Fonte: ilcentro.gelocal.it
L'AQUILA. Ore 15 di venerdi' scorso: un commissario della Protezione Civile apre all'Aquila le buste del primo appalto della ricostruzione. In ballo ci sono 15 milioni di euro. L'offerta economica piu' vantaggiosa e' di un'impresa abruzzese, ma vince una ditta del Nord. Il giorno dopo, sabato, viene assegnato il secondo appalto da 13 milioni. L'offerta economica migliore per lo Stato e' abruzzese. Ma per la seconda volta, in appena 24 ore, vince ancora un'impresa del Nord. Gli abruzzesi sono fuori
gara.
CHI HA VINTO. Gli appalti delle piattaforme antisismiche, quelle speciali basi di cemento armato, pilastri d'acciaio e solai basculanti, capaci di neutralizzare le frustate ondulatorie e sussultorie del terremoto, vanno alla Gruppo Bison in associazione temporanea d'impresa con la Gdm costruzioni di Milano e alla Zoppoli e Pulcher spa del Nord Est. Hanno 80 giorni di tempo per realizzare 150 piattaforme, ciascuna lunga 50 metri, larga 21 e alta 50 centimetri sui venti siti della ricostruzione. Piattaforme su cui e' possibile poggiare case di legno, moduli o abitazioni vere.
Ma la Bison-Gdm, nell'offerta tecnica, ha dichiarato che riuscira' a costruire le prime 65 basi in settanta giorni. E le sono bastate questi dieci giorni in meno per aggiudicarsi la gara, nonostante un ribasso dell'11,6 per cento contro il 21 dell'unica abruzzese in corsa, la Imar, oppure il 19 della Saicam. La Protezione Civile, quindi, ha preferito spendere circa due milioni di euro in piu', applicando semplicemente il criterio di un punteggio piu' basso per l'offerta economica e doppio per l'offerta tecnica sui tempi di realizzazione. Ma l'impresa milanese dovra' portare in Abruzzo 400 operai propri, per i quali sara' necessario realizzare alloggi di cantiere, serviti di acqua e di luce.
Occorrera' quindi piu' tempo e per di piu' non ci sara' spazio per gli operai abruzzesi che la mattina sarebbero venuti all'Aquila in auto senza che ci fosse la neccessita' di occupare altri spazi per baracche di cantiere.
Abbiamo contattato gli uffici della Imar Costruzioni. «No comment» e' stata la risposta. Dalla base operativa della Protezione Civile di Coppito, pero', esce un documento che sintetizza le due gare, da 15 e 13,6 milioni di euro, vinte da imprese del Nord.
NESSUNA PUBBLICITA'. Passati sotto traccia. Se non avessimo avuto il documento dei due appalti, nessuno avrebbe saputo nulla, perche' nessuno ha pubblicizzato l'esito. Alla prima gara hanno partecipato in sei, l'ha vinta la Bison-Gdm con 81 punti (26 per il ribasso e 55 per la relazione tecnica), seconda la Zoppoli e Pulcher spa (punti 26 e 47), terza la Saicam (29 e 39), poi l'abruzzese Imar (30 e 36), quindi la Cogeis spa-Ivies spa (25 e 33) e infine la Domus dei fratelli Gizzi in Ati con Icor e Zeppieri (24 e 30).
L'ALTRO LOTTO. Alla seconda gara, per i restanti 59 moduli, hanno preso parte solo in quattro, per l'esclusione della Bison-Gdm, perche' gia' risultata vincitrice del primo lotto denominato «1G» e il ritiro della Domus-Icor-Zeppieri.
Come e' finita? Ha vinto la Zoppoli e Pulcher (con un ribasso di soli 9,8%) che ha «soffiato» l'appalto ancora all'abruzzese Imar (ribasso alto del 28%) per un solo punto: 66 a 65.
Ma c'e' una curiosita': la Imar ha presentato due relazioni tecniche per i due lotti. La prima e' stata valutata 36 punti, la seconda 35. Ma sarebbero relazioni identiche
(04 giugno 2009)
fonte: http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/terremoto-primi-appalti:-abruzzesi-gia-fuori-gara/1645828?edizione=EdRegionale
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