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GLI APPALTI ILLEGALI, CREMONESE INDAGATO. Nei guai e' finito il presidente dell'Ance
31/05/2007

C'è anche Cremona tra le province coinvolte in un'indagine della Guardia di finanza di Venezia che ha scoperto un diffuso sistema di spartizione illegale di appalti pubblici che interessa una trentina di imprese operanti nel centro e nel nord Italia, tra cui l'impresa edile Beltrami S.p.a. di Paderno Ponchielli che proprio in questi giorni sta realizzando i lavori di piazza Marconi.

Nei guai è finito il titolare, Carlo Paolo Beltrami, 46 anni, che ricopre anche la carica di presidente dell'Ance, l'associazione nazionale costruttori edili. Non è la prima volta che l'impresa cremonese rimane coinvolta in un'indagine della Guardia di finanza per la presunta partecipazione a turbative d'asta.

Era successo anche nel 2002, quando la Feltrami Spa fu inquisita dai finanzieri di Bergamo a causa dei lavori di sistemazione della strada che collega Mirazzano a Vimodrone, nel Milanese, e per il bando di gara relativo alla realizzazione della circonvallazione di Romano di Lombardia, nella Bergamasca. L'accusa era quella di aver fatto parte di un “cartello” di società capaci di spartirsi gli appalti stradali in maniera fraudolenta.

Nei confronti dell'impresa cremonese si erano costituite parte civile la società Autostrade Centro Padane, la Provinca e il Comune di Bergamo. Ma alla fine gli avvocati Cesare Gualazzini e Roberto Guareschi avevano dimostrato l'estraneità di Beltrami ai fatti a lui contestati. Tutti gli indagati della nuova inchiesta sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta e truffa ai danni dello Stato.

A tirare le fila delle truffe, secondo le indagini dei finanzieri condotte per alcuni mesi, sono due società, una di Treviso e una di Vicenza, che coordinavano l'attività di una trentina di piccole e medie imprese. Le ditte si accordavano per assicurarsi l'assegnazione di appalti pubblici sotto la soglia comunitaria, ovvero per valori inferiori ai 5 milioni di euro.

In questo modo l'appalto veniva assegnato seguendo la normativa nazionale che prevede che il vincitore dell'appalto sia la ditta che offre il prezzo più basso. Beltrami si è detto tranquillo: «Ho avuto rapporti commerciali solo con una delle aziende coinvolte, ma questo fino a tre anni fa».

Il sistema è ramificato in tutto il centro e il nord Italia e coinvolge appalti in cinque regioni: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Nell'ambito dell'operazione i finanzieri hanno notificato 111 avvisi di garanzia ed effettuato 150 perquisizioni.

Oltre a Cremona, le città interessate sono Asti, Belluno, Bergamo, Brescia, Gorizia, Mantova, Padova, Parma, Pordenone, Reggio Emilia, Rovigo, Treviso, Venezia, Verbania, Verona e Vicenza. Le indagini sono state coordinate dal procuratore capo di Vicenza Nelson Salvarani, di origini cremonesi.

Sara Pizzorni 

FONTE: http://www.cremonaweb.it:80/edicola/wmview.php?ArtID=4376

 


 
 
 
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