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CODICE APPALTI: stop della Corte dei Conti al nuovo regolamento.
07/04/2008

Il provvedimento era stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri del 21 dicembre 2007, successivamente era stato firmato, in tempi abbastanza rapidi, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (Decreto del Presidente della Repubblica 28 gennaio 2008) per essere poi trasmesso alla Corte dei Conti per il necessario visto di legittimita'

Il provvedimento e' stato quindi ritirato dal Governo per apportare alcune correzioni ed aggiustamenti di natura formale.


Questa vicenda, che ha del grottesco, fa aumentare la preoccupazione degli operatori del settore, gia' a livelli di allarme, sia per il fatto che alcune norme del Codice (Dialogo competitivo ed appalto integrato) non possono essere applicate se non dopo l'entrata in vigore del nuovo regolamento sia per essere costretti ad operare con un regolamento gia' ampiamente amputato dal codice dei contratti (decreto legislativo 163/2006).


Le preoccupazioni sono anche legate al fatto che il nuovo regolamento entrera' in vigore sei mesi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale mentre in questa fase transitoria continueranno ad essere applicate tutte le norme vigenti tra le quali l'attuale regolamento (D.P.R. n. 554/1999), l'attuale capitolato generale d'appalto (D.M. n. 145/2000) ed il Regolamento sulla qualificazione delle imprese (D.P.R. n. 34/2000).

Il Governo, quindi, ritirando il Regolamento, provvedera' a modificare quelle parti che avrebbero potuto essere censurate dalla Corte dei Conti evitando rilievi che non consentirebbero la pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale.


D'altra parte, era noto che l'ultima versione del Regolamento, predisposta dal Ministero delle Infrastrutture dopo il parere positivo con osservazioni (su circa 120 articoli) del Consiglio di Stato (parere n. 3262 del 17/09/2007), non ha tenuto conto di tutte le osservazioni.

Nel frattempo il Ministero delle Infrastrutture non da' alcuna informazione anche per giustificare il tempo trascorso dalla data della firma del provvedimento da parte del Capo dello stato (28 gennaio 2007) ad oggi (oltre due mesi).


Non resta che aspettare che il Ministero si esprima e tranquillizzi le preoccupazioni di varie categorie di operatori: enti pubblici, professionisti, imprese, associazioni di categoria.

FONTE: ELETTRICOPLUS.IT

 


 
 
 
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