ANSA - Epifani: non cambiare testo unico sicurezza
ROMA - "C'e' un problema politico che abbiamo, non dobbiamo cambiare il testo unico sulla sicurezza sul lavoro approvato dal precedente governo e che porto' ad una polemica con Confindustria per le troppe sanzioni.
Senza sanzioni anche la migliore legge puo' essere disattesa". Lo ha detto il Segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani aggiungendo: "Non toccherei quel testo che il ministro del Welfare sta cercando di cambiare e che se fosse cambiato non sarebbe applicabile in questi mesi".
Intervenendo durante la registrazione di Ballaro' sul primo anniversario della tragedia della Thyssen Krupp, alla domanda del conduttore su come se ne esce da un alto bilancio dei morti sul lavoro (1.207 incidenti mortali nel 2007 in Italia), il leader della Cgil, visibilmente turbato e commosso dalle immagini e dalle testimonianze trasmesse, ha risposto che "e' una domanda che ogni giorno mi tocca pormi.
Visto che ci sono quattro morti di media ogni giorno. Bisogna fare ogni sforzo perche' il numero continui ad abbassarsi. Occorre che ci sia una cultura diffusa di responsabilita' e sicurezza sul lavoro da parte di tutti, da parte di chi deve controllare, di chi deve fare le leggi, di capi e capetti nelle multinazionali come nelle piccole imprese dove questi incidenti capitano piu' spesso, dove a volte non c'e' il sindacato. Il sindacato - ha aggiunto Epifani - deve essere piu' esigente, controllare, non scambiare mai un'ora di straordinario con minore sicurezza".
Il numero uno della Cgil ha sottolineato che occorre pretendere che i controlli siano tali visto che ci sono ritmi di lavoro pesanti e si lavora oltre l'orario stabilito". Secondo Epifani, quindi "ci vuole questo insieme di cose, un'informazione che continui a informare, oggi i Tg, se ci sono morti sul lavoro ne parlano, per questo ho parlato della tragedia della Thyssen Krupp come uno spartiacque. Oggi c'e' una responsabilita' maggiore, non bisogna abbassare la guardia".
Al termine della trasmissione, Epifani ha detto che "e' stata durissima, un pugno nello stomaco. Non bisogna fuggire da questa parte dell'Italia, da questo lavoro ma fare qualcosa per risolvere questa situazione".
Fonte: ANSA
|