Il decreto legislativo sui fabbisogni standard di province, comuni e citta'
metropolitane e' stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri del
18 novembre scorso.
Spesa storica e fabbisogni standard, efficienza dei servizi e risparmi di spesa,
e' su questi parametri che nei prossimi anni si potra' valutare l'attuazione
concreta del federalismo fiscale nei servizi erogati dalle amministrazioni
pubbliche. Il processo di determinazione dei fabbisogni standard punta a
soddisfare le esigenze dei cittadini promuovendo un uso piu' efficiente delle
risorse pubbliche. Per valutare l'efficienza, l'efficacia e l'adeguatezza
dei servizi erogati al fine di migliorarli a vantaggio di cittadini ed imprese
servono pero' indicatori significativi. Il procedimento di individuazione di
questi indicatori e' affidato alla Societa' per gli studi di settore-Sose, con la
collaborazione di altri soggetti qualificati, come l'Ifel, l'Istat e la
Ragioneria dello Stato. La determinazione dei fabbisogni standard per
regioni, province, comuni e citta' metropolitane rappresenta dunque un passaggio
fondamentale nel percorso di attuazione del federalismo fiscale.
L'avvio della fase transitoria per il superamento della spesa storica e'
prevista a partire dal 2012 e terminera' nel 2017. Il passaggio sara' graduale
per gruppi di funzioni, le quali vengono individuate in via provvisoria dal
decreto sui fabbisogni standard in attesa del varo della Carta delle Autonomie.
Il fabbisogno standard sara' determinato con riferimento a ciascuna funzione
fondamentale, ad un singolo servizio, o ad aggregati di servizi, in relazione
alla natura delle singole funzioni fondamentali. La metodologia dovra' tener
conto delle specificita' legate ai recuperi di efficienza ottenuti attraverso le
unioni di Comuni, o l'esercizio di funzioni in forma associata. In questo
processo, particolare riguardo e' posto nella individuazione degli obiettivi
di servizio cui devono tendere le amministrazioni locali nell'esercizio delle
funzioni riconducibili ai livelli essenziali delle prestazioni o alle funzioni
fondamentali loro assegnate. Per esplicito richiamo del decreto, fino a
nuova determinazione, dovranno essere considerati livelli essenziali quelli gia'
fissati in base alla legislazione statale vigente. Inoltre, e' nell'ambito del
sistema delle decisioni di bilancio, delineato dalla legge di contabilita' e
finanza pubblica, che saranno definite le norme di coordinamento dinamico della
finanza pubblica volte a realizzare l'obiettivo della convergenza dei costi e
dei fabbisogni standard dei vari livelli di governo, nonche' il percorso di
convergenza degli obiettivi di servizio ai livelli essenziali delle prestazioni
e alle predette funzioni fondamentali.
A regime, il compito di effettuare il monitoraggio degli obiettivi di
servizio sara' affidato alla Conferenza permanente per il coordinamento della
finanza pubblica. Il provvedimento dispone che per l'individuazione dei
fabbisogni standard si dovra' tener conto della spesa relativa a servizi
esternalizzati o svolti in forma associata dagli enti, considerando la diversita'
della spesa in relazione ad ampiezza demografica e caratteristiche territoriali
ed anche con particolare riferimento al livello di infrastrutturazione del
territorio. Infine, nel decreto si precisa che eventuali economie, realizzate
dall'ente locale tra la spesa effettiva ed il fabbisogno standard, siano
acquisite al bilancio dell'ente. Nel decreto e' stata poi introdotta anche una
clausola di non applicabilita' agli enti locali appartenenti ai territori delle
Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano.Il
testo del provvedimento recepisce le osservazioni formulate dalle Commissioni
parlamentari (Bilancio e Commissione parlamentare per l'attuazione del
federalismo fiscale).Sul testo del provvedimento e' stata sancita una intesa in
sede di Conferenza unificata in data 29 luglio 2010.
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