Non si sono fatti attendere i pesantissimi effetti del provvedimento sulle
fonti energetiche rinnovabili approvato dal Consiglio dei Ministri il 3 marzo
scorso.
Lo dimostra il caso di un'impresa modenese, che in soli due giorni si e'
vista annullare ordini per un megawatt di energia elettrica prodotta grazie al
fotovoltaico. In tutto fanno due milioni di fatturato persi, 5.000 ore
lavoro svanite nel nulla, con il rischio concreto di ricorso alla Cassa
Integrazione. Tanto basta per criticare un provvedimento che danneggia
l'economia italiana nei fatti gia' a partire dal suo annuncio.
lo schema del decreto va creare un clima di precarieta'
nell'intero comparto delle energie rinnovabili che rischia di paralizzare tutti
gli interventi in questa direzione>.
Infatti, il provvedimento non solo interviene – bloccandole - su agevolazioni
introdotte appena un paio di mesi fa e di per se' peggiorative rispetto alle
precedenti, ma lascia i potenziali clienti e le imprese fornitrici nella piu'
assoluta incertezza, visto che solo il 30 aprile verranno determinate le
condizioni di quello che sarebbe il terzo Conto Energia.
Di fatto, quindi, le aziende si troveranno ora ad affrontare due mesi di
blocco totale dei lavori, con il rischio che, qualora la formulazione degli
incentivi dovesse deludere il mercato, si assista ad una drastica smobilitazione
del comparto. .
Le soluzioni? <Sappiamo che l'attuale formulazione degli incentivi distorce
il mercato e siamo consapevoli della necessita' di intervenire, ma non si puo'
farlo a scapito di ordini gia' in essere. La legge dovrebbe sancire dei diritti
certi, non modificabili dall'oggi al domani, in questo caso specifico tutelando
gli investimenti gia' in essere. Per questo e' assolutamente necessario che
venga confermato per i 14 mesi previsti l'attuale meccanismo incentivante e che
per il futuro si intervenga contro la speculazione senza penalizzare quei
piccoli interventi utili alle imprese e all'ambiente. Anche perche' si tratta
delle uniche commesse di natura edile ed impiantistica che, stante le difficolta'
del settore pubblico, permettono al comparto di sopravvivere in qualche modo>
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