FONDO PER L'HOUSING SOCIALE: GARA IN ARRIVO. Matteoli avvia la gara per il gestore del fondo: per ora candidata solo Cassa depositi e prestiti.
26/01/2010 |
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Nessun riparto territoriale nella destinazione dei tre miliardi di euro che
raccogliera` il fondo immobiliare per l`housing sociale. Fondo che, nelle stime
delle Infrastrutture, dovrebbe raccogliere investimenti per 7 miliardi, tra
nazionali e locali.
I progetti finanziabili saranno valutati in base a sostenibilita`
economica, dimensione e grado di avanzamento. Il maxi-fondo previsto
dal governo per le case a basso canone non e` ancora partito, ma nelle stanze
del ministero delle Infrastrutture si e` gia` consumato un vellutato braccio di
ferro sulle future modalita` di intervento dello strumento finanziario.
Da una parte i tentativi di introdurre forme di controllo ``politico``
sulle strategie di investimento del fondo e, soprattutto, di fissare un riparto
geografico delle risorse. Dall`altra le ragioni del mercato e della autonomia di
gestione del fondo (che risponde agli investitori). Alla fine ha
prevalso la linea della concorrenza focalizzata sul progetto, cara alla
sgr della Cassa depositi e prestiti, principale candidata all`operazione.
La conclusione sta nel documento approvato ieri all`unanimita` a Porta
Pia dall`apposito gruppo di lavoro (con ministeri, presidenza del
Consiglio, enti locali e territoriali). In circa due mesi lavorativi il gruppo
ha definito la ``carta`` di riferimento sia per il regolamento del maxi-fondo,
sia per la gara che ne selezionera` il gestore: gara che Porta Pia conta di
pubblicare entro un mese. L`ultima versione del testo e` decisamente piu`
liberista delle prime bozze.
Il fondo immobiliare avra` 30 anni di vita e punta a un
rendimento del 2% (piu` l`inflazione). «Gli investitori - si legge nel testo -
non potranno recedere dall`investimento per tutta la durata predefinita, salvi i
casi previsti dal regolamento (del fondo, ndr)».
Si raccomanda di preferire interventi che limitano il consumo di suolo.
«A parita` di ``rendimento`` sociale, economico, urbanistico - indica
il documento - dovrebbero essere preferiti gli interventi di
recupero-ristrutturazione e quelli realizzati su aree destinate alla
riqualificazione urbana». Si raccomanda priorita` anche a progetti con
una «presenza coordinata di piu` comuni» e agli edifici con prestazioni
energetiche almeno di classe ``B`` delle norme nazionali.
Quanto alla geografia degli investimenti, il documento si limita a indicare che
«l`allocazione territoriale delle risorse dei fondi nazionali
deve tendere a evitare squilibri territoriali accentuati con preferenza di
investimento nelle aree ad alta tensione abitativa».
Il futuro regolamento dovra` inoltre «contenere principi sulla cui base verra`
garantita una ampia diffusione degli investimenti sul territorio nazionale al
fine di contribuire allo sviluppo della rete dei fondi immobiliari all`interno
del sistema integrato nazionale evitando concentrazioni territoriali di investimenti
in presenza di proposte che presentino idonei requisiti».
L`affermazione e` pero` temperata dal fatto che viene riconosciuta «l`autonomia
della sgr nella gestione del fondo nazionale come ``strumento di mercato``».
«Grazie al sistema dei fondi immobiliari - sottolinea il ministro delle
Infrastrutture Altero Matteoli - agli investimenti ordinari in edilizia popolare
e ai finanziamenti locali puntiamo a realizzare 100mila nuovi alloggi
nei prossimi cinque anni». Porta Pia stima che il solo sistema dei
fondi immobiliari possa mobilitare gli investimenti stimati in 7 miliardi.
Matteoli ha poi annunciato la prossima firma di un decreto che
ripartisce alle Regioni 377,8 milioni di euro per altre ``linee`` del piano
casa: incremento del patrimonio di edilizia pubblica, project financing,
agevolazioni a coop, programmi integrati. Le risorse ``pescano`` dal fondo unico
per il piano casa, istituito lo scorso anno, il quale pero` e` stato costituito
facendo convergere poste di bilancio gia` esistenti e nella disponibilita` di
Porta Pia.
Fonte:
Ance.it
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