Si e' svolta, a Palazzo Chigi, la conferenza stampa del ministro della
Giustizia, Angelino Alfano, sull'entrata in vigore dell'obbligo di mediazione
civile in caso di controversie.
Accelerare i processi in corso, diminuire quelli che entrano nei
tribunali. È questo l'obiettivo della mediazione civile, strumento la cui
obbligatorieta' entra in vigore da oggi.
Se con la riforma del Processo Civile e con il Programma di Digitalizzazione
della Giustizia si e' inteso intervenire all'interno della fase di lavorazione
delle cause (output), la riforma della mediazione civile ha come obiettivo
principale quello di ridurre il flusso in ingresso di nuove cause nel sistema
Giustizia (input).
La mediazione civile e' un nuovo modo per risolvere le controversie e che
serve essenzialmente per far si' che le parti, piuttosto che trovarsi per anni
davanti ad un giudice, provino a chiudere amichevolmente ed entro tempi rapidi
(120 giorni) la controversia.
La mediazione e' favorita da organismi di conciliazione, (autorizzati e vincolati
al Ministero della Giustizia). Se la mediazione tra le parti non dovesse avere
buon esito entro questo termine temporale, le parti andrebbero in tribunale. La
mediazione e' un modello in uso gia' in altri sistemi democratici occidentali,
dove ha riscosso un grande successo, ha sottolineato il ministro Alfano.
Le materie per le quali entra in vigore l'obbligatorieta' della mediazione
civile riguardano:
- diritti reali (distanze nelle costruzioni, usufrutto e servitu' di
passaggio ecc.)
- divisione
- successioni ereditarie
- patti di famiglia
- locazione
- comodato
- affitto di aziende
- risarcimento danni da responsabilita' medica e da diffamazione con il mezzo
della stampa o con altro mezzo di pubblicita',
- contratti assicurativi, bancari e finanziari
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