Subito un piano straordinario per le infrastrutture. E' la richiesta
dell'Ance per favorire la crescita economica. ''Abbiamo denunciato per primi
nel 2009 insieme a tutti gli Stati generali delle costruzioni la pesante crisi
che stava attraversando il settore dell'edilizia e le gravi ripercussioni che da
questa ne sarebbero derivate per tutta l'economia nazionale'', spiega il
presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti. ''I fatti purtroppo ci hanno dato ragione
e le gravi vicende finanziarie che hanno investito il nostro Paese negli ultimi
mesi hanno ulteriormente peggiorato le difficolta' in cui operano le nostre
imprese e i nostri lavoratori''.
L'Ance sta denunciando da tempo la pesantissima stretta creditizia che ha
investito le imprese e il fardello dei ritardati pagamenti da parte delle
pubbliche amministrazioni strangolate dal patto di stabilita' che sta portando
alla chiusura migliaia di imprese qualificate e lasciando senza lavoro centinaia
di migliaia di lavoratori specializzati.
Secondo Buzzetti ''non c'e' dunque piu' tempo da perdere. Siamo assolutamente
convinti che il Paese puo' risollevarsi e che le nostre imprese hanno le
capacita' per reagire, ma c'e' bisogno di un atto di coraggio da parte della
politica e di prendere decisioni rapide ed efficaci''. ''Apprezziamo in questo
senso lo sforzo del governo che in queste settimane e' al lavoro per varare un
decreto infrastrutture, ma perche' questo intervento sia efficace nell'immediato
e aiuti il paese a crescere le semplificazioni non bastano'', sottolinea il
presidente Ance: ''servono risorse immediate per far ripartire le opere
pubbliche, grandi e piccole, e per mettere in sicurezza il territorio attraverso
un programma di piccoli e medi interventi. Serve inoltre un piano per lo
sviluppo delle nostre citta' che a livello internazionale stanno perdendo
competitivita' ma che attraverso un sistema di leve e d'incentivi
fiscali potrebbero tornare ad attrarre investimenti privati e rappresentare un
buon motore per la crescita''. In questo senso, secondo Buzzetti, ''il
decreto 70'', cosiddetto decreto sviluppo, ''ha fatto molto sul piano
legislativo per consentire interventi di riqualificazione e ammodernamento delle
citta', ma senza una regia di questi interventi e senza incentivi mirati il
piano non puo' dare i frutti sperati''.
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