e' un debutto, e agli addetti ai lavori questo non sfugge. ?Per la prima volta
un'impresa si da' regole antimafia proprie, stabili, non legate
a una gara d'appalto?.
Questo il giudizio di Alberto Cisterna, calabrese, sostituto procuratore della
Direzione nazionale antimafia che da anni studia i temi di quale
governance le imprese debbano dotarsi per operare in ambienti
socio-economici difficili.
Secondo gli osservatori piu' esperti, la novita' del Protocollo firmato l'11
marzo in Calabria tra Italcementi e la Prefettura di Reggio conferma una
tendenza alla ?responsabilita' rafforzata?, che spinge a dotarsi
di strumenti adeguati e non si autoassolve invocando proprio il difficile
contesto sociale.
La riflessione e gli interrogativi del giovane magistrato calabrese accompagnano
un percorso appena iniziato per il mondo della grande impresa, dopo lo scatto
che a fine 2007 ha portato al pronunciamento antiracket di
Confindustria Sicilia. In questi due anni, una combinazione di fattori (la
crisi, i successi repressivi, le carenze della burocrazia, le inchieste
giudiziarie) ha mantenuto viva nel sistema economico l'esigenza di
cambiamento, fino a produrre per Italcementi il Codice firmato da Piero
Luigi Vigna, Giovanni Fiandaca e Donato Masciandaro, poi calato in una miriade
di procedure aziendali.
Due anni di lavoro tutto interno al gruppo di Bergamo possono
essere ora valutati dagli addetti ai lavori: tecnici, magistrati, investigatori.
Il primo dato che emerge e' che a leggere il Protocollo nessuno ammicca o fa
spallucce, com'era accaduto alle prime notizie sul Codice (e com'era accaduto
anche a Ivan Lo Bello e ai suoi, all'esordio degli impegni antiracket). ?Gli
imprenditori - dice Giovambattista Tona, 39 anni, titolare del processo
Calcestruzzi a Caltanissetta - sono efficacissimi nel valutare la
solvibilita' dei loro clienti, lo radiografano, minimizzano il rischio
di non incassare: adesso questa stessa attenzione viene rivolta su quanti
agiscono solo per inquinare il mercato?.
Perche', prosegue il giudice, ?l'Italia non ha bisogno di professionisti
dell'antimafia, ma di professionisti che facciano il proprio lavoro e
si attengano alle regole operando nella legalita'?.
All'Anas, stazione appaltante delle piu' grandi infrastrutture viarie,
guardano con interesse alle novita' degli impegni sottoscritti l'11 marzo dal
colosso del cemento e notano come nei protocolli di legalita' che i
general contractor firmano per legge, la tracciabilita' dei flussi
finanziari inizia da 50mila euro al trimestre in su e non dai 2mila euro fissati
da Italcementi (articolo 5). Una stretta severa, che riduce a
una fascia irrisoria le somme senza obbligo di bonifico bancario.
Anche l'Anas, proprio in questi mesi, compie nuovi passi per spianare la strada
a ?Trasparenza e legalita'?. Ed e' cosi' che ha intitolato
l'ufficio nato nel 2008 per coordinare queste tematiche. L'unita' e' stata
affidata a un ex colonnello della Guardia di Finanza esperto di appalti, che
interloquisce direttamente con la presidenza Anas. All'unita' Trasparenza e
legalita' fa capo anche Siceant, la rete informatica aggiornata
in tempo reale con le cosiddette ?interdittive?, ovvero gli
stop delle Prefetture alle imprese appaltatrici e subappaltatrici non in regola
con le normative antimafia.
Esperienze nuove, avanzate, che trovano in Confindustria un
ascolto e un appoggio finora mai sperimentato. Con qualche comprensibile
difficolta' a livello locale, tanto che l'11 marzo, a Reggio Calabria, nonostante
i ripetuti inviti, non si e' presentata al tavolo prefettizio
l'Assindustria regionale. Nessuna motivazione ufficiale, ma e' probabile
che in una realta' economica in cui non tutto avviene alla luce del sole (e del
Fisco), l'idea di sottoscrivere le stringenti regole del Protocollo
Italcementi deve aver provocato piu' di qualche mal di pancia.
Eppure, dice ancora Cisterna, ?l'unica nostra speranza e' una convergenza
tra antimafia e antievasione, una convergenza vera, che si basi
essenzialmente sulla tracciabilita'. I paesi che non hanno la mafia sono quelli
che non hanno nemmeno l'evasione fiscale perche' e' nella zona oscura del
"nero", dell'evasione e delle tangenti che la mafia prospera?. Ma per
combattere l'evasione dev'essere unito tutto il paese,
l'economia, la politica, la societa'.
Ecco perche' preoccupa il fatto che '' per dirne una '' non sia
ancora legge l'annunciata tracciabilita' delle enormi spese della ricostruzione
in Abruzzo, mentre i primi miliardi sono gia' stati liquidati
alle imprese. Cosi' com'e' rimasto sulla carta il ?piano straordinario? antimafia
governativo annunciato a Reggio Calabria, dopo la bomba al tribunale del 3
gennaio: di quei nove punti sta partendo il numero 1, l'Agenzia per la
gestione dei beni confiscati, ma degli altri si e' persa traccia.
La strada per una piena collaborazione in chiave antimafia tra societa', economia
e istituzioni e', dunque, un obiettivo da raggiungere. Ma sui fatti
riscontrabili, sui patti gia' sottoscritti, il confronto e' aperto.
L'INTESA
Stipulato tra la prefettura di Reggio Calabria, il gruppo Italcementi e le
organizzazioni sindacali nazionali e regionali, il protocollo di legalita'
affronta quattro argomenti, con l'intento che le regole che ne
scaturiscono vengano assunte anche dalle associazioni imprenditoriali di
categoria.
- Scambio d'informazioni fra societa' e autorita' prefettizie:
Italcementi si impegna ad attuare un piano di controllo delle proprie attivita'
produttive e la ricognizione di dipendenti, clienti e fornitori. Tutti i dati
vengono trasmessi, con le indicazioni relative alle transazioni commerciali,
alla prefettura. La prefettura, tramite le forze di polizia, provvede a
verifiche, incroci ed elaborazioni delle informazioni pervenute, a disporre
controlli su materiali e prodotti e a fissare incontri periodici con i referenti
del gruppo.
- Collaborazione con le organizzazioni sindacali: oltre
all'obbligo di informazione fra Italcementi, sindacati e Rsu, c'e' l'impegno del
gruppo ad assistere, anche legalmente, i dipendenti per ?l'immediata
segnalazione dei tentativi d'estorsione, intimidazione o condizionamento di
natura criminale?.
- Contratti, sicurezza sul lavoro e regolarita' contributiva:
sono previsti controlli specifici sugli appalti d'opera e servizi. I pagamenti
sono condizionati dalla dimostrazione del versamento regolare di contributi e
retribuzioni, anche da parte dei subappaltatori.
- Pagamenti e transazioni finanziarie: se superano i 2mila
euro, Italcementi si e' impegnata ad effettuarli tramite intermediari autorizzati
per garantirne la tracciabilita'.
Fonte:
Sole24ore.com
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