BANDI, CRESCE DA PARTE DELLE AMMINISTRAZIONI IL RICORSO ALL'OFFERTA PIÙ VANTAGGIOSA. scende il massimo ribasso.
30/04/2008 |
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Il criterio qualitativo e quantitativo scelto nel 15% degli appalti
Offerta piu` vantaggiosa in rialzo
Ma il massimo ribasso resta preferito: per Anas e Ferrovie si applica ancora nel 95% dei casi
Da: Edilizia e territorio
Terminata l`impennata dopo la liberalizzazione del 2006, l`offerta economicamente piu` vantaggiosa continua a conquistare terreno anche se a una velocita` ridotta rispetto agli anni passati.
Secondo uno studio effettuato dal Cresme Europa Servizi sui criteri di aggiudicazione, la valutazione che pondera gli aspetti qualitativi e quantitativi e` stata scelta nel primo trimestre del 2008 nel 15% dei casi contro il 72,7% del prezzo piu` basso. La quota e` in costante aumento, visto che nel 2005 (prima della liberalizzazione) interessava solo il 7,2% dei bandi, per poi passare al 12,4% nel 2006 e al 14% del 2007.
Viceversa il criterio del massimo ribasso cede qualche punto: era al 77,7% nel 2005, al 77,2% nel 2006 e al 70,3% l`anno scorso.
A questi dati va aggiunta una fetta di gare pari al 13-14% con criterio non segnalato.
Interessante la statistica fornita dal Cresme che specifica quale criterio di aggiudicazione sceglie un singolo committente.
In base al rilevamento dei primi tre mesi dell`anno, le regioni (che di solito mandano in gara opere rilevanti e di alto contenuto tecnologico) sono l`unica stazione appaltante a preferire l`offerta piu` vantaggiosa sul prezzo piu` basso. Il primo criterio, infatti, e` stato scelto nel 54,9% dei bandi contro il 45,1% del secondo.
Per tutte le altre stazioni appaltanti prevale il prezzo piu` basso: 83% nei comuni, 91,6% nelle province, 80% per le aziende speciali, 69,9% nell`edilizia sanitaria, 82,9% nell`edilizia abitativa, 94,9% per Anas e concessionarie, 95,5% per le ferrovie.
Il discorso cambia se si analizza il peso dei due criteri in base agli importi a base d`asta dei bandi. Qui le garanzie dell`offerta piu` vantaggiosa sulla qualita` di una grande opera fanno lievitare l`incidenza: il 45,9% del costo delle opere dei comuni andate in gara prevede questa procedura, per i valori delle province il peso e` del 50,7%, 79,9% per le regioni, 42,7% per le aziende speciali, 56,9% per la sanita` pubblica, 36,1% per l`edilizia abitativa, 12,5% per Anas e concessionarie e solo 1,1% per le ferrovie.
La tesi che il prezzo piu` basso viene scelto per le piccole opere mentre l`offerta piu` vantaggiosa rimane materia dei grandi appalti e` supportata dal monitoraggio sui due criteri in riferimento alle classi d`importo.
Partendo dalle fasce piu` piccole, i bandi fino a un milione di euro vengono aggiudicati tramite prezzo piu` basso 87 volte su 100.
Si scende al 71,1% nei bandi tra uno e 2,582 milioni, al 58,9% tra 2,5 e 5,16 milioni, mentre l`offerta economicamente piu` vantaggiosa fa il ``sorpasso`` nella classe tra 5,1 e 10,3 milioni (60,8% degli appalti) per poi allungare tra 10,3 e 15,4 milioni (63,6%) e oltre i 15,4 milioni (71% contro il 29% del prezzo piu` basso).
Alessandro Lerbini
Edilizia e Territorio - 29/04/2008
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