sentenze e pareri: INFORTUNI LAVORO: ISPESL, OGNI ANNO 30MILA INVALIDI. SEMPRE PIU' GIOVANI. Ancora critico il bilancio degli infortuni sul lavoro.
01/02/2010 |
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Si continua a morire sul posto di lavoro. Nonostante una sensibile
diminuzione dei casi mortali (1.120 casi mortali, -7,2% rispetto al 2007) si
registra ancora la criticita' del fenomeno degli infortuni sul lavoro (30.000
invalidi permanenti).
Un dato sul quale e' necessario riflettere, e' quello
fornito dai ricercatori dell'Ispesl: le vittime degli infortuni sono
soprattutto lavoratori di giovane eta'.
Secondo delle stime recenti sono proprio i giovani sotto i 34 anni
a riportare gravi infortuni, molti dei quali sono mortali.
La strategia dell'Ispesl, finalizzata a ridurre notevolmente gli infortuni sul
lavoro, si pone come obiettivo precipuo l'informazione e la formazione
nelle scuole.
L'ambiente scolastico, insieme a quello familiare, si puo' trasformare in una
vera e propria officina della 'cultura della prevenzione', affinche' gli
studenti, che di fatto sono i lavoratori di domani, possano
migliorare la qualita' di vita all'insegna della sicurezza.
E' di notevole importanza l'aver identificato (D.lgs 81/08, art.11 c.4) dei
percorsi formativi interdisciplinari nelle scuole e nelle universita',
finalizzati alla promozione e divulgazione della cultura della salute e
sicurezza sul lavoro affinche' bambini, adolescenti e giovani ne facciano propri
i valori e si costruiscano un bagaglio di conoscenze durature a cui attingere
nel corso di tutta la vita.
L'occasione per discutere di queste problematiche e' la giornata
dibattito organizzata da Ispesl e Cnel dal titolo ''La Promozione
della cultura della salute e sicurezza nelle scuole. Puntiamo sulla prevenzione
per crescere in sicurezza'', questa mattina a Roma, presso il Cnel.
''Educare alla salute e alla sicurezza sul lavoro - afferma Umberto Sacerdote,
direttore generale dell'Ispesl - significa aiutare i ragazzi a
sviluppare la capacita' di prendere decisioni consapevoli nei riguardi
del proprio benessere, in difesa del proprio equilibrio fisico, psichico e
sociale, trasmettendo modelli positivi, promuovendo una corretta percezione dei
rischi e l'adozione di comportamenti che diventino parte integrante dello
stile di vita e di lavoro''.
''La scuola - ha aggiunto Sergio Iavicoli, direttore del dipartimento di
Medicina del lavoro - e' il luogo primario della prevenzione, dove la formazione
alla salute e sicurezza puo' trovare un terreno fertile sul quale radicarsi e
diventare patrimonio dell'individuo e del gruppo''.
Fonte:
Asca.it
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