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Articoli Normative: DDL LAVORO - Si del Senato: arbitrato per tutte le liti con esclusione del licenziamento
01/10/2010

Il Senato ha approvato ieri in sesta lettura il Ddl lavoro, provvedimento omnibus composto da una cinquantina di articoli e oltre 140 commi che, dopo due anni di navigazione parlamentare e una richiesta di riesame da parte del Capo dello Stato, s`avvia ora alla settima lettura della Camera. Il via libera dell`aula di palazzo Madama e` arrivato con 147 si`, 104 no e due astenuti.



Tre le modifiche introdotte al testo che era stato gia` ritoccato prima dell`estate a Montecitorio per rispondere alle preoccupazioni sollevate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Riguardano l`arbitrato, le norme per l`impugnazione dei licenziamenti e i risarcimenti ai lavoratori imbarcati sui navigli di stato deceduti o che hanno contratto malattie per essere entrati in contatto con l`amianto.

Sull`arbitrato la correzione introdotta dal relatore Maurizio Castro (Pdl) perfeziona il dispositivo licenziato a Montecitorio: si garantisce che la scelta del lavoratore di tentare la composizione davanti a un arbitro invece che dal giudice varra` per tutte le liti «nascenti dal rapporto di lavoro». Nessuna scelta volta per volta, come prevedeva l`emendamento di Cesare Damiano (Pd). Come era gia` previsto nel testo della Camera la firma della clausola compromissoria sull`arbitrato sara` volontaria e potra` avvenire solo al termine del periodo di prova. Dalle controversie resta escluso il licenziamento, per opporsi al quale resta il giudice, mentre nel caso dell`arbitrato per equita` si dovra` tener conto, oltre che dei principi generali dell`ordinamento, anche dei principi regolatori della materia derivanti anche da obblighi comunitari.

Sui licenziamenti orali (quindi inefficaci) i termini di impugnazione restano quelli attuali, ossia cinque anni, mentre per i cosiddetti licenziamenti invalidi (per esempio senza giusta causa) i termini di impugnazione sono di 60 giorni, e di 270 quelli per la presentazione del ricorso. Infine, per le vittime dell`amianto sui navigli di Stato e` stato approvato un emendamento di Filippo Saltamartini (Pdl) che prevede lo stanziamento di cinque milioni annui a decorrere dal 2012 a questi lavoratori equiparati alle «vittime del dovere» con una clausola che elimina l`eventuale illecito penale che colpiva i comandanti delle navi facendo salvi i risarcimenti per i processi in corso (sono 87 casi).

Le reazioni sindacali a questo ennesimo passaggio parlamentare dell`ormai ex «collegato lavoro alla finanziaria 2009» sono la fotografia di quelle registrate diversi mesi fa. Per il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, nonostante le correzioni l`arbitrato resta «nei fatti molto vincolante perche` ai lavoratori non si lascia liberta` di scegliere». In sintesi, sarebbero stati ignorati i rilievi del Capo dello Stato. Mentre secondo il segretario confederale della Cisl Giorgio Santini le osservazioni del Colle sono state tutte recepite in pieno e ora, dopo il via libera definitivo della Camera, tocchera` alle parti sociali «promuovere in tempi brevi l`accordo interconfederale fra le associazioni sindacali e imprenditoriali per definire al meglio le materie su cui potra` intervenire l`arbitrato e con quali modalita` applicative».

Una volta approvato in via definitiva alla Camera, il ministro del Lavoro incassa diverse deleghe. La prima in termini di durata (tre mesi) prevede l`adozione di nuovi termini per il pensionamento anticipato dei lavoratori esposti ad attivita` usuranti.


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