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LAVORO E SICUREZZA: ETERNIT, RINVIATI A GIUDIZIO I DUE IMPUTATI DELL'INCHIESTA. Imputati i miliardari svizzeri titolari di una multinazionale
28/07/2009

TORINO - Sono stati rinviati oggi a giudizio i due imputati dell'inchiesta sui malati e morti d'amianto (quasi 3mila vittime) alla Eternit Italia. Il 10 dicembre, a Torino, avra' inizio il piu' grande e mai celebrato processo - per numero di casi trattati e per il ruolo dei dirigenti coinvolti - determinato a questioni legate all'amianto. 


Al banco degli imputati il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Jean Loui De Cartier De Marchienne. L'udienza preliminare, nata da un'inchiesta della procura di Torino, riguarda i casi di esposizione del minerale in quattro stabilimenti italiani dell'Eternit (Casale Monferrato, Cavagnolo nel torinese, Ruviera in Emilia e Bagnoli in Campania). 



Alla lettura dell'ordinanza hanno assistito 140 cittadini di Casale Monferrato, solo alcune delle persone costituite parte civile. La decisione del gup Cristina Palmesino e' stata accolta da loro con un applauso. 



"E' stata scritta una pagina importante della tormentata storia dell'amianto in Italia e nel mondo", ha valutato il procuratore vicario Raffaele Guariniello. "Il giudice ha ritenuto fondata l'impostazione del nostro lavoro, tanto che ha respinto tutte le questioni sollevate dalle difese". Immediata la replica degli interessati. 


"Rispetto il procuratore Guariniello e le sue opinioni, ma un processo e' un processo e non va caricato di significati extra giuridici o meta giuridici", ha ribattuto Guido Carlo Alleva, del collegio difensivo della multinazionale elvetica. 



A Casale la commozione e' palpabile. "Da noi si ammalano quattro persone al mese e ne muoiono quaranta all'anno", dice un residente, Tommaso A. "E' come se un terremoto qualsiasi facesse crollare ogni volta un condominio". 


Con gli occhi lucidi Bruno Pesce, coordinatore dell'associazione familiari delle vittime. "E' una grande pagina di giustizia", commenta. "Lo sappiamo, gli scogli piu' grossi devono ancora arrivare. Ma questa e' una tappa importante". E a confermare la drammatica di una tragedia ancora aperta e' la stessa sentenza del gup. 


"Il disastro e' ancora in atto", ha sostenuto Palmesino nell'ordinanza, " e si sta manifestando, provocando nuove malattie ‘amianto correlate', sia negli ex lavoratori, sia nei cittadini che vivono in prossimita' degli ex stabilimenti Eternit, o nei luoghi in cui e' in uso materiale derivato dalla sua lavorazione".

 

 

Fonte: INAIL

 


 
 
 
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