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Guide: IMPIANTO di CANTIERE. Le misure di sicurezza e gli adempimenti sia per l'impianto elettrico che per l'impianto di messa a terra.
15/03/2007

IMPIANTO ELETTRICO
La fonte di energia che viene utilizzata nei cantieri è, di solito, quella elettrica, pertanto la corretta installazione degli impianti elettrici è fondamentale ai fini della sicurezza dei lavoratori. La tensione di utilizzazione degli impianti di cantiere è in genere 220 volt (monofase) o 380 volt (trifase).



Requisiti essenziali
L’impianto elettrico deve avere un grado di protezione adeguato perchè è sottoposto ad una serie di condizioni di utilizzo particolarmente sfavorevoli quali:
• intemperie;
• presenza di sostanze corrosive (cemento, calce, ecc.);
• possibilità di danneggiamenti vari per urti, manomissioni accidentali, maltrattamenti, ecc.;
• assorbimenti di tensione con picchi improvvisi e non facilmente preventivabili.


Pericoli della corrente elettrica

L’attraversamento del corpo umano da parte di correnti elettriche esterne, che si sommano a quelle naturali che accompagnano l’attività muscolare e nervosa del corpo umano, possono provocare disfunzioni anche gravi ai vari organi.

Fattori che incidono sull’entità dei danni sul corpo umano
I danni che possono derivare dai contatti della corrente elettrica dipendono da vari fattori:
• a parità di tensione la corrente alternata e più pericolosa di quella continua;
• durata del contatto;
• valore di intensità di corrente applicata, che è funzione della tensione in volt e delle resistenza che il corpo umano oppone al passaggio dlla corrente;
• percorso che sviluppa la corrente all’interno del corpo umano, attraversando anche organi vitali;
• condizioni fisiche del soggetto interessato.

Conseguenze riportate dal corpo umano al passaggio della corrente elettrica
La conseguenze derivanti dal passaggio della corrente elettrica sul corpo umano sono quelle di seguito indicate.
• Contrazioni muscolari: dovute ad impulsi elettrici che si susseguono in rapida successione, non consentono al muscolo interessato di rilasciare la presa; si ha così l’impossibilità di distaccarsi dal punto in tensione aumentando così la durata del contatto. Tensione pericolosa con intensità >= 10÷15 mA in corrente alternata.
• Arresto di respirazione: dovuto al blocco dei muscoli che permettono la respirazione, è causa di asfissia che può essere scongiurata, in primo soccorso, con la respirazione artificiale.
• Fibrillazione ventricolare: dovuta a contrazioni irregolari che ne impediscono il funzionamento, che sono causate dall’attraversamento dell’energia elettrica; il fenomeno prosegue anche dopo la cessazione del passaggio dell’energia elettrica ed è necessario l’uso di un apparecchio defibrillatore per rimuovere il fenomeno. Come primo soccorso è opportuno che siano praticati la respirazione artificiale e il massaggio cardiaco. Tensione pericolosa, per l’arresto del cuore, con intensità >=100÷200 mA in corrente alternata.
• Ustioni: dovute alla maggiore resistenza della pelle, al passaggio della corrente, rispetto ai tessuti interni e si verificano nei punti di contatto con elementi in tensione.

Rischi di contatti con la corrente elettrica
In sintesi le possibilità di venire a contatto con la corrente elettrica sono:
• contatto diretto con elementi in tensione interni all’impianto di cantiere;
• contatto diretto con elementi in tensione esterni all’impianto di cantiere;
• contatto indiretto con elementi in tensione.

Elettrolocuzione
Fenomeno di attraversamento di energia elettrica del corpo umano, che si verifica quando una persona si trova contemporaneamente a contatto con più punti a diversa tensione elettrica.


Protezione dei contatti diretti

In linea generale si deve vietare al personale non qualificato e non specificatamente preposto a tale mansione, di intervenire ed operare sugli impianti elettrici.

Conduttori e parti in tensione (art. 281 D.P.R. 547/1955)
Utilizzazione di materiale isolante (adeguato alle condizioni di utilizzazione) per il loro rivestimento per gli elementi a bassa tensione con:
• corrente alternata > 25 volts verso terra;
• corrente continua > 50 volts verso terra;

Centrali telefoniche
Limite per l’utilizzazione di materiale isolante per il rivestimento degli elementi a bassa tensione con:
• corrente continua > 70 volts verso terra.

Isolamento delle persone
Obbligatorio quando il contatto con elementi nudi a bassa tensione, per esigenze di lavorazione, non è evitabile.

