Troppa corruzione in appalti, forniture e sanita'. Nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2008 il procuratore generale della Corte dei conti Furio Pasqualucci denuncia il «pagamento di tangenti correlato ad artifici e irregolarita' connesse a fattispecie della piu' diversa natura».
Aumentano le condanne per danni materiali e all'immagine della Pubblica amministrazione pronunciate dalla Corte dei Conti in seguito al pagamento di tangenti per concussione o corruzione durante la stipula di contratti.
Basta, poi, con sanatorie contabili che «appaiono incuranti dei loro effetti sui bilanci pubblici». Pasqualucci, passa in rassegna i condoni introdotti dalle finanziarie e si sofferma su due sanatorie contenute nel decreto milleproroghe attualmente all'esame della Camera per la conversione in legge:
la prima esonera l'Istat dal giudizio di responsabilita' per non aver applicato le sanzioni previste in caso di mancata risposta ai questionari da parte delle imprese; l'altra
riduce ancora di piu' le pregresse responsabilita' dei concessionari per la riscossione.
Quest'ultima misura, meglio conosciuta come condono fiscale, era stata introdotta dalla finanziaria 2005, ed era stata seguita, nel 2006, da un condono erariale che ha permesso di ridurre in modo consistente (dal 10% al 30%) il pagamento delle condanne per danno erariale decise con sentenze di primo grado. «Alle nuove prospettive della responsabilita' amministrativo contabile disegnata dal legislatore e all'ampliamento della giurisdizione ai nuovi soggetti gestori di servizi pubblici e destinatari di pubbliche sostanze - fa notare Pasqualucci - fanno stridente contrasto alcune espressioni di recente produzione normativa, che appaiono incuranti dei loro effetti sui bilanci pubblici».
Nel corso degli ultimi anni, sottolinea il procuratore generale della Corte dei conti,
c'e' stata la richiesta di una azione sempre piu' ampia e penetrante del giudice contabile contro le molteplici forme di spreco del pubblico
denaro. La tutela erariale e' stata integrata con nuove tecniche, come ad esempio la «tipicizzazione delle condotte antigiuridiche» cui vengono associate varie forme di reazione dello Stato, dalla nullita' dell'atto amministrativo adottato fino a risarcimenti o sanzioni.
Pasqualucci ha poi richiamato l'attenzione sull'alto numero di condanne (13 nel 2007) inflitte all'Italia dalla Corte di giustizia Ue per violazioni in larga parte legate direttamente o indirettamente alla mancata applicazione delle normative europee in materia di rifiuti. «Le ripetute violazioni di regole comunitarie da parte del nostro Paese - dice Paqualucci- e' segnale che merita la piu' attenta considerazione e una assunzione precisa di responsabilita' per i notevoli danni, patrimoniali e non, che vengono arrecati all'intera collettivita».
fonte: La Repubblica
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