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Fondo Infrastrutture,presto a Bankitalia bozza regolamento-fonte
07/02/2007

Entro la fine del mese la bozza di regolamento del Fondo Infrastrutture, F2i, verrà presentata in Bankitalia parallelamente alla richiesta di autorizzazione per operare come società di gestione del risparmio. Intanto è già partita sul mercato dei gestori la caccia per assumere i vertici del team di gestione del nuovo fondo e mentre Citibank sta organizzando il road show per raccogliere almeno un miliardo di euro, si lavora alla pipeline dei possibili target di investimento.

Lo ha detto una fonte vicina al fondo, spiegando quali sono i passi che dovranno essere compiuti per arrivare alla piena operatività.


"Entro fine mese dovrà essere fatta la domanda in Bankitalia sia per la sgr che per il regolamento del fondo, due atti distinti che però vanno avanti in parallelo", ha detto la fonte.


Bankitalia avrà 90 giorni di tempo, a meno di richieste di ulteriori chiarimenti, per dare le necessarie autorizzazioni.


F2i sarà un fondo chiuso riservato a investitori istituzionali che investirà in infrastrutture. Acquisirà quote importanti nel settore trasporto (autostrade e strade a pedaggio, tunnel, ponti, aeroporti, porti, ferrovie e alta velocità ferroviaria, trasporto locale), in utilities (reti trasporto elettrico e gas, stoccaggio di gas e rigassificatori, distribuzione dell'acqua, smaltimento rifiuti, rinnovabili), in telecomunicazioni (torri e ripetitori, reti via cavo, infrastrutture satellitari). Previsti anche investimenti a valenza sociale in ospedali, parcheggi, scuole.


Nel frattempo altri fronti sono aperti per far arrivare F2i sul mercato: il completamento dell'azionariato, la ricerca del team di gestori che dovrà operare al fianco dell'ad Vito Gamberale e la costruzione di una pipeline di potenziali target di investimenti in vista del road show a cui sta lavorando Citibank, che ha il compito di raccogliere almeno un altro miliardo di euro oltre a quello versato dagli azionisti.




CIRCA 30% IN NUOVI PROGETTI, MEGLIO ASSET NON QUOTATI


F2i avrà quindi una dimensione di circa 2 miliardi di euro, che investirà, con una leva "che dipenderà di volta in volta dalle singole operazioni", in progetti esistenti e in progetti nuovi, "con un mix circa di 70% vecchi e 30% nuovi", ha detto la fonte.

Più probabile, secondo la fonte, che si scelgano partecipazioni in aziende non quotate che hanno margini di crescita da sviluppare maggiori, rispetto a società quotate.

La dimensione degli investimenti non sarà piccola, "visti gli elevati costi fissi che comunque ci sono per ciascuna operazione. Credo che si pensi a operazioni nell'ordine delle centinaia di milioni".



FONDAZIONI FORTI IN CDA MA FUORI DA COMITATO INVESTIMENTI


F2i a regime sarà partecipato dalla Cdp, da un gruppo di banche italiane ed estere, da un nutrito drappello di Fondazioni e dalla Cassa di previdenza dei geometri.

Il consiglio di amministrazione, con Ad Gamberale, sarà di undici membri.

Cdp, IntesaSanPaolo (ISP.MI: Quotazione, Profilo), Unicredit (CRDI.MI: Quotazione, Profilo), quasi certamente Lehman (LEH.N: Quotazione, Profilo) e un'altra banca estera, che sarà probabilmente Merrill Lynch (MER.N: Quotazione, Profilo), avranno poco più del 14% ciascuno e un consigliere a testa; Fondazione Cariplo, Fondazione Mps e Fondazione Crt con poco meno del 6% ciascuna avranno ugualmente un consigliere a testa, e quattro altre Fondazioni (Bologna, Cuneo, Forlì, Padova e Rovigo) ciascuna con l'1,5% circa avranno un consigliere, come pure la Cassa dei geometri, a cui farà capo poco meno del 3%.


Ci sarà un comitato investimenti, che è un collo di bottiglia dal quale dovranno passare le decisioni di investimento prima di arrivare al cda, spiega la fonte.


"Dovrebbe essere costituito al massimo da 9 persone, cioè l'amministratore delegato più cinque esperti di settore selezionati separatamente da Cdp e dalle banche, più i senior partner del team di gestione".


Il meccanismo per selezionare gli investimenti che dovranno arrivare al cda prevede "il voto a maggioranza qualificata nel comitato e se non c'è unanimità, serve unanimità nel voto successivo in cda", chiarisce la fonte. Nella composizione dell'azionariato manca ancora il tassello dei partner esteri. Uno appare scontato che sia Lehman Brothers, l'altro potrebbe essere Merrill Lynch, "è uno dei nomi più verosimili", dice la fonte.

Secondo un'altra fonte di mercato, invece, non potrà esserci Goldman Sachs, che pure era tra i papabili fino a qualche settimana fa per una quota.


Goldman ha il più grande fondo di infrastrutture al mondo, da 6,5 miliardi di dollari, "la cui governance prevede tra l'altro che possa partecipare solo a investimenti in cui ha il controllo. Quindi è questa governance che impedisce a Goldman di entrare in F2i", spiega la seconda fonte.




SUL MERCATO PARTITA LA CACCIA AL TEAM DI GESTIONE


Il team di gestione di F2i "sarà alla fine di circa una dozzina di persone, di cui tre senior", ha detto la fonte.


"Per i tre senior è già stato dato incarico a Spencer Stuart di selezionare i candidati, che dovranno avere profili specifici nel settore dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell'energia", spiega la fonte ricordando così i settori principali in cui investirà F2i.

La nomina dei tre senior fund manager avverrà su proposta di Gamberale e passerà in consiglio di amministrazione.


Fonte:  ROMA, 7 febbraio (Reuters)
di Stefano Bernabei


 


 
 
 
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