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FASCICOLO DEL FABBRICATO: utile, a patto che non sia un doppione.
Il tragico terremoto di fine agosto ha riaperto, in Italia, la discussione circa l’opportunità (o meno) di dotare gli edifici del cosiddetto “fascicolo del fabbricato”, una sorta di carta d’identità di ciascun edificio che ne contiene e mappa tutte le caratteristiche tecniche (progettuali, strutturali e impiantistiche) e che, per questo, è anche in grado di metterne in luce punti di forza e debolezza.
Lo strumento, già proposto nel passato, si è arenato fra tentativi di istituirlo e pronunce della Corte Costituzionale, in un annoso dibattito che ha puntato il dito sull’ennesimo adempimento di natura patrimoniale, che grava sulle tasche di chi è proprietario di un immobile.
Rispetto al tema, la Confappi-Fna ritiene che, ben calibrato, il fascicolo del fabbricato possa essere uno strumento di prevenzione utile, a patto che davvero sia orientato a contenere informazioni nuove sull’edificio, ne riguardino le caratteristiche costruttive e strutturali, e non si trasformi in un duplicato di dati che, sono già in possesso della Pubblica Amministrazione.
Per ciò che riguarda l’istituzione del fascicolo, la CONFAPPI è anche convinta che il documento debba essere introdotto per legge dello Stato e non essere affidato all’iniziativa delle singole amministrazioni locali.
Fonte: confappi.it
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