Armadi e quadri elettrici (art. 276 D.P.R. 547/1955)
Qualora al loro interno si trovino parti in tensione devono essere dotati di:
• apparato automatico di blocco dell’afflusso della corrente all’atto dell’apertura dell’armadio;
• in alternativa, di idonei sistemi di protezione.
E’ possibile derogare a tale disposizione esclusivamente nel caso di interventi operati da personale competente in materia, in questo caso il quadro o l’armadio non devono essere accessibili ad altre persone (chiusura con chiave in possesso dei soli addetti ai lavori).

Identificazione dei conduttori (art. 247 D.P.R. 547/1955 - Norme C.E.I.)
I conduttori devono essere identificabili dai colori della guaina di isolamento:
• conduttori in tensione: possono avere colori diversi;
• conduttori a fase neutro; colore blu;
• conduttori di terra: giallo-verde.

Altri requisiti generali degli impianti elettrici
• Grado di protezione:
- per tutti i componenti: >= IP 44;
- per apparecchiature che possono essere soggette a getti d’acqua sotto pressione: >= IP 55.
• Sezione dei conduttori in rame ricotto:
- cavi unipolari >= 1,5 mmq.;
- cavi multipolari >= 1 mmq.


Protezione dai contatti indiretti

Rischio di contatto indiretto: si verifica quando si ha continuità elettrica fra il conduttore in tensione e l’involucro della macchina o altre masse, ed è dovuto in genere a guasto o difetto costruttivo. La conseguenza che si ha quando si è a contatto con la macchine è il verificarsi del fenomeno dell’elettrolocuzione della persone, dovuta alla differenza della tensione verso terra.

Collegamenti elettrici di terra (art. 271 D.P.R. 547/1955)
Obbligo di collegamento a terra.
• Parti metalliche degli impianti ad alta tensione, soggette a contatto delle persone;
• Impianti a bassa tensione situati :
- in luoghi normalmente bagnati,
- in luoghi in qualche modo molto umidi,
- in immediata prossimità di grandi masse metalliche, quando la tensione ha le caratteristiche di:
- corrente alternata > 25 volts verso terra;
- corrente continua > 50 volts verso terra.
• Parti metalliche dei ripari posti a protezione contro il contatto accidentale delle persone con:
- conduttori od elementi ad alta tensione,
- con conduttori a bassa tensione di cui al punto precedente.


COMPONENTI PRINCIPALI DELL’IMPIANTO DI DISPERSIONE

• Paletti ramati infissi nel terreno e collegati fra loro.
• Cavi di collegamento fra i paletti.
• Cavi di collegamento fra le parti metalliche ed i paletti.


UTENSILI A MANO (art. 315 D.P.R. 547/1955)

Se non è previsto il collegamento di terra, deve essere predisposto sull’apparecchio un doppio isolamento delle parti in tensione.


INTERRUTTORE DIFFERENZIALE (art. 288 D.P.R. 547/1955 Legge 46/1990)

Viene installato all’arrivo di ciascuna linea, per garantire contro le dispersioni di corrente, ed interviene togliendo tensione all’impianto.


Predisposizione dell'impianto elettrico

Per impianto elettrico di cantiere si considera tutta la rete di distribuzione posta a valle del punto di consegna (misuratore) installato dall’ente erogatore.


QUADRO GENERALE

Di norma viene collegato a partire dal punto di consegna (misuratore), e vi è installato un:
• interruttore onnipolare, il cui distacco toglie tensione a tutto l’impianto.
Da questo partono le diverse linee di alimentazione dell’impianto, ognuna delle quali deve essere protetta da:
• un interruttore magnetotermico opportunamente tarato contro sovracorrenti (sovraccarichi e cortocircuiti).
Nel quadro generale o sulla linea di partenza delle varie linee deve essere installato:
• un interruttore differenziale (comunemente denominato "salvavita") di protezione contro i contatti indiretti, con caratteristiche ID < 0,3÷0,5A.


LINEE DI DISTRIBUZIONE

Devono essere installate in modo da impedire contatti diretti e/o indiretti.
Rivestimento e protezione dei conduttori ed elementi nudi a "bassa tensione" (Artt. 282 D.P.R. 547/1955):
Prescrizioni speciali per i conduttori flessibili (Artt. 283 D.P.R. 547/1955):
• essere interrate a profondità = mt. 0,50 e protette con laterizi;
• poste in posizione tale da non venire in contatto e non impedire:
- il transito di persone o di automezzi,
- la movimentazione dei carichi, anche sospesi traslati da gru o da altre macchine in movimento;
• devono essere tenuti lontani da:
- acqua,
- cemento, calce, acidi,
- materiali corrosivi in genere.


CAVI VOLANTI - PROLUNGHE

La loro utilizzazione deve essere limitata il più possibile. In ogni caso devono essere dotati di:
Derivazioni e spina (art. 309 D.P.R. 547/1955):
• spina (maschio) posto sempre a monte;
• presa (femmina) sempre verso la macchina o l’attrezzo da utilizzare;
• conduttore di protezione.


