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NO AD ARBITRATI. Discussione in parlamento: lo stop potrebbe creare danno anche a ENI e ENEL
16/11/2007

...... Grillo si e' dichiarato scettico sui risultati della disposizione: «Di Pietro immagina che, non potendo piu' far ricorso agli arbitrati, sia la giustizia ordinaria a dirimere le controversie. Nelle condizioni in cui versano i tribunali ordinari del nostro paese, lascio immaginare cosa accadra'. ........

ll progetto di vietare gli arbitrati alle pubbliche amministrazioni, finora, aveva provocato un dibattito solo tra avvocati e accademici. 

In Parlamento, invece, ben poche erano state le critiche e le perplessita' sulla norma voluta in particolare dal ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, e inserita in Finanziaria, che punta a risparmiare denaro pubblico speso per ricorrere a collegi arbitrali nella risoluzione delle controversie. 

La disposizione, nel passaggio a Palazzo Madama due giorni fa, e' stata estesa «alle societa' interamente possedute ovvero partecipate dalle pubbliche amministrazioni». 

Ma quando, al momento del voto sull'articolo in questione, ha preso la parola il forzista Luigl Grillo le argomentazioni del senatore azzurro hanno fatto breccia, pur senza esito, anche in alcuni banchi del centrosinistra. 

Prima Grillo si e' dichiarato scettico sui risultati della disposizione: «Di Pietro immagina che, non potendo piu' far ricorso agli arbitrati, sia la giustizia ordinaria a dirimere le controversie. Nelle condizioni in cui versano i tribunali ordinari del nostro paese, lascio immaginare cosa accadra'. 

Poi l'esponente di Forza Italia ha lanciato un vero e proprio allarme in difesa delle societa' quotate controllate dal Tesoro: «Nel testo», ha ammonito, « sono compresi l'Eni e l'Enel, che' non potrebbero piu' fare contratti con imprese internazionali perche' nessuna impesa internazionale verrebbe in Italia a fare contratti con Eni ed Enel sapendo di non poter ricorrere all'arbitrato». 

Si e' invece spinto in una previsione il senatore di An, Ugo Martinat, ex viceministro delle Infrastrutture del governo Berlusconi; «La normativa e' in contrasto con le disposizioni dell'Ue e rappresenta un'ulteriore occasione offerta dal ministro Di Pietro al governo italiano di commettere un'infrazione».

Ma i timori non hanno fatto arretrare il leader dell'Italia dei Valori. Anzi, il titolare del dicastero di piazza di Porta Pia ha gia' imposto lo stop agli arbitrati all'Anas. 

E' stato lo stesso Di Pietro a rivelarlo rispondendo a un'interrogazione partamentare: A' seguito di precise sollecitazioni e direttive indirizzate dal ministero delle Infrastrutture alI'Anas, questa ha determinato, con decisione gia' operativa, di inserire in tutti i contratti clausole che escludono il ricorso al contenzioso arbitrale e prevedono la devoluzione delle controversie alla magistratura ordinaria». 

Fonte: MF del 15/11/07 (estratto da pagina 5)
Michele Arnese

 


 
 
 
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