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PESARO: allarme edilizia, mancano i lavoratori
17/04/2007

Le imprese dell’edilizia della provincia di Pesaro rischiano la paralisi per mancanza di mano d’opera specializzata. A rischio molti cantieri che sono prossimi a fermare i lavori. Il grido d’allarme arriva dall’Unione costruzioni della CNA.

PESARO - Le imprese dell’edilizia della provincia di Pesaro rischiano la paralisi per mancanza di mano d’opera specializzata. A rischio ci sono molti cantieri, pubblici e privati che sono prossimi a fermare i lavori perche' non ci sono maestranze sufficientemente formate a garantire l’esecuzione dei lavori.

Il grido d’allarme arriva dall’Unione costruzioni della CNA .

“Alle ditte del settore - dice il presidente provinciale dell’Unione delle imprese edili, Mirco Pagnini - occorrono almeno 3-400 addetti da inserire subito nei cantieri. Capiamo che si tratta di una professione dura e faticosa e che molti dei nostri giovani decidono di non intraprendere più questo genere di lavori. Anche per questo le imprese (5.500 in provincia che danno lavoro a oltre 13 mila addetti), sono costrette a rivolgersi sempre più spesso a lavoratori stranieri. Se prima infatti assumevano manovalanza proveniente soprattutto dal Mezzogiorno, ora si vedono costrette a rivolgersi principalmente a extracomunitari ai quali manca però la necessaria formazione”.

Ma quello della preparazione e della mancanza di specializzazione, secondo quanto sostiene la CNA, non è il solo problema.

“Purtroppo - spiega il segretario provinciale dell’Unione costruzioni della CNA, Fausto Baldarelli - in questi anni si è verificata una forte emorragia di personale specializzato verso la professione autonoma. Molti carpentieri e muratori hanno deciso di mettersi in proprio non già perche' l’offerta economica dei loro datori di lavoro fosse svantaggiosa, quanto perche' un’attività in proprio (soprattutto se praticata abusivamente), finisce per offrire molte più possibilità lavorative e guadagni in nero da sottrarre al fisco”.

“Questo - denuncia l’Unione costruzioni della CNA - significa porsi fuori dal sistema delle imprese regolari e creare i presupposti perche' si verifichino infortuni sul lavoro. Da anni stiamo lavorando con le nostre imprese sulla prevenzione e la sicurezza nei cantieri: corsi di formazione, stage, addestramento di personale tecnico e teorico in collaborazione con l’ente bilaterale dell’artigianato (Edilart), sono fronti sui quali la CNA ha lavorato alacremente per creare tra le imprese quella cultura della sicurezza che è requisito necessario per svolgere questo tipo di professione. Purtroppo alcune ditte (specie se individuali o irregolari), non rispettano le più elementari norme sulla sicurezza e la prevenzione e creano i presupposti per incidenti sul lavoro talvolta con esiti tragici”.

Serve manodopera d’accordo, ma serve che possa essere formata e specializzata alla cultura della sicurezza e della prevenzione.

“Questo concludono – Baldarelli e Pagnini- consentirà alle nostre imprese di continuare a lavorare in tranquillità e di operare nel rispetto delle norme”.
Un ultimo appello l’Unione costruzioni lo rivolge alle istituzioni pubbliche.
“Occorre diffidare delle gare al massimo ribasso perche' queste a volte favoriscono l’ingresso di imprese provenienti da fuori regione che spesso non sono in grado di garantire non solo l’esecuzione dei lavori ma anche la sicurezza dei loro cantieri”.

fonte: http://www.gomarche.it

 


 
 
 
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