ALTRE DISPOSIZIONI

Derivazioni a spina (art. 311 D.P.R. 547/1955):
• Prese a spina: le prese a spina degli attrezzi e dei macchinari con potenza installata > 1 kW devono potersi installare a circuito aperto.

Quadri di distribuzione e di manovra (art. 287 D.P.R. 547/1955):
• Apparecchiature poste nei quadri: gli interruttori, le prese di corrente e le altre apparecchiature poste nei quadri elettrici principali o su quelli secondari, devono avere indicate sopra:
- la tensione di esercizio
- la macchina a cui si riferiscono.

Messa in moto ed arresto dei motori (art. 52 D.P.R. 547/1955):
• Organo di comando: ogni macchinario o utensile deve avere su di se' i relativi organi di comando.

Rivestimento e protezione dei conduttori ed elementi nudi a "bassa tensione" (Artt. 282 D.P.R. 547/1955):
Prescrizioni speciali per i conduttori flessibili (Artt. 283 D.P.R. 547/1955):
• Grado di protezione: il grado di protezione contro l’umidità e la polvere deve essere >= IP 44 per i vari materiali quali quadri, interruttori, prese, lampade, spine, ecc.

Limitazione della tensione per l’alimentazione (artt. 313 D.P.R. 547/1955):
Lampade elettriche portatili (artt. 318 D.P.R. 547/1955):
• Lavori in ambienti bagnati o entro masse metalliche: l’esecuzione dei lavori in ambienti bagnati o all’interno di masse metalliche deve essere effettuata adottando le cautele opportune, con apparecchiature dotate di trasformatori di sicurezza (ai sensi della Norma C.E.I. 64-8, cap. V, sez. 2 e Cap. XI, sez. 4) a bassissima tensione:
- corrente alternata <= 25 volts verso terra;
- corrente continua non ondulata <= 50 volts verso terra.

Edifici, opere, impianti, macchine ed attrezzature (art. 374 D.P.R. 547/1955):
• Cavi e spine: i cavi e le spine devono essere:
- in buone condizioni di esercizio e non lesionate;
- dotate degli appositi pressacavi;
- costruttivamente idonei all’uso.


CAUTELE DA ADOTTARE IN CASO DI INTERVENTI SU LINEE O APPARECCHI ELETTRICI

• Scollegare l’apparecchio dalla linea di alimentazione: aprire l’interruttore e controllare che non vi siano ritorni di corrente attraverso altri circuiti.
• Bloccare l’interruttore nella posizione "aperto".
• Controllare che la parte su cui si deve lavorare non sia in tensione.
• Collegare a terra e mettere in corto circuito le linee elettriche e/o i diversi impianti.
• Coprire o schermare le restanti parti di impianto elettrico rimanenti sotto tensione in vicinanza del posto in cui si lavora.


IMPIANTO DI MESSA A TERRA (Art. 314 e Capo IX D.P.R. 547/1955)

La funzione dell’impianto di messa a terra è quella di scaricare la tensione che può trovarsi nelle varie parti di un macchinario o in un’attrezzatura direttamente verso il terreno, seguendo un tragitto preferenziale, senza provocare, o limitando al massimo, i danni alle persone che potrebbero venire in contatto con tali masse.


Caratteristiche generali

COMPONENTI PRINCIPALI
L’impianto di messa a terra è costituito da:
• conduttori di terra: cavi di adeguata sezione che collegano l’involucro di un macchinario, una struttura, un manufatto o un componente che si vuole proteggere, all’impianto disperdente, di sezione almeno pari a quella del conduttore di fase, e di colore giallo-verde;
• impianto disperdente: insieme degli elementi disperdenti infissi nel terreno, quali paletti, griglie, picchetti, ecc., e collegati elettricamente tra loro mediante corde di rame interrate.


COLLEGAMENTI SUPPLEMENTARI

Per migliorare le condizioni di equipotenzialità di bassa resistenza alla dispersione elettrica, è consigliabile collegare l’impianto di terra:
• alle strutture metalliche di fondazione degli edifici quali tondini, piastre metalliche di ancoraggio alle fondazioni, ecc.;
• all’impianto idrico;
• con divieto di utilizzare l’impianto del gas come dispersore di terra.


Requisiti principali

RESISTENZA DI TERRA (Art. 326 D.P.R. 547/1955)
Deve essere verificata a cura della Ditta installatrice e deve essere contenuta entro valori più bassi possibili.
• Il valore limite delle resistenza di terra RT (espressa in Ohm) deve essere conforme a quanto previsto dalla Norma C.E.I. 64-8: RT <= 50:Ia
- RT = resistenza dell’impianto di terra, in Ohm,
- 50 tensione di contatto massima consentita, in volts,
- Ia massimo valore di corrente, in Ampere, per cui l’interruttore automatico sicuramente interviene od il fusibile fonde, riferendosi al più "grosso" degli interruttori posti a protezione delle singole derivazioni, cioè quello con la maggiore corrente di taratura.


