INFRASTRUTTURE, GRANDI OPERE A 10 COMMISSARI. Firma del Presidente del Consiglio sul Decreto.
16/09/2009 |
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Arriva una nuova generazione di commissari straordinari per le grandi opere. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha firmato il decreto che individua nove infrastrutture prioritarie e le affida ad altrettanti responsabili.
Domani si terra' la prima riunione al ministero delle Infrastrutture, dove Altero Matteoli riunisce la «famiglia dei commissari» e fara' un primo punto dello stato dell'arte, opera per opera.
Ad aprire la strada alla nuova stagione era stato il presidente dell'Anas, Pietro
Ciucci, cui parlamento e governo avevano affidato i poteri straordinari per il Ponte sullo Stretto, con l'obiettivo di sbloccare il piano finanziario, l'approvazione dell'aggiornamento del progetto definitivo e l'adeguamento dei costi. I poteri straordinari affidati dal parlamento a Ciucci addirittura sostituivano e aggiravano le competenze del Cipe.
I poteri dei nuovi commissari sono, pero', piu' limitati rispetto a quelli affidati a Ciucci: dovranno soprattutto svolgere un'azione di «coordinamento, monitoraggio, impulso» rispetto alle amministrazioni ordinarie competenti.
Un regista dell'opera, insomma, nella giungla delle competenze affidate ad Anas o Fs, comuni, province, regioni, sovrintendenti, vigili del fuoco, ministero dell'Ambiente. Un'antenna del governo, pronto a riferire al primo intoppo. Quanto ai poteri sostitutivi, scatteranno raramente, soltanto in caso di emergenza o di concreto blocco delle attivita'.
Nulla a che fare con i poteri straordinari di Protezione civile e di ordinanza che furono attribuiti al commissario per il Passante di Mestre, forse l'unico caso vincente di commissario per le grandi opere degli ultimi dieci anni.
Di successo non si puo' parlare invece ne' per i commissari "sblocca-cantieri" inventati dal governo Prodi nel 1998 ne' per i commissari della legge obiettivo voluti dal governo Berlusconi nel 2005. Per i nuovi commissari e' pero' prevista la possibilita' di estendere con un decreto successivo del presidente del Consiglio i poteri sostitutivi, in presenza di difficolta' specifiche. Tutto comunque rigorosamente all'interno delle regole fissate dalle direttive Ue.
Nel decreto firmato la settimana scorsa da Berlusconi sono elencate nove opere della legge obiettivo che in questi 7-8 anni hanno stentato a mettersi in moto o sono comunque in ritardo rispetto alle previsioni iniziali.
Sono tutte opere di serie A, prioritarie da anni. C'e' l'autostrada tirrenica Cecina-Civitavecchia, affidata all'ex sottosegretario diessino ai Lavori pubblici, Antonio Bargone, che oggi e' anche presidente della stessa concessionaria Sat. Per Matteoli questo intervento e' una priorita' assoluta.
C'e' poi il progetto della galleria del Brennero e delle opere adduttrici, affidato a un altro ex sottosegretario ai Lavori pubblici, il mastelliano veneto Mauro Fabris. C'e' nell'elenco anche il nuovo corridoio autostradale tirrenico che comprende la nuova Pontina: sara' affidata a un altro illustre personaggio degli anni passati, l'ex presidente dell'Anas, Vincenzo Pozzi.
Non poteva mancare fra le opere da accelerare il terzo valico ferroviario fra Milano e Genova, assegnato a un tecnico, l'ex provveditore alle opere pubbliche di Liguria e Lombardia, Walter Lupi. La sua nomina e' stata salutata con entusiasmo dal presidente della commissione Lavori pubblici del Senato, Luigi Grillo.
Tecnici anche gli altri commissari nominati da Palazzo Chigi su altre due megainfrastrutture: a
Paolo Besozzi e' stata affidata la Pontremolese, mentre Roberto Viviani curera' la statale Jonica 106 in Calabria. Nell'elenco presenti, infine, tre opere urbane: la metropolitana C di Roma, assegnata al dirigente del ministero delle Infrastrutture, Amedeo Gargiulo; il nodo ferroviario di Palermo per cui la nomina e' andata a
Giorgio Grossi; la viabilita' di accesso al porto di Ancona per cui e' stato prescelto
Eugenio Gaudenzi.
Il decreto Berlusconi richiama per ogni opera il rispetto delle scadenze temporali previste dall'ultimo Dpef. Un punto cruciale su cui i commissari dovranno far convergere tutto il loro impegno. È infatti espressamente previsto che, in assenza del rispetto dei tempi, i commissari non incasseranno i compensi previsti.
Fonte: SOLE24ORE
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