Il Senato ha approvato ieri in sesta lettura il Ddl lavoro,
provvedimento omnibus composto da una cinquantina di articoli e oltre 140 commi
che, dopo due anni di navigazione parlamentare e una richiesta di riesame da
parte del Capo dello Stato, s`avvia ora alla settima lettura della Camera.
Il via libera dell`aula di palazzo Madama e` arrivato con 147 si`, 104 no e due
astenuti.
Tre le modifiche introdotte al testo che era stato gia` ritoccato
prima dell`estate a Montecitorio per rispondere alle preoccupazioni sollevate
dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Riguardano l`arbitrato,
le norme per l`impugnazione dei licenziamenti e i risarcimenti ai lavoratori
imbarcati sui navigli di stato deceduti o che hanno contratto malattie per
essere entrati in contatto con l`amianto.
Sull`arbitrato la correzione introdotta dal relatore Maurizio Castro (Pdl)
perfeziona il dispositivo licenziato a Montecitorio: si garantisce che la
scelta del lavoratore di tentare la composizione davanti a un arbitro invece che
dal giudice varra` per tutte le liti «nascenti dal rapporto di lavoro».
Nessuna scelta volta per volta, come prevedeva l`emendamento di Cesare Damiano
(Pd). Come era gia` previsto nel testo della Camera la firma della clausola
compromissoria sull`arbitrato sara` volontaria e potra` avvenire solo al termine
del periodo di prova. Dalle controversie resta escluso il licenziamento, per
opporsi al quale resta il giudice, mentre nel caso dell`arbitrato per
equita` si dovra` tener conto, oltre che dei principi generali dell`ordinamento,
anche dei principi regolatori della materia derivanti anche da obblighi
comunitari.
Sui licenziamenti orali (quindi inefficaci) i termini di impugnazione
restano quelli attuali, ossia cinque anni, mentre per i cosiddetti
licenziamenti invalidi (per esempio senza giusta causa) i termini di
impugnazione sono di 60 giorni, e di 270 quelli per la presentazione del
ricorso. Infine, per le vittime dell`amianto sui navigli di Stato e`
stato approvato un emendamento di Filippo Saltamartini (Pdl) che prevede lo
stanziamento di cinque milioni annui a decorrere dal 2012 a questi lavoratori
equiparati alle «vittime del dovere» con una clausola che elimina l`eventuale
illecito penale che colpiva i comandanti delle navi facendo salvi i risarcimenti
per i processi in corso (sono 87 casi).
Le reazioni sindacali a questo ennesimo passaggio parlamentare dell`ormai ex
«collegato lavoro alla finanziaria 2009» sono la fotografia di quelle registrate
diversi mesi fa. Per il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani,
nonostante le correzioni l`arbitrato resta «nei fatti molto vincolante perche`
ai lavoratori non si lascia liberta` di scegliere». In sintesi, sarebbero stati
ignorati i rilievi del Capo dello Stato. Mentre secondo il segretario
confederale della Cisl Giorgio Santini le osservazioni del Colle sono
state tutte recepite in pieno e ora, dopo il via libera definitivo della Camera,
tocchera` alle parti sociali «promuovere in tempi brevi l`accordo
interconfederale fra le associazioni sindacali e imprenditoriali per definire al
meglio le materie su cui potra` intervenire l`arbitrato e con quali modalita`
applicative».
Una volta approvato in via definitiva alla Camera, il ministro del Lavoro
incassa diverse deleghe. La prima in termini di durata (tre mesi) prevede
l`adozione di nuovi termini per il pensionamento anticipato dei lavoratori
esposti ad attivita` usuranti.
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