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INFRASTRUTTURE - Secondo l'ANCE deve essere avviato subito un piano straordinario per le infrastrutture per uscire dalla crisi
16/09/2011

Subito un piano straordinario per le infrastrutture. E' la richiesta dell'Ance per favorire la crescita economica. ''Abbiamo denunciato per primi nel 2009 insieme a tutti gli Stati generali delle costruzioni la pesante crisi che stava attraversando il settore dell'edilizia e le gravi ripercussioni che da questa ne sarebbero derivate per tutta l'economia nazionale'', spiega il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti. ''I fatti purtroppo ci hanno dato ragione e le gravi vicende finanziarie che hanno investito il nostro Paese negli ultimi mesi hanno ulteriormente peggiorato le difficolta' in cui operano le nostre imprese e i nostri lavoratori''.



L'Ance sta denunciando da tempo la pesantissima stretta creditizia che ha investito le imprese e il fardello dei ritardati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni strangolate dal patto di stabilita' che sta portando alla chiusura migliaia di imprese qualificate e lasciando senza lavoro centinaia di migliaia di lavoratori specializzati.

Secondo Buzzetti ''non c'e' dunque piu' tempo da perdere. Siamo assolutamente convinti che il Paese puo' risollevarsi e che le nostre imprese hanno le capacita' per reagire, ma c'e' bisogno di un atto di coraggio da parte della politica e di prendere decisioni rapide ed efficaci''. ''Apprezziamo in questo senso lo sforzo del governo che in queste settimane e' al lavoro per varare un decreto infrastrutture, ma perche' questo intervento sia efficace nell'immediato e aiuti il paese a crescere le semplificazioni non bastano'', sottolinea il presidente Ance: ''servono risorse immediate per far ripartire le opere pubbliche, grandi e piccole, e per mettere in sicurezza il territorio attraverso un programma di piccoli e medi interventi. Serve inoltre un piano per lo sviluppo delle nostre citta' che a livello internazionale stanno perdendo competitivita' ma che attraverso un sistema di leve e d'incentivi fiscali potrebbero tornare ad attrarre investimenti privati e rappresentare un buon motore per la crescita''. In questo senso, secondo Buzzetti, ''il decreto 70'', cosiddetto decreto sviluppo, ''ha fatto molto sul piano legislativo per consentire interventi di riqualificazione e ammodernamento delle citta', ma senza una regia di questi interventi e senza incentivi mirati il piano non puo' dare i frutti sperati''.

http://www.asca.it

 


 
 
 
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