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CASA: ALLO STATO LA MAGGIOR PARTE DEL GETTITO FISCALE . Dall`Irpef alla Tarsu, in totale le imposte sulle abitazioni fruttano 43 miliardi.
08/02/2010

Il federalismo fiscale e` un`opportunita` «di valore strategico per procedere a una razionalizzazione del sistema nel suo complesso».


La premessa e` che per governare al meglio i tributi, gli enti territoriali dovranno disporre di «informazioni e strumenti conoscitivi per indirizzare e monitorare il loro sistema di entrate». In quest`ottica appare prioritario rendere disponibili in tempo reale i dati sui flussi di riscossione, a partire dagli immobili.



Il direttore del dipartimento per le Politiche fiscali del ministero dell`Economia, Fabrizia Lapecorella, ha tracciato ieri presso la commissione bicamerale di vigilanza sull`Anagrafe tributaria un quadro aggiornato sullo stato di attuazione della «banca integrata della fiscalita` immobiliare».



Si tratta di un progetto trasversale che coinvolge tre direzioni del dipartimento (Federalismo fiscale, Sistema informativo della fiscalita`, Studi e ricerche economico-fiscali). I dati illustrati nell`audizione parlano di un gettito, proveniente dalle imposte sulla casa, di 43,1 miliardi (il dato diffuso dall`agenzia del Territorio a maggio scorso parlava di entrate per 39,8 miliardi, si veda «Il Sole 24 Ore» del 27 maggio 2009).



Per il 63% si tratta di imposte erariali mentre la parte restante e` di competenza dell`imposizione locale e regionale. Magna pars del gettito (il 97%) e` assicurato da Ici, Irpef, Iva, Imposta di registro, Imposta ipotecaria e catastale e imposte di consumo di energia elettrica.



Le riscossioni per il 2007 e il 2008 sono pervenute da circa 6.900 comuni, che rappresentano l`85% del totale. «Si tratta di un buon risultato - ha commentato il numero uno del dipartimento - ma e` tuttavia opportuno valutare quali azioni intraprendere per tendere all`obiettivo della massima completezza».


La strada e` incrementare la qualita` delle banche dati del catasto e delle conservatorie, razionalizzare il sistema della riscossione dei tributi locali. Infine, appare necessario correlare le informazioni rilevate a livello di singolo contribuente «e le risultanze delle corrispondenti voci di bilancio».



La banca dati sulla fiscalita` immobiliare e` uno strumento prezioso in chiave antievasione, «per potenziare e integrare l`attivita` di accertamento fra amministrazione finanziaria e uffici tributi degli enti territoriali». In questo modo, sara` possibile individuare le aree a maggior rischio di evasione «pianificando con maggiore efficacia l`attivita` di controllo».



Del resto, il federalismo fiscale, cosi` come costruito nella sua architettura dalla legge delega approvata il maggio del 2008, appare tuttora un cantiere aperto. In attesa dei relativi decreti legislativi (il primo provvedimento e` atteso entro il 21 maggio), e della relazione sul quadro generale di finanziamento degli enti territoriali (in programma per il 30 giugno), occorre creare le premesse per un sistema «che garantisca l`effettivo flusso bidirezionale dell`informazione».



Spetta all`anagrafe tributaria, attraverso gli incroci automatici e le proprie banche dati, offrire ai sistemi informativi degli enti locali e delle Regioni «una serie di servizi via rete per l`allineamento dei dati sulla fiscalita`». La stessa anagrafe tributaria dovrebbe «poter rendere disponibile ad ogni ente territoriale una specifica banca dati integrata», cosi` da affinare l`azione di controllo ed effettuare indagini e analisi «sulla platea dei contribuenti di competenza».



Sugli immobili, le maggiori criticita` emergono relativamente ai tributi locali, sia per quel che riguarda le informazioni sul gettito sia per i dati analitici.



«Ogni limitazione al monitoraggio delle entrate degli enti locali - ha concluso Fabrizia Lapecorella - potra` essere superata solo quando sara` previsto che ogni operazione di riscossione di un tributo regionale o locale sia trasmessa e registrata nelle banche dati dell`anagrafe tributaria».

 

 

Fonte: Ance.it

 


 
 
 
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