Articoli Normative: ACUSTICA IN EDILIZIA: PUBBLICATA LA NORMA UNI. I limiti acustici li detta lo Stato. Multe tra 500 e 20 mila euro
23/07/2010 |
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Istituzione del Catasto nazionale delle sorgenti di rumore,
definizione delle competenze in materia fra Stato e Regioni cui spettera`
dettare le norme sulle autorizzazioni comunali per le manifestazioni all`aperto;
adeguamento delle sanzioni da un minimo di 500 a un massimo di 20 mila euro;
novita` sulle modalita` di accesso e consultazione da parte del
pubblico relativamente ai piani di classificazione acustica.
Sono questi i principali contenuti di uno schema di decreto
legislativo, andato in settimana al vaglio del preconsiglio
dei ministri e presto all`esame di uno dei prossimi Cdm. La bozza di dlgs attua
la delega contenuta nell`articolo 11 della legge 88/2009 e coordina la normativa
nazionale con la direttiva comunitaria 49/2002.
Il decreto, fra le altre cose, prevede la competenza dello Stato
nella determinazione dei requisiti acustici da
assicurare all`interno dei mezzi di trasporto pubblici collettivi, dei criteri
per la predisposizione di impatto acustico e delle valutazioni di clima acustico
e dei requisiti acustici da assicurare all`interno dei locali pubblici di
ristorazione.
Spettera` invece alle Regioni la definizione delle modalita` di
rilascio delle autorizzazioni comunali per lo svolgimento di attivita`
temporanee e di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, qualora
esso comporti l`impiego di macchinari o di impianti rumorosi. Vengono previsti
anche i contenuti dei «piani di risanamento» e dei «piani di contenimento e
abbattimento del rumore» in ipotesi particolari di impatto
paesaggistico ambientale, che potranno prevedere, in accordo con le autorita`
competenti alla approvazione e alla autorizzazione per la realizzazione
degli interventi, un raggiungimento graduale nel tempo dei limiti.
Il decreto stabilisce nuove norme per l`accesso alle informazioni
inerenti il piano di classificazione acustica comunale, il piano
comunale di risanamento acustico e le modalita` di consultazione degli stessi
(anche informatiche); viene introdotto anche l`obbligo di comunicazione,
mediante avviso pubblico, delle modalita` di consultazione dei piani.
Il decreto stabilisce anche le modalita` di presentazione del piano di
risanamento degli impianti industriali, prevedendo un termine, non
superiore a un periodo di 30 mesi, entro il quale le imprese prevedono di
adeguarsi ai limiti previsti dalle norme della Legge Quadro sull`inquinamento
acustico e un termine di sei mesi entro il quale la Regione, sentite le
Autorita` competenti, ha facolta` di apportare eventuali modifiche ed
integrazioni al piano di risanamento acustico.
Viene istituito presso l`Ispra il «Catasto nazionale delle Sorgenti di
rumore», per le cui modalita` organizzative si rinvia a un successivo
decreto del ministro dell`Ambiente, di concerto con il ministro delle
infrastrutture e con il ministro dello Sviluppo economico, da emanare
entro i 18 mesi.
Vengono anche aggiornate in euro le sanzioni amministrative per
chi supera i valori limite e si prevede l`attribuzione al ministero
dell`Ambiente, della facolta` di comminare le sanzioni, nei casi di ritardo
nella presentazione dei piani di contenimento ed abbattimento e dei progetti di
attuazione, nonche` nei casi di ritardo nella realizzazione degli interventi
previsti dai progetti esecutivi approvati. Sono infine previsti diversi decreti
ministeriali di attuazione per la verifica delle mappe acustiche di cui alla
legge 194/2005 e per le campagne di monitoraggio.
Nel frattempo ieri e` stata anche pubblicata la norma UNI 11367
«Acustica in edilizia - Classificazione acustica delle unita` immobiliari -
Procedura di valutazione e verifica in opera», norma volontaria che prevede
quattro differenti classi di efficienza acustica: si va dalla classe 1, che
identifica il livello piu` alto (piu` silenzioso), alla classe 4 che e` la piu`
bassa (piu` rumoroso), applicabile per ogni singola unita` immobiliare.
Secondo Piero Torretta, presidente UNI «Come tutte le norme tecniche di
prodotto/servizio, la norma UNI 11367 ha posto al centro della sua attenzione il
consumatore, le sue esigenze, la sua tutela nel rapporto con il mondo della
produzione, che - a sua volta - e` impegnato a dare informazioni sul tipo di
prodotto che realizza e immette sul mercato: in particolare su quali sono le
caratteristiche e le prestazioni rispetto allo standard definito dalla norma
tecnica di riferimento».
Fonte:
Ance.it
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