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CREDITO, RESTRIZIONI PER LA METÀ DELLE IMPRESE. Il 46% delle societa` ha registrato restrizioni nei prestiti bancari.
05/11/2007

Secondo un'indagine del Centro Studi Confindustria, tra luglio e agosto il 46,4% delle imprese ha registrato un aumento dei tassi di interesse da parte degli istituti di credito. Le restrizioni, nella meta' circa dei casi, sono state messe in relazione con la crisi finanziaria Usa

Caro-tassi per le imprese

Il 46% delle societa` ha registrato restrizioni nei prestiti bancari

L`industria e` sempre piu` stretta nella morsa del rialzo dei tassi di interesse seguito alla crisi dei mutui subprime. Una situazione che rischia di essere molto pesante nel momento in cui rallentano gli ordini alle imprese, l`attivita` produttiva si stabilizza, l`effetto euro-forte frena l`export e il costo degli approvvigionamenti sale a causa dei massicci rincari delle materie prime.

Un`indagine del Centro studi Confindustria (CsC), guidato da Luca Paolazzi, ha reso noto che una impresa industriale su due - tra agosto e ottobre - e` stata colpita da restrizioni sul credito da parte delle banche. «La meta` delle imprese italiane (46,4%) ha registrato un aumento dei tassi di interesse a seguito della crisi finanziaria - si legge nell`indagine CsC -. L`aumento medio dei tassi rilevato si attesta intorno allo 0,35% (con un minimo di 0,05 e un massimo di 0,9%)».

Le restrizioni al credito alle imprese rilevate dall`indagine CsC sono state messe in relazione, per circa la meta` dei casi (48,5%), con la crisi finanziaria. «Il 51% delle imprese - si legge ancora nell`indagine - non ha fornito alcuna indicazione in merito alle cause delle restrizioni. In particolare nessuna impresa del panel, composto da realta` medio-grandi, ha segnalato problemi legati ai nuovi parametri di Basilea 2 che saranno operativi da gennaio». E ancora: «Alla quasi totalita` delle imprese non sono state richieste ulteriori garanzie sottostanti il credito rispetto al periodo precedente le tensioni sui mercati del credito cominciate tra luglio e agosto; l`entita` del credito e` rimasta sostanzialmente invariata».

Secondo le rilevazioni di Bankitalia (giugno 2007) i tassi attivi sui finanziamenti per cassa al settore produttivo raggiungono, nella media italiana, un valore massimo del 12,26%, con un picco del 13,65% per i fidi al Sud fino a 250mila euro.

Per quanto riguarda i singoli settori, in generale i livelli massimi dei tassi applicati sui finanziamenti per cassa dal sistema bancario sono stati registrati per le imprese che realizzano prodotti in metallo (10,83%), tessile-abbigliamento-calzature (10,59%) e macchine agricole e industriali (10,55%).


Lo scenario della produzione:

L`attivita` produttiva si sta stabilizzando. L`indagine rapida del CsC ha poi messo in evidenza che in ottobre la produzione industriale (a parita` di giorni lavorativi e al netto della stagionalita`) ha fatto segnare un aumento dello 0,4% rispetto a settembre. Su base tendenziale l`incremento della produzione si attesta a ottobre sull`1,1% (2,2% in settembre).

Il flusso di nuovi ordini acquisiti dalle aziende - rileva il CsC - registra un calo congiunturale del 3% rispetto a settembre, mentre rispetto allo scorso anno si rileva un incremento del 2,1 per cento.

Secondo Paolazzi sarebbe opportuna un`azione coordinata in sede Ue per contrastare la forza eccessiva dell`euro, che penalizza i Paesi esportatori come l`Italia che stanno registrando gli effetti dell`euro forte sugli ordini; un`iniziativa coordinata Ue sarebbe opportuna anche sui Paesi produttori di petrolio per attenuare i rincari del greggio.

E a far accelerare i prezzi alla produzione a settembre sono stati soprattutto i prodotti petroliferi e gli alimentari, rileva l`Istat.  I listini industriali sono rincarati dello 0,5% rispetto ad agosto (+0,2% mensile e +2,1% tendenziale) e del 3,5% nei con fronti dello stesso mese 2006.

L`incremento dello 0,5% - si fa notare all`Istat - e` spiegato per l`80% proprio dall`andamento dei prodotti petroliferi raffinati che hanno registrato una crescita rispetto ad agosto del 4,6%; i prodotti petroliferi hanno influenzato per circa il 30% anche l`incremento tendenziale. Sull`accelerazione dei listini alla produzione hanno influito anche i rincari degli alimentari: in particolare le granaglie hanno registrato un aumento congiunturale del 3,9% e tendenziale del 20,2%.

L`indice calcolato al netto dell`energia ha registrato una variazione congiunturale pari a +0,1% - rileva l`Istat - mentre quella tendenziale e` stata pari a +3,1 per cento.

Vincenzo Chierchia

Il Sole 24 Ore - 31/10/2007

 


 
 
 
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