  approfondito  il  Piano  di
monitoraggio ambientale;
      72) dovra'  essere prevista la sospensione dei lavori quando il
monitoraggio  evidenziera'  il  superamento  di  livelli  di  guardia
predefiniti nel Piano di monitoraggio ambientale;
      73) i riferimenti normativi da rispettare nell'esecuzione delle
opere  dovranno  essere  integrati  con  l'Accordo di programma sulla
qualita'  dell'aria  e  con  la  legge regionale n. 30 del 31 ottobre
2000;
      74) dovranno  essere  applicate le misure previste dall'Accordo
di  programma  sulla qualita' dell'aria e dalla legge regionale n. 30
del 31 ottobre 2000;
      75) dovra'  essere  esplicitato  l'obbligo  di utilizzare mezzi
d'opera e autocarri con emissioni omologate almeno come euro 3;
      76) dovra'   essere  prevista  l'interruzione  delle  attivita'
suscettibili   di  provocare  dispersione  di  polveri  nel  caso  la
velocita' del vento superi 6 m/s;
      77) dovra'  essere eliminata la collazione di un deposito terre
in  prossimita' della fermata Caprazucca, in relazione alla vicinanza
del polo scolastico;
      78) dovra'  essere  previsto che le lavorazioni piu' rumorose e
con  produzione  di  polveri  nella  zona  del cantiere della fermata
Caprazucca  siano  effettuate  nel  periodo  estivo  quando le scuole
saranno chiuse;
      79) dovra'  essere  redatta  la  documentazione previsionale di
impatto  acustico  ai  sensi  della  DGR  Emilia-Romagna  n. 673/2004
«Direttiva  inerente  la redazione della documentazione di previsione
di  impatto  acustico e della valutazione del clima acustico ai sensi
della legge regionale 9 maggio 2001, n. 15»;
      80) dovranno essere approfonditi gli aspetti inerenti l'impatto
acustico  in  fase  di  esercizio  in  applicazione  della  normativa
nazionale  e  delle  disposizioni  regionali, anche in riferimento al
Piano di risanamento acustico che dovra' redigere il comune di Parma;
      81) dovra'  essere  prevista  la realizzazione dei piezometri e
dei  pozzi barriera individuati da Enia per l'attuazione del Piano di
monitoraggio e per il pronto intervento in caso di inquinamento delle
acque sotterranee;
      82) il  Piano  di  monitoraggio  ambientale  dovra' definire le
caratteristiche  dei piezometri di controllo delle acque sotterranee,
la   frequenza  dei  campionamenti  e  la  natura  delle  analisi  da
effettuare,  secondo le indicazioni di Enia, Arpa, e SIP dell'AUSL di
Parma;
      83) dovra'  essere  effettuato  un approfondimento dello studio
idrogeologico in prossimita' dei pozzi ad uso idropotabile e dovranno
essere  opportunamente individuate e descritte le sostanze utilizzate
nei  lavori  di possibile interesse sanitario, con le relative schede
tossicologiche    secondo   la   specifica   normativa   che   regola
l'etichettatura delle sostanze pericolose;
      84) dovra'  essere  approfondito  in  accordo  con Enia il tema
della   tutela   dei  pozzi  ad  uso  idropotabile;  con  particolare
attenzione  alle  opere  previste  in  prossimita'  dei  pozzi ad uso
id

 


 
 
 
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