Il 24 gennaio 2011, il Consiglio dell`Unione Europea, che riunisce i Capi di
Governo, ha approvato in via definitiva -con 24 voti a favore e 3 astensioni
(Italia, Germania e Austria)- il testo di nuova direttiva europea sui
ritardati pagamenti.
Con questa approvazione e` stata completata la procedura di approvazione formale
del nuovo testo di Direttiva (cfr. allegato) che verra` pubblicato nei
prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale dell`Unione Europea. Dopo la
pubblicazione, l`Italia avra` due anni per recepire il contenuto del nuovo testo
nella normativa nazionale.
L`approvazione del testo europeo sottolinea la necessita` di intervenire
rapidamente per garantire pagamenti tempestivi da parte della P.A. ed e`
auspicabile che il Governo proceda ad un rapido recepimento della nuova
normativa che migliora sostanzialmente l`attuale normativa italiana in materia
di pagamento nei lavori pubblici, prevedendo pesanti sanzioni in caso di
ritardo.
Da questo punto di vista, desta forte preoccupazione l`astensione dell`Italia
in occasione del voto del Consiglio.
Si ritiene invece che il Governo debba considerare gli input europei in
materia di contrasto al fenomeno dei ritardati pagamenti alla pari di quelli in
materia di stabilita` e risanamento dei conti pubblici e recepire al piu` presto
la Direttiva.
Oggi, infatti, il problema dei ritardati pagamenti sta mettendo a rischio la
sopravvivenza di molte imprese di costruzioni, soprattutto quelle piccole e
medie, che a fronte di lavori regolarmente eseguiti, non ricevono i pagamenti
dovuti dalla P.A.
I dati dell`Ance mostrano un costante e progressivo peggioramento del
fenomeno dei ritardi che ha assunto dimensioni particolarmente gravi nel settore
delle costruzioni: quasi la meta` delle imprese edili - il 44% - subisce
ritardi superiori ai 4 mesi oltre i termini contrattuali (quindi vengono pagate
dopo piu` di sei mesi e mezzo dai lavori), con punte che arrivano anche a 24
mesi.
I tassi di interesse applicati oggi in Italia in caso di ritardo non
garantiscono alle imprese che realizzano lavori pubblici livelli di risarcimento
in grado di compensare i maggiori costi sostenuti dalle imprese per fare credito
alle Pubbliche Amministrazioni. Di fatto, le imprese di costruzioni pagano una
tassa aggiuntiva per fare credito alla P.A.
Per l`Ance, l`inasprimento delle sanzioni in caso di ritardo, oltre a
garantire un migliore indennizzo alle imprese, potrebbe dare una spinta per
migliorare l`efficienza della Pubblica Amministrazione e rendere piu` tempestivi
i pagamenti.
Principali contenuti della nuova Direttiva
La nuova Direttiva europea sui ritardati pagamenti si applichera`, tra l`altro,
al settore dell`edilizia, ivi compresi i lavori pubblici.
Questa volta infatti, contrariamente a quanto avvenuto con la precedente
direttiva europea n°2000/35/CE del 29 giugno 2000 (il decreto legislativo
n°231/2002 di attuazione ne aveva escluso l`applicazione in particolare ai
lavori pubblici), il testo di direttiva fa esplicito riferimento ai lavori
pubblici e agli interventi in edilizia.
Per quanto riguarda i contratti pubblici, il testo di nuova Direttiva prevede un
termine standard di pagamento di 30 giorni per i contratti con la Pubblica
Amministrazione ed aumenta notevolmente gli indennizzi per le imprese in caso di
ritardato pagamento della P.A., introducendo in particolare un tasso di
interesse base (tasso BCE) maggiorato dell`8% sin dal 1° giorno di
ritardo.
Occorre infatti ricordare che l`attuale normativa italiana sui lavori
pubblici prevede il pagamento delle somme dovute entro un termine di 75 giorni e
tassi di indennizzo molto bassi in caso di ritardo (nel 2011: tasso
dell`1,5% nei primi 60 giorni di ritardo).
Per quanto riguarda invece i contratti privati, il testo di nuova direttiva
garantisce la liberta` contrattuale, limitandosi a chiedere che tempi di
pagamento superiori ai 60 giorni siano adeguatamente giustificati, e prevede
sanzioni in caso di ritardo rispetto ai tempi fissati nel contratto.
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