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EDILIZIA - Priorita' al piano per ammodernare il patrimonio edilizio e le infrastrutture cittadine
06/10/2011

Avanti con il piano di rilancio citta'.

E' la priorita' indicata dal presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, che sollecita nuovi interventi per accelerare quel processo, fondato su una prospettiva progettuale di sistema, in grado di attivare concretamente progetti di riqualificazione urbana. Oggi a Milano, partecipera' agli Stati Generali delle costruzioni in programma nel giorno dell'apertura di Made Expo 2011, quarta edizione del salone dedicato all'edilizia, architettura e design alla Fiera di Milano fino a sabato.



Proprio negli stessi giorni del Saie, il salone dell'edilizia che tradizionalmente si tiene ad ottobre a Bologna e dove e' in programma, nel giorno dell'apertura, il convegno dedicato alla nuova politica edilizia per la citta' e il territorio, dove si parlera' di recupero e sostenibilita'. Una leva, dice Buzzetti, e' quella dell'introduzione di misure fiscali mirate, che''stimolino la realizzazione di programmi di riqualificazione, coinvolgendo la piu' ampia platea possibile di operatori economici''. Il decreto 70, il decreto Sviluppo, ha introdotto importanti novita' sul fronte urbanistico. ''L'idea del Piano casa'', ha spiegato Buzzetti,''e' stata un'idea geniale perche' andava incontro alla necessita' di molti italiani di ampliare e migliorare la propria casa. Certamente la legge andava affinata e in prima istanza ha trovato le giuste resistenze delle Regioni e degli enti locali che sono coloro che in questa materia devono intervenire, come prevede il Titolo V della Costituzione, che pero' a mio modesto parere andrebbe rivisto, dato il contenzioso che genera''.''Finalmente'', ha proseguito,''dopo due anni si e' riusciti ad avere una seconda generazione di Piani casa che dovrebbero finalmente attivare il meccanismo virtuoso previsto dalla legge. A rendere questo impianto normativo veramente efficace ha contribuito ora il decreto 70 che ha introdotto principi importanti e gia' in vigore in tutte le citta' europee come la demolizione e ricostruzione, il cambio di sagoma, il cambio di destinazione. Ci e' stata messa a disposizione una cassetta degli attrezzi che finalmente possiamo utilizzare per dare un futuro alle nostre citta'''.

Secondo l'Ance si segna il passaggio da un Piano casa incentrato sulla sostituzione del singolo edificio a un Piano Citta' fondato su una prospettiva progettuale di sistema: l'unica in grado di attivare concretamente un processo di riqualificazione urbana.''Occorre neutralizzare'', ha spiegato Buzzetti,''la variabile fiscale nei trasferimenti di immobili, finalizzati alla successiva utilizzazione edificatoria o al recupero del fabbricato esistente, ad esempio, attraverso l'applicazione di imposte sui trasferimenti in misura fissa (Registro e Ipocatastali) a condizioni che, entro i 10 anni dall'acquisto in regime agevolato, vi sia l'ultimazione dei lavori''.

Il progetto dell'Ance del resto trova fondamento su alcuni dati forniti dal Censis. L'Italia dispone di un grande patrimonio edilizio, dove il 90% delle abitazioni e' di proprieta' delle persone fisiche. Una ricchezza che Banca d'Italia, alla fine del 2009, stimava in circa 4.800 miliardi di euro, pari a circa 200 mila euro in media per famiglia. Il rischio pero' e' che questa ricchezza possa perdere valore, dato che buona parte degli immobili e' stata costruita negli anni della ricostruzione e poi del boom edilizio, spesso con disegni urbanistici poveri, caratteristiche architettoniche e costruttive spesso di scarsa qualita' e con carenza di reti infrastrutturali. Nello stesso tempo, grazie anche alle migrazioni dall'estero, la popolazione residente in Italia risulta in aumento (60.626.442 a fine 2010, secondo l'Istat, con un +0,5% rispetto al 2009), fatto che sta generando una maggiore richiesta di abitazioni. Per questo l'Ance guarda anche all'attivazione di una''campagna di rottamazione dell'usato'' anche nel settore immobiliare, favorendo la permuta del vecchio fabbricato posseduto con uno nuovo ad alta efficienza energetica.

Ancora,''una spinta a favorire la riqualificazione delle citta' si potrebbe conseguire mediante il mantenimento delle attuali agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie premiando gli acquisti di abitazioni in fabbricati completamente ristrutturati e gli interventi che producono un effettivo e complessivo risparmio energetico''. Altro spunto viene - ha concluso Buzzetti - dal sistema di agevolazioni francese:''Potrebbero essere introdotti incentivi per favorire l'accesso alla prima casa (mutui a tasso zero) e rilanciare l'affitto in aree oggetto di riqualificazione''. Secondo il presidente dell'Ance''gli interventi di riqualificazione delle citta' vedono una grande opportunita' nel processo di dismissione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico''.

http://www.ance.it

 


 
 
 
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