Passaggio integrale a Internet per la gestione delle procedure di appalto; articolazione, rotazione e maggiore collegialita' delle responsabilita' sia all'interno della struttura sia nei rapporti tra la struttura e il livello politico; individuazione dei criteri per stabilire quali pratiche sono da considerare 'di somma urgenza'
Passaggio integrale a Internet per la gestione delle procedure di
appalto; articolazione, rotazione e maggiore collegialita' delle responsabilita'
sia all'interno della struttura sia nei rapporti tra la struttura e
il livello politico; individuazione dei criteri per stabilire quali pratiche
sono da considerare 'di somma urgenza'.
Questi i punti-cardine del documento elaborato dalla maggioranza in
Consiglio (nella foto) provinciale per 'rimettere in piedi' l'ente dopo
lo scandalo degli appalti 'pilotati'. "Abbiamo avuto una serie di
incontri - ha spiegato Giampiero Rasimelli del Pd - con imprese,
sindacati, consumatori e istituzioni, per discutere come rendere la Provincia
impermeabile agli eventi dei mesi scorsi. In nessun caso si puo' sottovalutare
l'impatto che ha avuto la vicenda, tuttavia parliamo di una struttura sana,
viva e vitale: infatti sono soltato tre i procedimenti rallentati dalla
magistratura. Si apre dunque una nuova stagione di opere pubbliche. Del resto - ha
aggiunto Rasimelli - il presidente Cozzari si subito assunto la
responsabilita' di quanto accadeva in Provincia, dove certe imprese hanno
trovato complicita' interne per vincere qualche gara in piu'".
Gli esponenti di maggioranza hanno poi ricordato il rifiuto del Pdl a
partecipare alla commissione interna d'inchiesta sugli appalti: "Hanno
detto che eravamo 'fuori tempo massimo', ma noi in meno di quattro
settimane siamo riusciti a ultimare la prima tranche di lavoro, che consegneremo
al Consiglio provinciale. A settembre la proposta sara' portata in Commissione
Statuto e Regolamenti per arrivare a un documento che diventi di indirizzo per
Giunta e Consiglio. La speranza e' che nella discussione si possa raggiungere un
accordo con la minoranza".
Il centrosinistra, ieri rappresentanto anche da Luciano Paci (Unione
di centro), Lorenzo Delle Grotti (Sdi), Guido De Prisco e Luca Baldelli (Prc),
Stefano Ceccarelli (PdCi) e Palmiero Bruscia del Pd, ha ricordato la crisi del
settore costruzioni dopo l'impennata dovuta alla ricostruzione post-terremoto:
"Con la presidente Lorenzetti abbiamo deciso di avviare una discussione
seria su questo tema, portando avanti iniziative comuni per aiutare tutto il
comparto, soprattutto dopo il commissariamento di quattro imprese".
Durissima la replica del centrodestra al documento della maggioranza:
"Il lavoro svolto e' un autentico autogol -tuonano l'azzurro Ivo
Fagiolari, Bruno Biagiotti di An e Luigi Andreani dei Popolari Liberali - perche'
da una parte vuole scagionare la politica e i piu' alti livelli manageriali
circoscrivendo 'Appaltopoli' in un recinto in cui tutto sarebbe nato dalla
responsabilita' di qualche funzionario disonesto; dall'altra dimostra che la
Provincia e' carente nel Regolamento degli appalti, che non viene adeguato da 18
anni, e in quello dei lavori in economia.
Nel testo si evidenzia inoltre che non c'e' trasparenza negli
interventi di somma urgenza e neppure nell'attivita' imprenditoriale
dell'ente, cioe' nelle opere relative alla viabilita', all'edilizia
scolastica e all'ambiente". Secondo la minoranza, "non
basta evidenziare i problemi, perche' serve incidere in modo approfondito".
E ancora: "L'unica fonte di legittimita' della Provincia e' lo Statuto,
che va riformato cosi' come il Regolamento sul funzionamento del Consiglio
provinciale. Bisogna dare piu' potere e capacita' di controllo all'assemblea
e, in particolare, alla minoranza attraverso uno Statuto
dell'opposizione".
Cristina Belvedere
Fonte: La Nazione
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