PUGLIA - LAVORI PUBBLICI, LA CORSA AI RIBASSI NON VA BENE, I COSTRUTTORI IN ALLARME. Una proposta di legge a firma del consigliere regionale
21/09/2009 |
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E' molto diffusa, eppure spesso non soddisfa ne' l'ente appaltante ne' l'impresa aggiudicataria.
La pratica del massimo ribasso, vale a dire il principio che regola l'affidamento di lavori pubblici, e' diventata il criterio piu' adottato nelle gare d'appalto, surclassando le due alternative: l'offerta economica piu' vantaggiosa (oltre al prezzo, si confrontano il termine di esecuzione, il costo di utilizzazione, la redditivita' e il valore tecnico) e il concorso di progettazione (che stabilisce quantita', dimensioni e contenuti dei progetti ed assegna al vincitore un premio non inferiore al 60 per cento dell'importo
presunto dei servizi necessari per la redazione del progetto preliminare).
La pratica del massimo ribasso, disciplinata dal decreto del presidente della Repubblica numero 554 del 1999 (Dpr 554/1999) e dal Codice degli appalti, ha
ricevuto nuovo impulso dalla legge Bersani, che ha azzerato i minimi tariffari per gli studi tecnici. Cosi', a partire dal 2006, architetti ed ingegneri sono liberi di partecipare alle gare d'appalto di progettazione e di costruzione presentando anche offerte stracciate, persino a volte al di sotto dei margini minimi di guadagno.
I costruttori, percio', sono in allarme. Temono che in questo modo vengano penalizzate le imprese che operano sul mercato nel pieno rispetto delle regole sia nei confronti della committenza, sia nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori, sia nei confronti dei propri fornitori.
Quello che a prima vista puo' sembrare uno strumento per aumentare la concorrenza fra professionisti, si rivela in realta' un costo per la collettivita', poiche' si trovera'
opere mal progettate e poco durevoli.
Abbassare eccessivamente il prezzo per realizzare un ospedale, una palestra o una strada significa intervenire in corso d'opera con costose varianti e rischiare in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro. Da simili ribassi non possono che scaturire o ritardi o inadempienze o contenziosi.
Insomma, un vero e proprio boomerang. Il caso dell'Aquila dovrebbe far riflettere molto.
Per questo, il consigliere regionale del Pdl, Mario Vadrucci, ha presentato una proposta di legge sulle «Norme per la formazione e l'aggiornamento dell'elenco regionale dei prezzi dei lavori pubblici».
Con questa iniziativa, si intende vincolare le Amministrazioni appaltanti, perche' spesso l'importo dei lavori posto a base d'asta non tiene in considerazione ne' i prezzi di mercato ne' il prezzario ufficiale approvato dalla Giunta regionale. Altrimenti, di questo passo, si determinano squilibri tra le prestazioni richieste ed il corrispettivo previsto, peraltro soggetto ad ulteriore deprezzamento. La pratica del massimo ribasso, poi, incide negativamente sulla qualita' dell'opera e sui tempi di realizzazione.
Ed ancora, fa sorgere spesso infiniti contenziosi tra l'ente appaltante e l'impresa aggiudicataria; non contrasta ed anzi incentiva il grave fenomeno del lavoro irregolare; determina una concorrenza sleale nei confronti delle imprese oneste che, se rispettano rigorosamente le regole, si vedono costrette a non partecipare alle gare d'appalto. Cosi', si violano norme in materia di pubblici appalti e di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Va sottolineato che la proposta di legge non comporta oneri per il bilancio
regionale.
Sempre in tema, il presidente della «Categoria Costruttori» di Confartigianato Imprese Lecce, Luigi Marullo, esprime il proprio apprezzamento per l'iniziativa a firma del consigliere regionale Vadrucci rispetto ad un problema molto sentito dal settore ed auspica che la proposta possa essere approvata quanto prima e che sulla stessa possa registrarsi il piu'
ampio consenso tra le diverse forze politiche.
«Da tempo - ricorda Marullo - le associazioni di categoria, affiancate dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori, chiedono il superamento del massimo ribasso come criterio privilegiato di aggiudicazione. E' ora che questa richiesta, sinora inascoltata, trovi risposta - ammonisce - Ma, nell'attesa, e' ora che le organizzazioni rappresentative delle imprese lancino una campagna di sensibilizzazione tra le imprese, perche' non si lascino coinvolgere in questa corsa al suicidio economico, che potrebbe, in breve tempo,
portare al tracollo un settore trainante della nostra economia».
Fonte: SUDNEWS.it
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