E' stato presentato martedi 7 ottobre il Rapporto congiunturale sull'industria delle costruzioni in Campania. Frutto del lavoro congiunto della Direzione Affari Economici e Centro Studi dell'ANCE, del Centro Studi dell'ACEN e dell'ANCE Campania, il rapporto presenta la fotografia del mercato delle costruzioni a Napoli e in Campania e sintetizza dati quali-quantitativi nel loro insieme, provvedendo a confrontare l'assetto campano del settore edile con quello di altre regioni e delle altre aree italiane.
Il lavoro propone, inoltre, analisi a consuntivo al 2007, affiancate dalle stime per l'intero 2008 in Campania ed in Italia.
“Anche nei Paesi economicamente piu' avanzati, il settore edile traina l'economia, perche' li' si ha esigenza di ammodernare e di rendere efficiente il territorio, rafforzandolo e potenziandolo. L''investimento in costruzioni, dunque, e' necessario per generare nuove economie e per potenziare quelle gia' consolidate”. Ha aperto con queste osservazioni la conferenza stampa il presidente dell'ACEN, Ambrogio Prezioso. ”Il Rapporto da' conto del nostro operato come imprenditori edili, della nostra capacita' di trainare, non senza affanni, l'economia regionale . Ora, pero' – ha aggiunto Prezioso - vogliamo essere messi in condizione di operare e di farlo in maniera semplificata rispetto alle procedure e ai tempi vigenti. In Campania, nel 2007, sono stati investiti quasi 11.000 milioni di euro (10.708 euro) in costruzioni, di cui quasi 5 mila (4.848) milioni di euro per le abitazioni (con un aumento in valore del 5,2% e dell'1,4% in quantita', rispetto al 2006). E questo, dimostra – ha continuato il presidente dell'ACEN - che in Campania esiste un'imprenditoria sana nonostante i limiti imposti dall'abusivismo e dal lavoro sommerso”.
Quanto a valutazioni piu' tecniche, il presidente ha affermato che “dalla disaggregazione della voce degli investimenti in costruzioni in Campania, rispetto al resto dell'Italia, la produzione pubblica e' molto piu' elevata rispetto al mercato privato ed il fenomeno e' ancora piu' evidente nella Provincia di Napoli”. Infine, una valutazione sulla composizione del sistema delle imprese edili: “Quella dell'imprenditoria sana, che deve fare i conti con occasioni di lavoro limitate, difficolta' e tempi inammissibilmente lunghi e quella dell'imprenditoria viziata, che fonda il suo successo sul non rispetto delle regole”.
“Il prossimo ciclo di programmazione dei fondi comunitari e' un punto di fondamentale importanza per il nostro settore – ha evidenziato il presidente di ANCE Campania, Giovanni Cotroneo -: a tal riguardo e' prioritario che la Regione presti la massima attenzione all'impegno delle risorse disponibili ed alla tempestivita' dei pagamenti. Soprattutto in tempi di finanza difficile, come gli attuali, non e' piu' possibile ribaltare gli squilibri finanziari sulle imprese appaltatrici e fornitrici, come e' avvenuto per il Por Campania 2000-2006”.
Alla conferenza e' intervenuto anche l'assessore regionale alle Attivita' produttive, Andrea Cozzolino, che si e' detto d'accordo con l'idea di mettere in campo nuove misure ed azioni. "Con il nuovo Piano territoriale regionale la programmazione ormai e' completa per lo sviluppo del territorio ed e' possibile compiere scelte come quella della riqualificazione urbana".
Felice Laudadio, assessore comunale all'edilizia, ha invece posto l'accento sul tema casa e sulle politiche necessarie per la carenza di abitazioni. "Sto premendo affinche' i programmi di housing sociale vengano considerati degli standard. Nella sola provincia di Napoli e nell'area cittadina, la richiesta di alloggi pubblici supera, infatti, le 300 mila unita'. Il problema e' dove realizzarle”. Ecco perche', ha sottolineato l'assessore all'Edilizia, i programmi per l'edilizia residenziale pubblica vanno considerati standard "in modo da poter essere costruiti nelle aree gia' destinate alla realizzazione delle infrastrutture".
All'affollato incontro, che si e' tenuto nella sede dell'ACEN di piazza dei Martiri, dopo l'illustrazione del rapporto, a cura di Antonio Gennari, Direttore del Centro Studi e Affari Economici dell'ANCE, sono intervenuti Paola Marone, Presidente del Centro Studi dell'ACEN e Giuglielmo Allodi.
