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DEMOLIZIONE DI STRUTTURE ABUSIVE. General Smontaggi ha demolito con successo l'ecomostro di San Giuliano Milanese
09/04/2008

Un utente Scrive: Scrivere "San Giuliano Milanese: si e' conclusa domenica 6 aprile una storia iniziata oltre 30 anni fa, con l'abbattimento del “Blue Residence” di via Tolstoj, un ex hotel classificato come ecomostro.

“ Tutto si e' svolto secondo le nostre previsioni” dice Guido Zappa – responsabile commerciale e marketing della General Smontaggi S.p.A. “L'estrema competenza della General Smontaggi ha dato, come previsto in ogni dettaglio, i suoi frutti. Grazie ad un moderno e meticoloso sistema d'abbattimento, che ha visto rispettati i progetti iniziali con la successione dei tre crolli e delle direzioni previste di caduta. Dopo l'abbattimento dell'ecomostro di Punta Perotti a Bari e gli otto enormi silos alti 65 metri dello stabilimento Vinavil di Villadossola, ecco un'altra puntata della lunga storia che vede General Smontaggi impegnata sul fronte delle demolizioni di imponenti strutture in calcestruzzo e in ferro con esplosivi.”

L'intervento affidato a General Smontaggi, e' consistito nella demolizione della struttura dell'edificio, in stato di fermo dal 1995, che doveva essere adibito a hotel. Si trattava di un edificio in calcestruzzo di forma particolare avente in pianta una forma “tipo Y”, con il nucleo centrale costituito da scale, tre ascensori e due montacarichi. La struttura era costituita da pilastri e solette, composta di 14 piani per un'altezza di 45 metri, con un volume complessivo di circa 60.000 mc. 

La riqualificazione complessiva di tutta la zona e la realizzazione di rilevanti opere di interesse pubblico generale e sovracomunale saranno realizzate da Aedificat Synergy , societa' che persegue come missione aziendale attivita' di recupero urbanistico.

Il progetto di riqualificazione interessa non solo l'area specifica sede del “Blue Residence” ma tutta l'area circostante e prevede la realizzazione della fermata del sistema metropolitano di fronte alla Via Tolstoj, di un ampio parcheggio di interscambio in fregio alla fermata e alla Via Emilia, dello scavalco ciclopedonale per accedere da Via Tolstoj verso la nuova fermata e, oltre alla ristrutturazione del centro commerciale preesistente, la realizzazione di nuove strutture ad uso commerciale e sociale tra le quali un albergo, un residence, un centro medico e un'area dedicata al benessere e al fitness.

La nuova struttura si inserira' sul territorio urbano di San Giuliano Milanese quale cerniera tra l'area residenziale da un parte e la zona artigianale e commerciale dall'altra prevedendo anche interventi sulla viabilita' circostante e sugli spazi verdi di contorno. 

Le perforazioni del fabbricato erano state eseguite nei giorni precedenti. Si e' trattato di praticare, con precisione chirurgica, centinaia di fori asimmetrici necessari per alloggiare i 300 kg d'esplosivo gelatinoso innescati da 2.500 metri di miccia detonante che viaggia alla velocita' di 7.000 metri al secondo. Prima dell'operazione di perforazione e' stato necessario indebolire la struttura con tagli ed asportazione di parti di pareti in calcestruzzo con dischi diamantati. Sono stati poi simulati con programmi di calcolo strutturale il risultato delle fasi di indebolimento e di crollo dell'edificio. Il materiale esplodente, debitamente scortato, e' arrivato in cantiere all'alba di sabato 5 aprile. Per immaginabili motivi di sicurezza da quel momento e' stato impossibile solo avvicinarsi al cantiere. Questa operazione e' stata programmata in giorni prefestivi e festivi per creare il minor disagio possibile alla citta' e per aumentare gli standard di sicurezza necessari all'abbattimento 
totale dei 14 piani dell'hotel mai portato a termine. Sono stati messi in atto sistemi di controllo per evitare ogni pericolo ai cittadini che vivono nelle vicinanze. Il Piano operativo di sicurezza prevedeva che entro 150 metri ci fosse l'interdizione totale a qualsiasi presenza umana, mentre nella fascia tra i 150 e i 300 metri era consentita la permanenza al coperto. Oltre i 300 metri l'eccezionale “spettacolo” e' stato di dominio pubblico.

Per assorbire il lancio di materiale frantumato, i vari piani dell'edificio trattati con microcariche sono stati rivestiti con reti paramassi con interposta fibra sintetica (tipo le reti utilizzate per contenere le frane in montagna), atta a contenere i vari frammenti di calcestruzzo generati dall'esplosione.

Per assicurare al meglio la sicurezza in terra ma anche nei cieli, l'abbattimento e' stato eseeguito in stretto coordinamento con l'autorita' che sovrintende il traffico aereo (ENAV) poiche' il fabbricato si trovava in corrispondenza del cono di atterraggio dell'aeroporto di Linate. Per tale motivo il momento preciso dell'abbattimento e' stato stabilito in tempo reale, quando l'ENAV ha segnalato la possibilita' di procedere in assoluta sicurezza sotto il profilo del traffico aereo. 

Tra le 10,00 e le 10,30 di oggi domenica 6 aprile alla “regia” dell'abbattimento sono arrivate tutte le informazioni riguardanti il traffico aereo, la sospensione dell'energia, le comunicazioni dalle autorita' di pubblica sicurezza circa la messa in sicurezza dell'area e la chiusura delle strade e finalmente si e' proceduto con l'abbattimento che e' stato preceduto da tre squilli di tromba della durata di 5 secondi l'uno e intervallati di 15 secondi. Al termine dei tre squilli le cariche sono state fatte brillare e in circa 10 secondi i 14 piani dell'ecomostro si sono ridotte a un cumulo di macerie alto circa 15 metri. Dopo lo sparo la General Smontaggi ha effettuato una perlustrazione per verificare che non vi fosse alcun pericolo. Una vettura munita di altoparlante ha poi comunicato il segnale di cessato pericolo e il panorama di San Giuliano e' ora libero dall'ecomostro alto 45 metri che fino ad oggi lo incombeva.

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