Analisi del rischio di evasione, per concentrare i controlli sulle
situazioni piu' critiche; tutoraggio delle imprese, per verificare in anticipo
le operazioni a rischio; ispezioni non protratte piu' del necessario, quando
vengano rilevate solo violazioni formali.
Sono alcuni degli indirizzi operativi per la prevenzione e il contrasto
dell'evasione per l'anno 2011, contenuti nella Circolare n. 21/E dell'Agenzia
delle Entrate del 18 maggio 2011.
In considerazione dei buoni risultati ottenuti nell'anno precedente,
vengono in linea di massima confermate le linee strategiche gia' adottate:
nel 2010, infatti, gli obiettivi sono stati pienamente raggiunti, con un
consolidamento del numero complessivo di interventi antievasione e un
miglioramento dell'efficacia delle singole attivita' di controllo.
Questi alcuni degli aspetti:
- Grandi contribuenti
Le attivit? di tutoraggio da svolgere nel corso del 2011 sono state estese alle
imprese che nel 2009 hanno conseguito un volume d'affari o di ricavi non
inferiore a centocinquanta milioni di euro (nel 2010, il limite era fissato a
200 milioni per il 2008).
La platea dei soggetti interessati risulta percio' ampliata, arrivando a circa
2000 posizioni.
- Imprese di medie dimensioni
Previsti specifici piani d'intervento, elaborati sulla base di analisi di
rischio di evasione o elusione fiscale a livello locale, che riguardino almeno
un quinto delle imprese di medie dimensioni. Dove gli elementi di rischio
risultino equivalenti, i controlli saranno fatti privilegiando due criteri:
assenza di controlli negli ultimi quattro anni e presenza di perdite
"sistemiche".
Un'attenzione particolare andra' riservata al controllo del corretto adempimento
degli obblighi in materia di imposta sul valore aggiunto.
Anche per il 2011 vale l'indirizzo di differenziare la tipologia d'intervento in
funzione delle caratteristiche della specificita' delle posizioni da sottoporre
a controllo, privilegiando le attivita' istruttorie esterne, con controlli
mirati e verifiche, per i casi a maggior rischio di evasione o elusione fiscale.
- Imprese di minori dimensioni e lavoratori autonomi
La circolare precisa che un fattore decisivo dovra' essere la selezione delle
posizioni di maggior rischio di evasione. Forniti anche esempi di
percorsi di analisi del rischio e di selezione, da realizzarsi con l'ausilio
degli applicativi informatici, con riferimento, ad esempio, a soggetti che hanno
presentato il modello studi di settore e sono risultati non congrui; a soggetti
che , seppure rientranti nel campo di applicazione degli studi di settore, non
hanno presentato il relativo modello; a soggetti congrui e "appiattiti" alle
risultanze degli studi di settore, cioe' che hanno dichiarato, per almeno tre
periodi d'imposta consecutivi, un volume di ricavi o compensi che si discosta
poco dal valore di riferimento; a soggetti che esercitano attivita' per le quali
non risultano applicabili gli studi di settore.
Per le attivit? di accertamento va privilegiato il controllo delle annualita'
pi? recenti, compreso il 2009, quest'ultimo a partire dal secondo semestre;
in presenza di elementi relativi a periodi d'imposta precedenti, l'attivita' va
indirizzata anche su questi ultimi.
Rapporti di collaborazione e coordinamento, oltre che con la Guardia di
Finanza, dovranno essere mantenuti e sviluppati anche con Inps, Siae, Comuni.
Fonte: Agenzia delle Entrate
Redazione governo.it - Maddalena Baldi
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