A seguire, i punti salienti dello studio presentato oggi.
Gli investimenti in Europa
Se si analizza l'andamento del settore nell'ultimo decennio, emerge che la crescita degli investimenti in Italia e' inferiore a quella di altri paesi UE. Tra il 1998 e il 2007 gli investimenti in Italia sono cresciuti del 27,%1 (29,4% compresi i costi per trasferimenti di proprieta') contro, ad esempio, l'86,5% della Grecia, il 75% dell'Irlanda, il 73,9% della Spagna e il 33,1% della Francia. Queste proporzioni dimostrano che il settore delle costruzioni traina non solo le economie “sotto-sviluppate”, ma anche nelle economie evolute l'edilizia ha un ruolo rilevante, per le infrastrutture e per l'ammodernamento piu' in generale.
Il settore delle costruzioni in Italia
Il comparto delle costruzioni ha trainato negli ultimi nove anni l'economia nazionale crescendo del 27,1% e, significativamente, piu' di quanto sia cresciuto il Pil nel medesimo periodo (13,5%).
Il 2007 e' il 9° anno consecutivo di sviluppo del settore in Italia, qualificandosi come l'anno in cui i volumi produttivi raggiungono i livelli piu' alti dal 1970 ad oggi. Dal 2005, pero', la produzione cresce a ritmi piu' contenuti e si registra la piu' bassa performance di sviluppo tra i paesi dell'Unione europea (UE a 15), che senza l'apporto delle costruzioni sarebbe stata ancor piu' modesta. In nove anni, infatti, l'incidenza degli investimenti in costruzioni sul Pil e' passata dall'8,2% del 1998 al 9,9% del 2007.
Il settore in Campania
In Campania, analogamente a quanto accade in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, il settore delle costruzioni funge da traino per l'economia. Per l'economia regionale il settore e' fondamentale, per gli investimenti e l'occupazione. Basti pensare che nel 2007 gli investimenti in costruzioni esprimono il 10,6% degli impieghi del Pil regionale (per l'Italia e' il 9,9%) e il numero di occupati del settore rappresenta il 39,5% del totale degli addetti dell'industria. Il 10% degli occupati in Campania.
In Campania negli ultimi nove anni il settore delle costruzioni e' cresciuto a un tasso di sviluppo pari a circa il triplo della crescita dell'economia regionale: tra il 1998 ed il 2007, infatti, gli investimenti in costruzioni hanno registrato una crescita del 33,1% in termini reali a fronte di un aumento del PIL del 11,4%. La crescita degli investimenti in costruzioni risulta rilevante anche se confrontata con il dato medio nazionale e di alcune regioni del nord d'Italia. L'aumento degli investimenti rilevato nella regione (+33,1%), risulta superiore sia all' incremento medio nazionale (+27,1%) sia a quello riscontrato in Piemonte (+16,4%), Lombardia (+26,3%) e Veneto (+26,0%). Piu' contenuta rispetto alla media nazionale, ma pur sempre rilevante, risulta la crescita del Pil (11,4% contro il 13,5% per l'Italia).
Il peso delle opere pubbliche sul totale degli investimenti in Campania
Piu' rilevante rispetto al dato nazionale risulta il peso delle costruzioni non residenziali pubbliche che in Campania rappresentano il 26,6% del totale degli investimenti in costruzioni contro il 19,3% del dato medio nazionale. L'incidenza, infine, dei lavori pubblici sul totale degli investimenti in costruzioni in Campania – in particolare nella provincia di Napoli - risulta elevata anche se confrontata con le regioni del Nord considerate, nelle quali la quota di lavori pubblici si colloca al di sotto del 20%, fino a scendere, nel caso del Veneto, al 13,5%.
In Campania il peso delle opere pubbliche sul totale degli investimenti in costruzioni risulta piu' elevato rispetto alla media nazionale, ed il fenomeno risulta ancora piu' marcato a Napoli e nella sua provincia.
Patrimonio abitativo esistente e agevolazioni fiscali
In molte regioni il ricorso alle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni (36%) ha contribuito a migliorare il patrimonio abitativo esistente. In Campania, sebbene si registri un aumento del ricorso alle agevolazioni, le richieste sono ancora poche: 7.078 nel 2007 (fonte Ag. Entrate), con un incremento del 9,5% rispetto al 2006. Nello stesso anno la Lombardia ha registrato 91.724 comunicazioni, il Veneto 51.318. Il divario appare ancora piu' significativo se si considera che la Campania, dopo Lombardia e Lazio, ha il maggior numero di abitazioni occupate (1.850.845, dati Istat 2001).