Adempimenti (Art. 328 D.P.R. 547/1955 e D.M. 519/1993 )

OMOLOGAZIONE DI PRIMO O NUOVO IMPIANTO
La richiesta di omologazione di primo o nuovo impianto deve essere presentata al Dipartimento I.S.P.E.S.L. territorialmente competente, entro trenta giorni dalla messa in opera dello stesso, da parte della Ditta interessata.
La richiesta deve essere redatta su moduli appositamente predisposti (MOD. B) e dietro pagamento di apposita tariffa mediante bollettino di conto corrente postale.
Copia della denuncia deve esser tenuta presso l’impianto.
La denuncia deve essere redatta a firma del responsabile della ditta e del tecnico che ha curato l’installazione e che garantisce l’impianto, allegando la dichiarazione di conformità e lo schema dell’impianto.


DOCUMENTAZIONE DA CONSERVARE

All’atto della verifica degli impianti, l’utente deve mettere a disposizione del tecnico verificatore tutti gli elementi necessari alle operazioni di verifica, tra cui la documentazione tecnica che prevede quanto segue:
• planimetria generale con indicazione sulle destinazioni d’uso delle zone interessate;
• planimetria dell’impianto di terra con indicazioni sulle caratteristiche dei vari elementi (dispersori, conduttori principali, collettori principali di terra);
• schema generale di alimentazione;
• schema elettrico dei quadri principali;
• copia della dichiarazione di conformità di cui all’art. 9 della Legge n. 46/1990.
La mancanza della documentazione necessaria comporta il non luogo a procedere della verifica.


IMPIANTO DI PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE (Art. 39 e 40 D.P.R. 547/1955)

La protezione dalle scariche atmosferiche, assume notevole importanza nei cantieri edili isolati e in spazi aperti, in cui sono presenti strutture metalliche di notevoli dimensioni ed altezza quali: silos, ponteggi metallici, gru, tettoie, serbatoi, ecc.
Inoltre gli impianti elettrici devono essere dotati di idonei dispositivi di protezione dalle scariche atmosferiche.


Caratteristiche generali

La realizzazione della protezione di tali manufatti non presenta di per se' notevoli difficoltà. Trattandosi in genere di strutture metalliche, fungono già da organi di captazione e discesa che devono essere collegati unicamente con l’impianto di messa a terra che è unico per tutto il cantiere


COMPONENTI PRINCIPALI

L’impianto di collegamento delle strutture a quello di messa di messa a terra del cantiere è costituito da:
• corde di rame: cavi di collegamento di terra di sezione >= mm. 35.


PONTEGGI METALLICI

E’ necessario che vengano rispettate alcune misure di cautela e buona tecnica quali:
• verificare che nel corso del montaggio agli incastri dei singoli elementi non vengano interposti materiali isolanti;
• collegare le strutture metalliche a terra almeno ogni 25 metri lungo il perimetro;
• che strutture di sviluppo perimetrale minori di mt. 25 abbiano non meno di 2 collegamenti a terra.


Adempimenti (Art. 40 D.P.R. 547/1955 e D.M. 519/1993)

OMOLOGAZIONE DI PRIMO O NUOVO IMPIANTO
La richiesta di omologazione di primo o nuovo impianto deve essere presentata al Dipartimento I.S.P.E.S.L. territorialmente competente, entro trenta giorni dalla messa in opera dello stesso, da parte della Ditta interessata.
La richiesta deve essere redatta su moduli appositamente predisposti (MOD. A) e dietro pagamento di apposita tariffa mediante bollettino di conto corrente postale.
Copia della denuncia deve esser tenuta presso l’impianto.
La denuncia deve essere redatta a firma del responsabile della ditta e del tecnico che ha curato l’installazione e che garantisce l’impianto.


VERIFICHE PERIODICHE

Per accertare lo stato di efficienza degli impianti devono essere effettuate verifiche periodiche (almeno una volta ogni due anni). Tali controlli sono di competenza delle Aziende U.S.L. territorialmente competenti, tramite i Presidi Multizonali (Laboratori di sanità pubblica, Sezione fisico impiantistica).


DOCUMENTAZIONE DA CONSERVARE

All’atto della verifica degli impianti, l’utente deve mettere a disposizione del tecnico verificatore tutti gli elementi necessari alle operazioni di verifica, tra cui la documentazione tecnica che prevede quanto segue:
• documentazione di progetto di cui alle Norme C.E.I. 81-1;
• copia della dichiarazione di conformità di cui all’art. 9 della Legge n. 46/1990.
La mancanza della documentazione necessaria comporta il non luogo a procedere della verifica.

 


 
 
 
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