Oggi a Palermo l'indagine promossa dalla Fondazione Rocco Chinnici, con Universita' degli studi e industriali di Palermo.
Commercio al dettaglio, alberghi, settore delle costruzioni. È nel
made in Sicily delle piccole attivita' e dei grandi appalti, che il team dei
ricercatori coordinati dal professor Antonio La Spina, sociologo
nell'universita' di Palermo, ha rilevato, in oltre nove mesi di lavoro, la piu'
alta percentuale di estorsioni.
Lo studio (“I costi dell'illegalita'”), e' il primo dossier scientifico
sull'impatto delle attivita' criminali nell'economia della Sicilia. È stato
promosso dalla fondazione Rocco Chinnici con la collaborazione dell'Universita'
degli studi e dell'associazione degli industriali di Palermo e s'e' avvalso
del sostegno della Compagnia di San Paolo. Se ne parlera' domani alle 11, a
conclusione della prima fase di analisi ed elaborazioni, in occasione del
meeting del comitato tecnico-scientifico della fondazione, che si svolgera'
nella sede del dipartimento di scienze sociali a Palermo.
Accanto a Giovanni e Caterina Chinnici, figli del giudice morto per
mano mafiosa il 29 luglio 1983, e al generale delle Fiamme gialle Antonio
Rametta, presidente della fondazione, interverranno: Pietro Grasso, procuratore
nazionale antimafia; Francesco Messineo, procuratore della Repubblica presso il
tribunale di Palermo; il generale Cosimo Sasso, direttore della Dia (la
Direzione investigativa antimafia); Ernesto Ugo Savona, ordinario di
criminologia nella Cattolica di Milano e direttore di Transcrime, il centro di
ricerca sulla criminalita' transnazionale della Cattolica e dell'ateneo di
Trento.
Per il fronte delle imprese: Ettore Artioli, vicepresidente di
Confindustria, Alberto Tazzetti, presidente dell'Unione industriali di Torino
e Antonino Salerno, numero uno di Confindustria Palermo. L'equipe coordinata
da La Spina, e' composta dagli studiosi Adam Asmundo, Mario Lavezzi, Vincenzo
Militello, Rodolfo Signorino, Salvo Caradonna, Caterina Licata, Maurizio
Lisciandra, Attilio Scaglione, Licia Siracusa e Chiara Talamo.
Quanto all'indagine, s'incentra su piu' di quaranta interviste a
esponenti della magistratura inquirente e giudicante degli organi giudiziari
delle nove province siciliane; sull'esame di oltre 130 atti giudiziari e
sull'analisi in controluce di un campione di 1.602 imprese dell'Isola che
nell'ultimo quindicennio e' stato, in vario modo, sotto la lente dei palazzi
di giustizia.
Katia Ferri Melzi d'Eril
fonte: voceditalia.it
katia.ferri@voceditalia.it
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