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Abruzzo: TERREMOTO, PRONTO IL DECRETO: 4,2 miliardi per la ricostruzione. Marcia indietro sull'esenzione dall'IVA per gli interventi di ricostruzione.
22/04/2009

Le risorse da Ue, giochi e enti previdenziali. No allo scudo fiscale

Domani il varo. Bocciata la polizza antisismica obbligatoria sulla casa 

ROMA — Un miliardo e duecento milioni di euro per far fronte all'emergenza del dopo terremoto, piu' altri tre miliardi, per ora, destinati alla ricostruzione. Palazzo Chigi e il ministero dell'Economia hanno messo a punto il decreto legge che sara' varato domani dal Consiglio dei ministri a L'Aquila.

Fonte: Corriere della sera

Per finanziare la spesa prevista, che gia' supera i quattro miliardi di euro ma non e' affatto definitiva, non saranno varate nuove tasse, ne' si fara' ricorso allo scudo fiscale per il rientro dei capitali dall'estero. Le risorse arriveranno dai giochi, dall'Unione europea, dagli enti previdenziali, dalla Cassa Depositi e Prestiti, e dai fondi gia' disponibili a Palazzo Chigi. 

Il piano del governo prevede che lo Stato si faccia carico per un certo periodo delle rate di ammortamento e degli interessi sui mutui accesi dai privati, poi la costruzione di un mega villaggio prefabbricato nei dintorni dell'Aquila per ospitare in tempi brevi gli sfollati che alloggiano nelle tendopoli e quelli trasferiti negli alberghi della costa abruzzese. In piu', nel decreto, c'e' una lunghissima serie di interventi per riattivare il circuito economico della regione

Ci sara' un aumento del fondo di garanzia sui prestiti per le piccole e medie imprese, che dovrebbe essere esteso anche alle attivita' professionali, l'accelerazione degli investimenti dell'Anas e delle Ferrovie dello Stato, il trasferimento gratuito dal Demanio alla regione di immobili e terreni. Probabilmente ci saranno misure a favore degli agricoltori e non e' escluso che arrivi anche una garanzia speciale sul credito al consumo per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici. 

Nel piano, invece, non e' prevista l'esenzione dall'Iva per gli interventi di ricostruzione. 

Alcune misure non riguarderanno solo l'Abruzzo. Si ipotizzano ad esempio agevolazioni fiscali consistenti per chi costruisce rispettando i criteri antisismici, ma non scattera' la polizza assicurativa obbligatoria per far fronte alle calamita' naturali, che a Berlusconi e Tremonti suona come una tassa impropria. 

I due grandi capitoli di spesa contemplati dal decreto, quella corrente per l'emergenza, che oggi costa allo Stato circa 3 milioni di euro al giorno, e quella in conto capitale per la ricostruzione, avranno fonti di finanziamento distinte. 

Per gli interventi piu' immediati, che saranno comunque varati anche in futuro con lo strumento dell'Ordinanza e non del decreto (evitando incidenti parlamentari che potrebbero distrarre parte dei fondi) si ricorrera' ai proventi dei giochi, quindi gratta e vinci e lotterie (e non e' escluso un prelievo sui videopoker e i giochi online), al Fondo imprevisti e al Fondo accantonato a Palazzo Chigi per la crisi economica e che ha disponibilita' per circa 8 miliardi. In piu' saranno utilizzati i residui stanziati per il bonus famiglie dall'ultima finanziaria e alcuni risparmi della spesa farmaceutica. 

Per la ricostruzione, per la quale non c'e' ancora una stima definitiva dei costi, il decreto affronta solo la prima fase, comunque impegnativa. L'Unione europea (che attivera' anche la Banca per gli investimenti) finanziera' con 500 milioni buona parte della citta' prefabbricata. Un miliardo arrivera' dagli enti previdenziali, obbligati a investire in immobili parte dei premi assicurativi e dei contributi raccolti. La Cassa Depositi mettera' un miliardo facendosi carico dei mutui dei privati. Prevista, infine, una riprogrammazione delle spese destinate al piano per le infrastrutture. 

Mario Sensini  - Corriere.it
22 aprile 2009

 


 
 
 
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