L'11 marzo alle 6,46, ora italiana, un violento terremoto, di magnitudo 8.9
colpiva il Giappone nella provincia di Sendai.
A distanza di un mese, i ricercatori del Dipartimento di Ingegneria
meccanica e strutturale dell'Universita' di Trento hanno voluto ricordare questa
tragedia presentando i risultati di un'indagine sperimentale su edifici di nuova
concezione, costruiti interamente in legno, in grado di resistere ad eventi
sismici di tale portata.
I test sulle strutture, infatti, sono stati eseguiti applicando un valore
di accelerazione massima paragonabile a quello registrato in Giappone nelle zone
maggiormente colpite dal terremoto di un mese fa.
I risultati del progetto sono stati illustrati questa mattina in conferenza
stampa in Universita' dai responsabili del progetto, il professor Maurizio
Piazza e il ricercatore Roberto Tomasi, alla presenza del rettore dell'Universita'
di Trento, Davide Bassi, e del direttore del Dipartimento di Ingegneria
meccanica e strutturale, Luca Deseri. Le simulazioni sono state condotte
nell'ambito del progetto industriale "Chi Quadrato", finanziato dalla Provincia
autonoma di Trento, che ha visto proprio la forte collaborazione degli
ingegneri dell'Universita' di Trento con il mondo industriale e che si inserisce
in un filone di ricerca, particolarmente attivo negli ultimi tempi, dedicato
alla sicurezza e alla sostenibilita' edilizia che sfrutta proprio il legno.
Gli edifici multipiano con una struttura realizzata con questo materiale
naturale, piu' flessibile e con una minore densita' (massa volumica),
risultano essere piu' sicuri in caso di terremoto, perche' resistono meglio alle
sollecitazioni sismiche sulla struttura. Si presentano dunque come
alternativa particolarmente valida rispetto ad altri materiali da costruzione
soprattutto nelle zone ad elevato rischio sismico, come le recenti
applicazioni in Abruzzo per la ricostruzione post-terremoto (progetto Case)
hanno dimostrato.
La prima fase della sperimentazione, condotta presso il Laboratorio prove
strutture e materiali del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale
dell'ateneo trentino, e' stata volta a caratterizzare i sistemi di collegamento
e le pareti che costituiscono la struttura dell'edificio. I primi risultati
hanno permesso di ottimizzare la tecnologia costruttiva e di creare un database
di dati sperimentali, necessari per la progettazione dell'edificio necessario
per la simulazione. L'edificio e' stato poi sottoposto a prova su tavola
vibrante presso il laboratorio TreesLab della Fondazione Eucentre di Pavia,
centro di ricerca internazionale nel campo dell'ingegneria sismica.
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