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I CONTROLLI SULLA SICUREZZA CANCELLATI DALLE TANGENTI. Piacenza. Arrestato il direttore dell'ispettorato al lavoro.
30/06/2009

In teoria doveva dirigere i controlli sulla sicurezza dei lavoratori nelle aziende, ma in realta' prendeva mazzette dagli imprenditori, e proprio per vanificare quei controlli. Alfonso Filosa, direttore dell'Ispettorato del lavoro di Piacenza e Mantova, e' stato arrestato in flagrante dai carabinieri di Piacenza con l'accusa di corruzione, subito dopo l'ultimo pagamento: aveva appena intascato un assegno da 1.500 euro dall'amministratore di una ditta di facchinaggio, Gerardo Mainardi, una scena ripresa dalle telecamere piazzate dagli investigatori nell'ufficio del funzionario.

 

Le indagini, condotte dal pm Antonio Colonna, hanno appurato che il denaro era solo un anticipo della mazzetta concordata, 5mila euro, somma con cui il direttore dell'ispettorato avrebbe dovuto ammorbidire gli effetti di una verifica ispettiva compiuta dai carabinieri. Soldi che a loro volta farebbero parte di una super-mazzetta da 30mila euro, il frutto complessivo della lunga relazione d'affari instaurata fra il direttore dell'ufficio e l'amministratore per rendere inutili i controlli delle forze dell'ordine nella sua azienda.

Ma non e' tutto, perche' Filosa avrebbe messo in piedi una sorta di attivita' parallela grazie alla quale riscuoteva soldi da diversi imprenditori del piacentino, in cambio di informazioni sull'attivita' dell'ufficio che dirigeva. Una quindicina le ditte coinvolte, anche se il sospetto e' che il giro di corruzione possa essere molto piu' esteso.

Complessivamente, finora sarebbe stato accertato un importo di 50mila euro fra denaro contante, assegni e regali, a cui vanno aggiunti i viaggi e le crociere che sarebbero stati pagati al funzionario. Filosa, alle cui dipendenze agiva un nucleo dei carabinieri, stando alle accuse avvertiva i titolari delle imprese dei controlli che stavano per interessare le loro attivita', in modo che all'arrivo dei militari risultasse tutto in ordine.

Gli accertamenti cosi' non davano risultati, ma il comportamento del direttore alcuni mesi fa ha finito per insospettire gli uomini del nucleo che lavoravano con lui: in seguito alla scoperta di irregolarita' contributive, i carabinieri hanno cominciato a indagare su di lui, intercettando anche decine di telefonate, fino all'episodio del 24 giugno, quando le telecamere nascoste nell'ufficio del funzionario hanno immortalato il passaggio di mano dell'assegno. Era stato emesso da una terza persona, per evitare che si risalisse direttamente a loro.

L'imprenditore e' stato fermato dai militari all'uscita dall'ufficio e accompagnato in caserma, dove avrebbe raccontato tutto. Altri avvisi di garanzia sono attesi nei prossimi giorni.

 

Fonte: La stampa

 


 
 
 
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