Ventidue persone, tra le quali due dirigenti dell'Ufficio tecnico del
Comune di Barletta, sono state denunciate a piede libero dai militari della
Guardia di Finanza al termine di una indagine sull'edilizia convenzionata. Le
Fiamme Gialle hanno scoperto vari abusi edilizi che sarebbero stati commessi nel
rilascio e nell'utilizzo di concessioni, varianti e ampliamenti ottenuti
nell'ambito di un Programma di recupero urbano del Comune di Barletta.
Sono stati ipotizzati reati contro la pubblica amministrazione. Si
tratta, in pratica, di opere finanziate dalla Regione Puglia per un totale di
63 milioni di euro nell'ambito dell'edilizia residenziale convenzionata che,
limitatamente alla citta' di Barletta, prevedeva la costruzione di 120 alloggi.
Piu' in particolare, gli acquirenti sarebbero stati costretti a
corrispondere il prezzo convenzionato per l'acquisto di unita' immobiliari piu'
piccole rispetto alla tipologia e ai dettami previsti dalla legge regionale e
dal bando pubblico di gara. Uno stratagemma posto in essere da costruttori e
dirigenti dell'Ufficio tecnico che avrebbe consentito alle imprese di realizzare
un numero superiore di alloggi per ciascuno stabile costruito (mediamente da 6 a
9 unita') grazie a varianti e concessioni in ampliamento rilasciate
illecitamente dallo stesso ufficio tecnico.
La prima fase dell'attivita' investigativa fece scattare nel 2008 il sequestro
preventivo di una delle palazzine proprio per consentire gli accertamenti
tecnici e le misurazioni necessarie evidenziando le anomalie poi rilevate per i
restanti edifici. Sono stati notificati 22 avvisi di conclusione delle indagini
preliminari nei confronti di altrettanti imprenditori, professionisti
(architetti e ingegneri) e pubblici ufficiali. I reati ipotizzati sono di
concorso in abuso d'ufficio, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata,
oltre a numerosi abusi edilizi.
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