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CONDONO EDILIZIO - Per lo Stato i costi superano le entrate
12/10/2011

Cemento di Governo. I tifosi dei condono edilizio dicono che lo Stato puo' incassare 35 miliardi, ma in realta' ci rimette.



Il dibattito politico nel Centrodestra e' finalmente tornato su lidi piu' conosciuti ai protagonisti rispetto ad astruse conversazioni attorno alla crescita, alla politica industriale o alla sburocratizzazione: il condono. Tombale lo vogliono per il fisco e che tuteli gli abusivisti fino al 31 dicembre scorso quello edilizio: ''Ne ricaveremo 35 miliardi'', sostiene il fronte dei condonatori guidato da tempo immemorabile dal campano Amedeo Laboccetta.

E' proprio il perdono per chi usa disinvoltamente il mattone, peraltro, la vera cassaforte del provvedimento: lo dice la Cgia di Mestre, secondo cui in trent'anni i condoni edilizi sono gli unici che abbiano davvero funzionato quanto a incassi per l'erario. Ma e' vero? In realta', no. O meglio, lo Stato incassa, ma poi ci perde. I numeri li ha dati Paolo Berdini, docente di urbanistica a Roma Tor Vergata e consigliere nazionale del Wwf: si puo' calcolare che per ogni 100 euro riscossi dallo Stato nei precedenti condoni edilizi (1985, 1994 e 2003) - ha spiegato nel suo ''Breve storia dell'abuso edilizio in Italia'' (Donzelli) - poi se ne siano spesi 500 per le opere di urbanizzazione (portare agli abusivi fogne, acqua, elettricita', eccetera). E allora perche' si fanno i condoni? ''Il fatto e' - spiega il presidente dei Verdi Angelo Bonelli - che lo Stato centrale incassa subito e gli oneri da pagare restano ai Comuni negli anni successivi''. E questo senza contare il danno ambientale: ''Solo l'ultimo condono ci ha regalato 50 milioni di metri cubi di cemento abusivi e la corsa e' gia' ripartita: dal territorio ci segnalano che la cementificazione illegale ha ricominciato a galoppare dopo l'annuncio di quelli del Pdl''.

D'altronde quella degli abusivi e' una platea immensa, assai diversificata nelle esigenze (da chi deve sanare una piccolissima violazione a chi ha piazzato il classico ecomostro in un parco naturale), ma comunque parecchio pesante in termini di voti. Secondo il professor Berdini, dal 1948 ad oggi in Italia sono stati compiuti oltre 4,6 milioni di abusi, 203 al giorno: gli alloggi abusivi sfiorano i due milioni di unita' mentre sono circa 6 milioni gli italiani che vivono in citta' abusive. Insomma, per chi fatica nei sondaggi un bacino elettorale di tutto rispetto, specialmente in Campania, la Regione piu' abusiva d'Italia alla quale Silvio Berlusconi ha piu' volte cercato di regalare il blocco delle demolizioni ordinate dalla magistratura (Legambiente ne ha censite 3.500 dal 1998). Per capire la densita', e l'attualita', del fenomeno soccorrono i numeri del Cesme, il Centro di ricerche economiche e sociali per il mercato dell'edilizia: a fine 2011 saranno state costruite 213mila case, 26mila delle quali abusive, circa 6mila nella sola Campania. Tutta roba che devasta ulteriormente un territorio gia' fagocitato dall'edilizia disordinata dei decenni passati: secondo uno studio del Wwf in nessun punto della penisola e' ormai possibile tracciare un cerchio di 10 km di diametro senza intercettare almeno un agglomerato di case. Consumo del territorio e edilizia fuori legge, peraltro, non sono senza esiti: ''Io per il crollo di Barletta ho parlato di strage di Stato - dice Mario Staderini, segretario dei Radicali - Parlare di condoni e piani casa non e' che un incentivo criminale e indebolire gli edifici esistenti: basti dire che il 40 per cento degli italiani vive in aree ad alto rischio sismico ed il 64 per cento degli edifici non e' costruito per resistere ai terremoti''.

Nemmeno i costruttori dell'Ance sono contenti. ''Siamo sempre stati contrari a qualunque forma di condono - ha spiegato il presidente Paolo Buzzetti - perche', in realta', in quel modo si cambia il mercato e si premia chi non ha rispettato le regole''. Effettivamente decine di inchieste e di ricerche hanno sottolineato il rapporto strettissimo esistente tra edilizia fuorilegge e imprese in odore di criminalita' organizzata al Sud come nelle zone di piu' recente penetrazione mafiosa: ''L'abusivismo - e' ancora Berdini a parlare - e' diventato negli anni una parte costitutiva dell'economia nazionale, facendo arricchire un sistema di imprese che lavorano completamente in nero e sono controllate dalla criminalita' organizzata''. Ovviamente ci si attrezza anche senza Cosa Nostra o la Camorra. A Roma, per dire, la Procura sta indagando sulle domande per l'ultimo condono: ne arrivarono 85mila e oltre 12mila sono state rigettate perche' violavano i paletti fissati dalla legge. Tra le altre cose, pare che piu' di qualcuno abbia chiesto di sanare un abuso ancora prima di farlo.


[Articolo de Il Fatto Quotidiano - 11/10/2011 - di Marco Palombi]

Fonte:

http://www.ance.it

 


 
 
 
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