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IMPENNATA DEI COSTI DELLE MATERIE PRIME: costituito un tavolo per l`emergenza, serve un monitoraggio costante del mercato.
25/08/2008

Il ministro Matteoli e i costruttori costituiscono un tavolo per l`emergenza
Nell`edilizia il bilancio piu` pesante

I fili di rame cresciuti di un altro 15% nel 2007 rispetto al 2006. Anno in cui peraltro si erano impennati del 54%. Il tondino per il cemento armato - materiale simbolo dell`edilizia - passato dai 400 euro per tonnellata del dicembre scorso agli 825 di giugno 2008. Il ferro rimbalzato del 109% negli ultimi sei mesi. E poi il caro gasolio: costo indiretto ma pesantissimo per le imprese edili abituate a spostare sul territorio uomini e mezzi. 

Il cantiere rappresenta il collettore finale di tutti gli aumenti dei materiali della filiera, visto che e` qui che si concentrano le forniture necessarie per le costruzioni. E anche i costruttori si dichiarano allo stremo. «Siamo pronti anche alla serrata - avverte il presidente dell`Associazione costruttori (Ance) Paolo Buzzetti - se non arriveranno risposte in tempi brevi». Anche perche` secondo Buzzetti «fatti due conti, con questi prezzi e` piu` conveniente lasciare chiuso il cantiere che lavorare». Nel comparto sarebbero molte comunque le imprese gia` a rischio di fallimento a seguito dell`impennata dei prezzi dei materiali da costruzione. 

E a poco puo` servire l`acquisto e il rimborso anticipato delle fatture gia` all`apertura dei cantieri inserito dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, nella riforma del Codice appalti. «Certo e` un segnale ma non basta» commenta Buzzetti. Secondo l`Ance infatti il meccanismo ha diversi punti deboli: innanzitutto e` lasciato alla discrezionalita` dell`amministrazione, poi non mette al riparo i lavori con durata pluriennale. E ancora: «Per ottenere il rimborso dei materiali acquistati bisogna anche presentare una fideiussione di pari importo». 

Come se non bastasse, a diminuire la portata delle compensazioni e` intervenuta anche la Ragioneria. Per garantire l`effettivo costo zero del sistema, ieri l`organismo tecnico ha chiesto e ottenuto un`ulteriore precisazione al testo. Alla fine, quindi, i pagamenti anticipati di tutti i materiali acquistati all`apertura dei cantieri saranno possibili solo se e` accertato «l`effettivo inizio dei lavori» e solo se e` rispettato il cronoprogramma. 

Ora tutti gli occhi sono puntati sulla ripresa dopo la pausa estiva. Gia` il 26 agosto il ministro Matteoli ha convocato la seconda riunione del tavolo tecnico sui prezzi, convocato martedi` per la prima volta, insieme ai tecnici di Porta Pia, Ance, Oice, Agi e Confindustria, per le associazioni di categoria, e Anas e Fs per le stazioni appaltanti. L`Ance ha presentato a Matteoli una propria proposta che ora deve essere verificata. Due le linee di intervento: la prima prevede un monitoraggio semestrale dei prezzi di un paniere di materiali o materie prime che segnali gli aumenti piu` significativi (oggi la verifica e` solo annuale e solo legata ad eventi eccezionali). Una volta rilevati aumenti superiori al 10% tra la data dell`offerta e quella della fattura di acquisto dei materiali, i costruttori chiedono di vedersi riconosciuto in automatico l`adeguamento del prezzo. Ma lo scoglio piu` difficile e` sul secondo strumento: un Fondo ad hoc a cui le amministrazioni possono attingere proprio per compensare questi aumenti. E qui la partita va giocata naturalmente anche con il ministero dell`Economia. 

Per l`Ance non c`e` piu` tempo da perdere e gli indennizzi devono arrivare al piu` presto. «Meglio - conclude il presidente - programmare meno opere pubbliche ma effettivamente realizzabili piuttosto che rischiare di bloccare i cantieri per il fallimento delle imprese».

Fonte: ANCE.IT
Edilizia e territorio
Valeria Uva

 


 
 
 
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