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IMPENNATA DELLE MATERIE PRIME: tutta la filiera in allarme. In sei mesi il ferro e` salito del 108%, il rame del 64%, il bitume del 25%.
01/08/2008

Sempre piu' gravi, per le imprese, le conseguenze del caro materiali (da dicembre a oggi +109% ferro, +64% rame e +25% bitume). All'allarme, gia' da tempo lanciato dal presidente del-l'Ance Buzzetti, si unisce oggi tutta la filiera, dalla Finco all'Oice, che chiede al governo un provvedimento urgente

Lo tsunami provocato dalle impennate dei prezzi del petrolio ma anche delle materie prime come l`acciaio, rischia di mettere in ginocchio l`industria edilizia. 

La denuncia lanciata per primo dal presidente dell`Ance, Paolo Buzzetti all`ultima assemblea dei costruttori, sembra ormai destinata a diventare una delle «emergenze» che il governo dovra` affrontare alla ripresa autunnale. Anche se l`incidenza degli investimenti in costruzione sul Pil e` passata dall`8,2% al 9,9% del 2007, ad allarmare non solo l`Ance ma tutta la filiera dei settori industriali rappresentati dalla Finco-Confindustria e dall`Oice (societa` di ingegneria e architettura) sono i rincari eccezionali del greggio e del ferro: «Da dicembre ad oggi - sottolinea Stefano Varia, presidente toscano dell`Ance - il prezzo del ferro e` cresciuto del 108,7%, dei profilati in rame del 64%, del bitume stradale del 24,9% nei primi quattro mesi dell`anno». 

«Alla crescita impetuosa delle esportazioni italiane di ingegneria all`estero dovuta all`investimento dei paesi produttori di petrolio in infrastrutture e impianti industriali - sottolinea il presidente dell`Oice, Braccio Oddi Baglioni - fa riscontro purtroppo una flessione del 5% del mercato italiano dove gli appalti del settore risentono della carenza delle risorse pubbliche e dell`incertezza normativa. Anche se i dati del primo semestre restano positivi, secondo l`Osservatorio Oice/Informatel, le gare indette lo scorso mese di giugno sono state 344 (27 sopra la soglia) per un importo di 32,9 milioni di euro (18,5 milioni sopra la soglia) con un calo tendenziale del 34,7%. 

Ed anche l`Isae sembra confermare sia pure su altri fronti i dati Oice, registrando insieme alla discesa della fiducia dei commercianti anche quella del settore delle costruzioni con l`indice a giugno che segna un calo per il secondo mese consecutivo, passando da 85,8 a 83,2%. 

A condividere le preoccupazioni del presidente dell`Ance, Paolo Buzzetti, e` anche il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma: «A partire dal 2002 - rileva - la Legge Obiettivo prevedeva investimenti del settore pubblico per 83 miliardi. Ebbene, dall`inizio del 2008 erano stati ultimati o erano in corso lavori per 10,7 miliardi mentre altri 13 erano ancora in fase di assegnazione, mentre per i restanti 49,3 miliardi siamo ancora in alto mare». Per quanto riguarda il mercato immobiliare - rileva Mario Breglia presidente di Scenari Immobiliari - mentre nel settore residenziale si assiste ad un calo generalizzato degli acquisti (con l`eccezione dei supericchi russi), nel terziario e negli uffici gli investimenti scendono ma alcune tipologie di operatori sono piu` vivaci di una anno fa».

Guglielmo Quagliarotti

Il Messaggero - 31/07/2008

 


 
 
 
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