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ITALCEMENTI IN BORSA. Dopo il crollo, il titolo fa gola.
11/12/2007

L'esercizio che sta per chiudersi probabilmente non sara' menzionato negli annali di Italcementi. Da gennaio ad oggi il quarto colosso europeo dei materiali da costruzione ha infatti perso un terzo del suo valore e adesso il titolo viaggia poco sopra quota 14 euro. Ma c'e' di piu', perche' la brutta performance in Borsa ha fatto vincere alla societa' guidata da Carlo Pesenti la maglia nera dell'indice S&P/Mib, il principale listino di Piazza Affari.

Prima che scoppiasse la crisi finanziaria dei mutui Usa di cattiva qualita', l'azione della societa' bergamasca era arrivata a valere quasi il doppio rispetto ai livelli attuali superando quota 25 euro. Eppure gli Stati Uniti rappresentano solo un decimo dei ricavi di Italcementi e solo il 9% del margine lordo atteso per il 2007. 

Tuttavia le preoccupazioni legate alla crisi del mercato residenziale nord americano sono costate alla societa' che fa capo alla famiglia Pesenti 1,7 miliardi di capitalizzazione. 
Per questo motivo, tutta una serie di banche d'affari e' recentemente tornata a consigliare l'acquisto del titolo, che in un'ottica d'investimento di medio termine si presenta come un'interessante opportunita'. 

Secondo Cheuvreux, Italcementi sovraperformera' il mercato dei materiali di costruzione ed e' interessante fino al prezzo obiettivo di 16 euro per azione. Il broker ritiene infatti che lo sconto a cui tratta il gruppo italiano rispetto a concorrenti come le rivali francese Lafarge e la svizzera Holcim sia ingiustificato.

Inoltre la diversificazione nei paesi emergenti come il Medio Oriente e l'Asia permettera' a Italcementi di compensare il rallentamento che anche nel 2008 la societa' riscontrera' negli Stati Uniti e in altri paesi dell'Europa occidentale. 

Per Intermonte l'obiettivo di prezzo e' invece di 20 euro: il broker valuta inoltre positivamente il fatto che la societa' dimostri fiducia nel titolo, riacquistando sia azioni Italcementi che quelle della controllata francese Ciments Francois. Infine Jp Morgan, consiglia di acquistare le azioni fino a 21,5 euro, un prezzo obiettivo che incorpora un upside potenziale rispetto ai valori di mercato del 48%.

Un altro dei motivi che stanno mettendo sotto pressione i margini del gruppo e' legato all'aumento dei costi energetici. Da anni Italcementi ha diversificato nel pet coke per rendersi piu' indipendente dalle quotazioni del petrolio. 

Tuttavia questo speciale tipo di carbone e' comunque correlato all'andamento del greggio, ma, per contro, viene trattato in dollari. Nonostante un effetto valuta positivo, anche per colpa dell'aumento dell'elettricita', Italcementi quest'anno registrera' un aumento dei costi energetici a doppia cifra che solo in parte riuscira' a compensare con un incremento del prezzo al pubblico di cemento e calcestruzzo. Per neutralizzare in futuro questa variabile, Italcementi sta pero' investendo nell'energia. In Italia e in Marocco il gruppo gia' autoproduce parte dell'elettricita' che consuma e recentemente ha annunciato di voler investire 600 milioni nelle sue fabbriche in Egitto. 

L'azienda conta infatti di realizzare nei prossimi quattro anni un campo eolico che avra' una capacita' produttiva di 400 megawatt. Oltre a questo la societa' continua a investire in nuovi stabilimenti, per aumentare la capacita' produttiva, ma si prepara anche a fare nuove acquisizioni. Nel 2007 il gruppo ha perfezionato due operazioni negli Stati Uniti, diversificando nel calcestruzzo per integrare la filiera produttiva. E nonostante le difficolta' del settore residenziale americano, Italcementi sta mettendo appunto un nuovo stabilimento in West Virginia che sara' inaugurato nel 2009 e che portera' la capacita' produttiva negli Usa da 7 a 8 miliardi di tonnellate di cemento l'anno.

L'obiettivo per il 2008 e' invece quello di rafforzarsi in Cina, dove l'azienda opera solo in modo marginale, ma anche in Medio Oriente, dove Italcementi e' gia' attiva in Kuwait e in Arabia Saudita. Ma il gruppo sta esplorando anche nuove opportunita' nel bacino del Mediterraneo e nell'Europa Continentale dove ha in programma un maxi stabilimento in Bulgaria. Dopo aver raggiunto in Egitto una quota di mercato del 30% attraverso Asec Cement, Italcementi potrebbe fare rotta su Libia e Tunisia attraversando cosi' orizzontalmente tutto in Nordafrica da Il Cairo fino a Rabat. 

Infine l'azienda continua a investire in ricerca e sviluppo di nuovi materiali di costruzione. 

Dopo il lancio di Tx, uno speciale cemento che assorbe l'inquinamento grazie a un processo fotocatalitico, il gruppo ha lanciato dei calcestruzzi autolivellanti. Questi nuovi materiali sono riservati ad una nicchia, ma garantiscono gia' margini doppi rispetti ai prodotti classici. 

Nel 2007 la percentuale di ricavi realizzata con in nuovi prodotti sara' inferiore all'1% del fatturato consolidato, ma l'obiettivo per il 2012 e' di salire al 5% del giro d'affari grazie a nuovi materiali innovativi.

SARA BENNEWITZ

Fonte: la Repubblica.it

 


 
 
 
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