La decisione dopo aver consultato le associazioni imprenditoriali.
Ok dalla Ue: non sono aiuto di Stato
PALERMO - Soltanto le imprese che sottoscrivono di non pagare il pizzo e
di denunciare eventuali richieste estorsive potranno richiedere il credito
d'imposta per gli investimenti che permettera' di utilizzare parte delle imposte
dovute alla Regione per finanziare lo sviluppo delle proprie aziende.
E' quanto ha stabilito il governo di Raffaele Lombardo dopo avere consultato le
associazioni imprenditoriali in merito alla concessione del credito d'imposta
autorizzato ieri dalla Commissione europea e per il quale la Regione ha
stanziato 120 milioni di euro. ?In questo modo - afferma l'assessore
all'Economia, Gaetano Armao - vogliamo rendere conveniente per le imprese
liberarsi dal racket?. Per accedere ai benefici, le imprese, inoltre,
dovranno essere in regola con il Durc (documento unico di regolarita'
contributiva) e la certificazione antimafia.
Intanto la Commissione europea ha dato il via libera al credito d'imposta per
gli investimenti in Sicilia, non ritenendolo un aiuto di Stato. L'ha comunicato
l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao. Per finanziare la legge,
approvata prima della pausa estiva dall'Assemblea regionale siciliana, il
governo ha stanziato 120 milioni di euro di fondi propri, rispetto ai 600
milioni previsti inizialmente ma attraverso i fondi Fas, operazione non
autorizzata dallo Stato. Il click-day per ottenere il credito che, attraverso
un accordo tra Regione e Agenzia delle entrate, consentira' alle imprese di
investire l'equivalente del 50% delle imposte nelle proprie aziende, e' previsto
per la meta' di ottobre. Le operazione saranno effettuate solo per via
telematica, entro 30 giorni gli imprenditori avranno la risposta da parte degli
uffici regionali.
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