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EDILIZIA - Nel dl semplificazioni novita' per edilizia e appalti
14/02/2011

Dopo l`annuncio in Cdm la Semplificazione lavora sul decreto. Piano casa per le aree degradate

Appalti, trattativa privata facile

Si alza l`asticella della procedura negoziata. Scia in edilizia

Niente gara pubblica per appalti di lavori inferiori al milione di euro. E quindi allargamento della procedura negoziata (alias trattativa privata) che ora e` prevista per i lavori di importo fino a 500 mila euro. In piu` la conferma ufficiale che la Scia (Segnalazione certificata di inizio attivita`) si applica all`edilizia. Edilizia che trova il suo Piano casa per le aree urbane da riqualificare (con premio di cubatura da decidersi da parte delle Regioni).

Sono questi i binari sui cui si sta muovendo il provvedimento sulla semplificazione, ancora allo studio presso il dicastero del ministro Roberto Calderoli, ma di cui ItaliaOggi e` in grado di fornire alcune anticipazioni. Almeno delle linee di fondo. Il provvedimento, approvato «salvo intese» nel Consiglio dei ministri di mercoledi` assumera` la veste giuridica del decreto legge. Almeno questa e` al momento l`intenzione dei tecnici del ministero della semplificazione che puntano a realizzare un pronto intervento sulle prassi in atto.



Il decreto si muovera` nel solco delle norme previste nel maxiemendamento del Governo alla legge di stabilita` 2011 (legge n. 220/2010), e che in quella sede non hanno visto la luce in quanto cassate dalla commissione Bilancio della camera per estraneita` di materia.

Due i settori maggiormente interessati dall`intervento normativo che verra` varato ufficialmente nel prossimo Consiglio dei ministri: l`edilizia e gli appalti. Quanto all`edilizia, il primo intervento riguarderebbe l`ambito di applicazione della Scia, e cioe` della segnalazione certificata di inizio attivita`, che sostituisce i titoli autorizzativi e consente di iniziare un`attivita` da subito senza dovere aspettare la licenza dell`amministrazione e senza dovere aspettare un lasso di tempo iniziale, destinato ai controlli dell`ente pubblico (come invece previsto per la Dia, denuncia di inizio attivita`).

Il problema, dopo il varo della Scia, e` stato se si applichi o meno al settore edilizio: i dubbi derivavano da una non felice formulazione della norma istitutiva. Nonostante alcuni chiarimenti ministeriali e` persistente la esigenza di certezza legislativa, che dovrebbe arrivare con il decreto in esame.

La Scia edilizia riguarderebbe tutti gli interventi minori e quindi per le nuove costruzioni o ristrutturazioni pesanti ci vorra` o il permesso di costruire o la super Dia. Peraltro la Scia edilizia, sempre per interventi minori, troverebbe spazio anche per le opere in aree vincolate, alla condizione del conseguimento del parere favorevole dell`autorita` preposta alla tutela del vincolo.

Altra misura che dovrebbe trovare spazio del decreto sulla semplificazione e` il Piano casa per le aree urbane degradate. Alla stessa stregua degli altri interventi di «Piano casa» fino ad ora approvati (ma che non hanno avuto a oggi grande successo) la norma prevede in premio cubatura aggiuntiva, cosi` da incentivare la riqualificazione: il tutto naturalmente con apposite leggi regionali. Nella stessa direzione (e cioe` promuovere la riqualificazione urbana) sarebbero dettati incentivi alla delocalizzazione (ad esempio strutture produttive in centro urbano) e in particolare la possibilita` di portarsi dietro le cubature aggiuntive.

In materia di appalti si segnala la possibilita` di innalzamento dell`asticella per l`uso della procedura negoziata, che dovrebbe essere ammessa per i lavori di importo complessivo inferiore a un milione di euro. Si modifica l`importo oggi previsto in 500 mila euro dall`articolo 122, comma 7, del Codice degli appalti.

La norma dovrebbe essere strutturata con una scaletta interna: sopra i 500 mila euro comunque la stazione appaltante dovrebbe invitare almeno dieci soggetti, mentre per i lavori di importo inferiore a 500 mila euro il numero minimo di imprese da invitate scende a cinque.

Il decreto dovrebbe poi snellire la fase della gara e in particolare le dichiarazioni previste per attestare il possesso dei requisiti di partecipazione alla selezione. Si tratta, in particolare, dell`articolo 38 del Codice degli appalti, che elenca le dichiarazioni da formularsi in sedi di richiesta di partecipazione, relative ad esempio ai requisiti di moralita`.
Nel decreto si preciserebbe che l`impresa partecipante non deve dichiarare condanne per reati depenalizzati e si precisano restrittivamente le condizioni ostative relative a violazioni contributive e violazioni alla normativa sulla sicurezza dei lavoratori.


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