Con un Decreto del Presidente del Consiglio, pubblicato sulla G.U. del 9
giugno 2009, vengono dettate le modalita' di applicazione della Comunicazione
della Commissione europea 2009/C 83/01 relativa agli aiuti di Stato
consentiti nell'attuale fase di crisi economica.
La Comunicazione , nel quadro degli obiettivi posti dal Piano europeo di ripresa
economica del 26 novembre 2008, ha permesso agli Stati membri di
adottare misure di aiuti temporanei “anticrisi” per facilitare l'accesso
al credito alle imprese.
“Accedere ai finanziamenti in misura sufficiente e a costi accettabili e'
una condizione indispensabile per l'investimento, la crescita e la creazione
di posti di lavoro nel settore privato”: questa la premessa da cui parte
la Comunicazione, affermando poi che “benche' gli aiuti di Stato non
siano una cura miracolosa contro le attuali difficolta', un sostegno pubblico
ben mirato alle imprese potrebbe rappresentare un utile elemento di uno sforzo
globale volto tanto a sbloccare i prestiti alle imprese quanto ad incoraggiare
il mantenimento degli investimenti in un futuro basato su basse emissioni di
carbonio”.
Quindi detta delle misure supplementari temporanee, in
deroga alla normativa sugli aiuti di stato, applicabili fino al 31 dicembre
2010, a favore delle imprese che dimostrino uno stato
di difficolta' conseguente alla crisi e successivo al 1° luglio 2008.
Il DPCM costituisce il provvedimento notificato a Bruxelles per la necessaria
previa autorizzazione della CE; le decisioni approvate dalla Commissione
riguardano:
- aiuti “di importo limitato”
- aiuti sotto forma di garanzie
- aiuti sotto forma di prestito agevolato
- aiuti di Stato a favore degli investimenti in capitale di rischio di
piccole e medie imprese
Restano, per il momento, sospesi, perche' soggetti a piu' approfondite
valutazioni da parte della Commissione, le misure dirette al sostegno per la
produzione di prodotti c.d. "verdi".
Nelle Linee guida per l'applicazione del DPCM, diramato dal Dipartimento
delle politiche comunitarie, tutti i necessari chiarimenti.
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Fonte: Dipartimento politiche comunitarie
Redazione internet - Maddalena Baldi
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