Che cosa s'intende per rifiuto speciale?
Quale e' la forma prevalente di gestione e recupero di questo tipo di
rifiuti?
I rifiuti speciali sono tutti pericolosi?
Le risposte a queste domande si trovano nel Rapporto Rifiuti Speciali, a
cura dell'Ispra, l'istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale.
L'Ispra ha reso noti il 13 aprile scorso i dati sui rifiuti speciali relativi
al 2008 nel corso di un convegno che e' stata l'occasione per fare il punto sulle
dimensioni del problema in vista della piena operativita' del nuovo sistema di
monitoraggio (SISTRI) che entrera' in funzione a giugno di questa'anno.
In particolare, il Rapporto registra un calo della produzione dei rifiuti
speciali pericolosi: quasi 70 mila (-0,6%) le tonnellate in meno registrate
tra il 2007 ed il 2008 a fronte, pero', di una crescita totale di rifiuti
speciali di quasi 1,6 milioni di tonnellate (1,2%) per un totale di 138,7
milioni (rifiuti non pericolosi 72,4 milioni di tonnellate, pericolosi 11,3
milioni di tonnellate settore costruzioni e demolizioni 55 milioni). Di questi,
quelli complessivamente gestiti nel 2008 (non pericolosi 91,7% e pericolosi
8,3%) ammontano ad oltre 143 milioni di tonnellate.
In Italia la gestione dei rifiuti mostra una dimensione crescente nel tempo,
fino a divenire talvolta vera e propria emergenza. Ma una risposta al
problema, in senso positivo, viene oggi dal SISTRI, il sistema elettronico che
consente di monitorare ed acquisire, in tempo reale, i dati sulla movimentazione
dei rifiuti speciali, informando sulla gestione di quelli urbani, anche
attraverso un efficace sistema di videosorveglianza sugli impianti di
smaltimento del territorio.
Il SISTRI entrera' pienamente in vigore dal primo giugno 2011.
Da questa data, i produttori di rifiuti, i trasportatori, le imprese di
smaltimento e recupero dovranno utilizzare esclusivamente il sistema SISTRI. In
particolare, il sistema informatizzato prevede l'installazione di black box su
tutti gli automezzi autorizzati al trasporto dei rifiuti speciali ai fini della
tracciabilita' dei percorsi effettuati sino agli impianti di destinazione, presso
cui sono installati dispositivi di videosorveglianza per il riconoscimento dei
mezzi in ingresso.
In vista della piena operativita' del SISTRI, il ministro dell'Ambiente,
Stefani Prestigiacomo, ha firmato alcuni protocolli d'intesa per consentire
l'ottimizzazione degli strumenti sulla tracciabilita' dei rifiuti speciali.
Per saperne di piu':
- i protocolli d'intesa firmati dal ministro dell'Ambiente (aprile 2011)
- i protocolli d'intesa firmati dal ministro dell'Ambiente (dicembre 2010)
- il portale SISTRI
Fonti: Ministero dell'Ambiente, ISPRA, SISTRI
osvaldo amari www.governo.it
http://www.governo.it
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