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EDILIZIA: CGIL SICILIA, ECCO LA MAPPA DELLE OPERE CANTIERIABILI. attivati subito cantieri per 131 milioni di euro
17/06/2009

In Sicilia potrebbero essere attivati subito cantieri per 131 milioni di euro che garantirebbero 1.500 posti di lavoro per 36 mesi. Si tratta di opere pubbliche sotto i 5 milioni di euro, gia' finanziate e con progetto esecutivo, ma per varie ragioni bloccate. Lo sostengono la Cgil e la Fillea siciliane che hanno fatto una prima mappa delle opere immediatamente cantierabili nell'isola e a sostegno della loro richiesta hanno organizzato per il 19 e 20 giugno manifestazioni provinciali. Le iniziative di protesta si inscrivono nella settimana di mobilitazione nazionale indetta dai sindacati per i “cantieri sottosoglia”, quelli cioe' che per il piccolo importo non sottostanno a procedure complicate .


LE MANIFESTAZIONI. Il 19 giugno a Palermo gli edili della Fillea terranno un presidio alle ore 10 sul Ponte Corleone; sempre il 19 manifestazione al porto di Pozzallo e attivo a Caltanissetta; il 20 a Catania ci sara' un sit- in davanti all'ispettorato del lavoro per sottolineare la protesta contro l'aumento nella provincia degli incidenti sul lavoro. 


LE RICHIESTE DELLA CGIL. “I nostri principali interlocutori – ha detto oggi in una conferenza stampa Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil siciliana – sono la Regione, i Comuni, le Province. Alla prima – ha aggiunto – chiediamo un tavolo con tutti i soggetti interessati, che partendo da una ricognizione delle opere cominci, una per una, a sbloccarle”. Ricognizione che il sindacato dal canto suo ha gia' avviato. “Ci sono le opere che riguardano la viabilita' secondaria – ha specificato Salvo Giglio, segretario generale della Fillea Cgil siciliana – il decoro urbano, la messa in sicurezza, la prevenzione antisismica, il territorio in genere”.


LE OPERE CANTIERABILI. Nel dettaglio la Fillea ha identificato il porto di Pozzallo, finanziato con 1 milione e 300 mila euro, gia' col progetto definitivo ma bloccato perche' la Regione non ha conferito l'area alla Provincia. Ancora: la rotatoria di Lentini, per la quale sono disponibili 2 milioni e 250 mila euro; il Ponte Corleone, a Palermo, con copertura finanziaria di 14 milioni e 500 euro, opera sospesa dal 2007 perche' la ditta non era idonea; la scuola a emissioni zero a Tremestieri, Messina, finanziata con 4 milioni e sempre a Messina il recupero della rada S.Ranieri (215 milioni dispobili e progetto definitivo); il parcheggio di piazza Pirandello ad Agrigento, gia' con progetto esecutivo e nella stessa citta' la riqualificazione del quartiere Fontanelle per la quale sono a disposizione 4 milioni; il liceo classico di Enna, finanziato con 883 milioni, ma bloccato perche' il ministero non ha ancora autorizzato il mutuo con la cassa depositi e prestiti ; il porto di Catania, per il quale sono disponibili 21 milioni e 490 mila euro. 



“Si tratta tutte di opere, qualcuna anche di importo maggiore – hanno specificato Maggio e Giglio – che oltre a dare ristoro a una categoria che nell'ultimo anno ha perduto 15 mila posti di lavoro dopo i 20 mila dell'anno precedente, e sta subendo una caduta del salario, delle ore lavorate e dei livelli di sicurezza, servirebbero a riqualificare il territorio e le citta' di una regione che conta un gap infrastrutturale del 50 per cento rispetto al resto del paese”. 


Cgil e Fillea
hanno sottolineato che gli investimenti nelle infrastrutture sono diminuiti in media del 20 per cento al Sud e aumentati del 51 al Nord, mentre “per quanto riguarda la legge obiettivo, dal 2001 il 77 per cento delle risorse e' stato speso al Nord, il 13 al Centro, solo il 10 nel Mezzogiorno”. E ancora, che nel 2007 “per inadempienze sono andati perduti 350 milioni di euro per le strade provinciali”. Le gare in genere sono state decurtate del 50 per cento, per quantita' e per importo, l'edilizia privata e' ferma con ricadute anche sui settori cemento, ferro, laterizi. 


“Il trend va invertito - hanno concluso Maggio e Giglio - e questo e' possibile cominciando dalle piccole opere, ma strategiche, per le quali chiediamo che siano garantire la qualita', la sicurezza dell'opera e dei lavoratori”.


Fonte: Rassagna.it

 


 
 
 
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