Abusivismo e lavoro irregolare sottraggono mercato alle imprese in regola
Il ridotto utilizzo delle misure fiscali per migliorare il patrimonio abitativo esistente ed il ridotto numero di nuove costruzioni residenziali legali (risultante dai permessi di costruire rilasciati in regione) in rapporto alla popolazione residente in Campania, risultano legati all'alta diffusione dell'abusivismo e del lavoro irregolare nella regione.
Altro fenomeno largamente presente in Campania e' l'occupazione irregolare. Secondo i dati diffusi dall'Istat, nel 2005 il tasso di irregolarita' delle unita' di lavoro nel settore e' del 17,1%, pari a circa 26.000 unita' su un totale di 152.000 impiegate in regione. Sebbene le quote di lavoro irregolare stia diminuendo costantemente (nel 2001 era pari al 28,8%) e sia minore di quella delle regioni del Sud (20,5% medio), il dato campano di lavoro irregolare e' ben superiore rispetto al tasso di irregolarita' medio nazionale (11,0% nel 2005).
Il mercato immobiliare
Il trend di crescita che ha caratterizzato il mercato immobiliare italiano e, in particolare, il settore residenziale negli anni scorsi si ridimensiona nel 2007. I dati dell'Agenzia del Territorio evidenziano una contrazione delle compravendite di abitazioni a livello nazionale. Il fenomeno risulta piu' accentuato nei grandi centri (-7,2%); in Campania nel 2007, il numero di compravendite e' diminuito del 7,8%. Dal 2000 al 2007 il numero di scambi si e' mantenuto relativamente stazionario e non e' stato caratterizzato dalla vivacita' che si e' invece riscontrata mediamente in Italia.
Il credito nel settore delle costruzioni
Nel 2007 il mercato del credito di settore e' continuato a crescere. A livello nazionale, a fine 2007 le consistenze relative ai mutui erogati alle famiglie per l'acquisto di abitazioni (pari a 226 milioni di euro) risultano oltre sei volte piu' elevate rispetto ai valori di fine 2006. In Campania il mercato dei mutui per l'acquisto ha conosciuto un'espansione piu' accentuata di quella media italiana: tra il 1996 ed il 2007 i finanziamenti erogati sono aumentati ad un ritmo di crescita medio del 17,2%. Circa 4 miliardi di euro finanziati nell'anno. A livello nazionale, i prestiti alle imprese di costruzioni per investimenti sono cresciuti in maniera sostenuta, sia per quanto riguarda il settore abitativo (+ 15% circa, per piu' di 31 miliardi di euro), sia per il non residenziale (+11% le consistenze di mutui; 21 miliardi il flusso di nuovi mutui).
Popolazione e cambiamenti demografici
A fine 2007 risultano 5.811.390 i residenti in Campania, con un trend di crescita 2001-2007 dell'1,9%. Nei dettagli: si registra una riduzione dei residenti nei grandi centri (- 1,5%) ed una crescita del 3% negli altri comuni delle rispettive province. Il calo di popolazione nei grandi comuni e' da attribuirsi al comune di Napoli che vede decrescere la popolazione del 3,1%. Al contrario gli altri comuni capoluogo mostrano una crescita della popolazione, con punte dell'8,3% ad Avellino e del 5% a Caserta. Come per le altre grandi aree urbane del Paese, questo andamento puo' essere attribuito alla crescita dei prezzi delle case che ha determinato una redistribuzione della popolazione, con uno spostamento dalle zone centrali quelle piu' esterne e meno care. La perdita di popolazione del comune di Napoli si associa anche all'aumento dei trasferimenti dal Sud al Nord. Nel 2007 il Mezzogiorno (dati Svimez) ha perso circa 52.000 residenti, quasi la meta' campani.
La manovra di finanza pubblica 2009
Da una prima, parziale analisi della Finanziaria 2009 emerge dunque una pesante contrazione nelle dotazioni finanziarie previste originariamente per il 2009 dalla manovra finanziaria del 2007.
I bandi di gara in Campania
In Campania negli ultimi anni i bandi di gara per opere pubbliche hanno subito una netta riduzione. Complessivamente dal 2003 al 2007 l'importo dei lavori posti in gara e' diminuito dello 0,4% in termini nominali, pari al 13,7% in termini reali. Anche il numero dei bandi, e' diminuito nello stesso periodo di tempo facendo registrare una flessione del 28,4% (in Italia -26,9%).
Fonte: http://www.napoli.com
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