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INFRASTRUTTURE: il Cipe rilancia le grandi opere
10/03/2009

Assegnati dal Cipe 10 mld circa per la realizzazione delle grandi opere. Oltre a 1,3 mld per il Ponte e 800 mln per il Mose, le risorse andranno tra l'altro a interventi ferroviari (2,7 mld), lavori Anas (2 mld), reti di trasporto e sistemi metropolitani (1,5 mld), scuole (1 mld)

Infrastrutture: il Cipe rilancia le grandi opere 

fonte: Ance

Per il rilancio la cura infrastrutture

Dal Cipe una dote aggiuntiva di 5 miliardi - Via libera al Ponte sullo Stretto 

Il Governo rilancia le grandi opere e le mette al primo posto delle priorita` insieme agli ammortizzatori sociali. Per il piano infrastrutture arrivano infatti altri cinque miliardi dalla riprogrammazione della quota nazionale residua del Fas (Fondo aree sottoutilizzate). Se si aggiungono 13,7 miliardi ``spendibili`` della prima tranche del Fas (destinata dal Cipe al fondo infrastrutture il 18 dicembre scorso) e i 2,1 miliardi disposti dalla Finanziaria in favore della legge obiettivo, si ottiene un ammontare complessivo di 10,8 miliardi per finanziare i cantieri. Ancora ieri, dando notizia delle decisioni del Cipe, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha preferito fare riferimento al piano da 16,6 miliardi, diventato di 17,8 miliardi, ma in questa cifra sono comprese opere autostradali finanziate da privati per 7-8 miliardi.

Il Cipe ha cominciato a dire ieri a quali opere dovranno essere destinati questi 10,8 miliardi aggiuntivi.

Per ora le certezze sono due: 1,3 miliardi per rimettere in moto il Ponte sullo Stretto e 800 milioni che erano gia` stati assegnati il 18 dicembre scorso al Mose. Per il resto il Governo ha preferito dare indicazioni di massima per raggruppamenti di opere: 2.750 milioni andranno alle opere ferroviarie, 2 miliardi alle opere stradali dell`Anas, 1.510 milioni alle reti di trasporto e ai sistemi metropolitani, 150 milioni agli schemi idrici. Ci sono poi un miliardo per il piano dell`edilizia scolastica e 200 milioni per le nuove carceri.

Le priorita` sono, pero`, gia` chiare anche all`interno di questi raggruppamenti: per le Fs la fetta piu` consistente se la divideranno il terzo valico tra Milano e Genova, cui potrebbero andare 900 milioni per una prima fase funzionale, e la Milano-Verona ad alta velocita`, con i 1.800 milioni previsti per la Treviglio-Brescia.

Resterebbe sostanzialmente al palo un`altra opera molto accreditata alla vigilia, la Pontremolese.

Il finanziamento del terzo valico in piu` lotti o fasi funzionali introduce, per altro, un`innovazione interessante per la legge obiettivo che finora aveva previsto sempre l`integrale finanziamento dell`opera. Il Governo - e in particolare il ministro dell`Economia - sembra orientato a ridurre la rigidita` di questo approccio che aveva certamente portato a un forte scarto fra fondi stanziati e fondi spesi. Se questa svolta sara` consolidata, il meccanismo di finanziamento delle opere potrebbe diventare piu` spedito e meno rigido.

Piu` problematica la ripartizione per le opere Anas, che sembra nascondere una sorpresa: i due miliardi previsti dalla prima proposta del ministero delle Infrastrutture non sarebbero sufficienti a completare il finanziamento della Salerno-Reggio Calabria, cui andrebbero 1,2 miliardi anziche` i 2,2 previsti alla vigilia.

La nota ministeriale dice per altro - senza fornire chiarimenti - che il completamento del finanziamento sara` reso possibile grazie a «risorse gia` stanziate». L`altra priorita`, nel gruppo delle nove opere indicate, resterebbe la Jonica, ma nella tabella sono presenti opere stradali minori per Campania, Puglia e Sicilia.

Nel capitolo delle reti di trasporto e dei sistemi metropolitani la parte del leone dovrebbero farla le opere dell`Expo 2015 e la metropolitana regionale campana. Nell`elenco ci sono pero` anche la linea C della metropolitana di Roma e i metro` di Palermo e Catania.

Sul tema della cantierabilita`, il ministro Matteoli continua a professare ottimismo. «Ci vorranno quattro o cinque mesi per far partire le opere», ha dichiarato.

Nessuna notizia, per ora, del piano delle piccole opere chiesto dall`Ance: il presidente dell`Associazione dei costruttori, Paolo Buzzetti, ha accolto con soddisfazione «lo sforzo del governo sulle infrastrutture», ma ha ribadito la preoccupazione per la cantierabilita` del piano e ha ribadito che «le uniche opere che possono salvare gia` da quest`anno centinaia di migliaia di posti di lavoro sono quelle piccole e medie immediatamente cantierabili». Una polemica destinata a continuare.

Non a caso, Buzzetti ha convocato per aprile gli Stati generali delle costruzioni per far crescere il peso sul Governo.

G. Sa.

Il Sole 24 Ore - 07/03/2009

 


 
 
 
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