«Con Protezione civile spa si uccide il mercato»
«Nulla di personale con Bertolaso che conosco e stimo dai tempi del Giubileo
romano, ma la spa della Protezione civile e`, insieme al commissario per il
piano carceri, un altro segnale della volonta` di procedere negli appalti
pubblici con procedure straordinarie ed emergenziali, in deroga alle regole
ordinarie.
Una cosa del genere non puo` passare con un decreto legge senza che si svolga
un ampio dibattito». Il presidente dell`Ance, Paolo Buzzetti, ha appena chiuso
un seminario di due giorni con i vertici nazionali e territoriali
dell`Associazione per mettere a punto riflessioni e strategie di uscita dalla
crisi.
«Abbiamo superato le punte di panico del 2009 - dice Buzzetti -
ma l`impressione delle imprese e` che non ci sia ancora l`inversione di tendenza
mentre si comincia a sentire l`impatto occupazionale della crisi. Ora serve un
segnale forte di incentivazione anche per la casa e per
l`edilizia, come e` avvenuto in tutta Europa e come e` avvenuto in Italia per
altri settori. Stavolta non ci basta che il governo ci dica: non ci sono i
soldi. E` un atteggiamento ormai incomprensibile».
Il prossimo Cipe dovrebbe finalmente dare il
via a piani regionali per il Sud e a infrastrutture per 24 miliardi.
Sono passi avanti di misure e risorse gia` discusse nel 2009. La percezione e`
che si prendano decisioni ma poi, al livello sottostante, non accada nulla. Le
cose vengono deliberate ma non riescono a partire. C`e` un incredibile
lentezza. In Spagna hanno fatto un piano di piccole opere come quello
di cui noi discutiamo da mesi.
Sono partiti il 1° gennaio 2009 e a fine anno avevano speso otto miliardi. Noi
siamo a zero e gli investimenti continuano a scendere.
Auspica interventi di incentivazione per
l`edilizia nel decreto legge Scajola in corso di preparazione?
Esatto. Chiediamo una manovra sull`Iva per il settore abitativo e per l`acquisto
della prima casa piu` un robusto incentivo fiscale per l`acquisto di nuovi
edifici di classe energetica A e B. Ci vuole un segnale forte sul risparmio
energetico per ripartire.
Torniamo a Protezione civile spa. Cosa vi
preoccupa?
Dopo aver vinto con la legge sui servizi pubblici locali una battaglia storica
contro l`in house, ora lo stato si dota di una struttura in house le cui
competenze hanno confini incerti. Un general contractor di stato che ci fa
tornare ai tempi dello stato costruttore. Incredibile.
I confini incerti sono un`altra fonte di
preoccupazione?
Esatto. C`e` il timore largamente condiviso nel nostro mondo che si vogliano
estendere a questa struttura le competenze relative a eventi speciali di ogni
tipo. Ora, passi per emergenze vere come la prima ricostruzione in Abruzzo, ma
sarebbe assurdo pensare di affidare a questa spa, fuori di tutte le regole di
mercato, organizzazione di eventi come Olimpiadi, G-8 o Expo. Il decreto
legge presenta profili di incostituzionalita`. Lo dicono anche
autorevoli esponenti della maggioranza.
Cosa e` successo con il piano carceri?
E` successo che il ministro Alfano sei mesi fa ha chiamato Confindustria e noi,
ci ha chiesto se c`era spazio per operazioni finanziate dai privati. Abbiamo
dato questa disponibilita` e abbiamo prospettato alcuni strumenti:
dismissioni di carceri in citta` in cambio di strutture piu` funzionali
in periferia, project financing con affidamento della gestione di servizi a
privati, forme di leasing.
Ci siamo messi a studiare le soluzioni, poi improvvisamente apprendiamo, senza
che nessuno neanche ci avvisi, che si procedera` con un commissario e le regole
di emergenza della protezione civile. Non va bene.
Perche`?
Abbandonando le regole ordinarie, convinti che con la protezione civile si
faccia prima, non solo vengono meno regole fondamentali di trasparenza, ma si
rinuncia anche ad accelerare le procedure ordinarie come noi chiediamo da tempo.
La via maestra deve essere quella, procedure ordinarie veloci, non le leggi
speciali.
Fonte:
Ance.it
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