Subito dopo la Toscana arriva il Veneto. Dopo aver bruciato
tutti varando per primo il disegno di legge sul piano casa, al quale si e'
ispirato lo stesso Governo, la Regione di Galan deve ora accontentarsi di un
secondo posto nella maratona delle norme locali per dare il via agli ampliamenti
e alle demolizioni
Il varo del Piano casa in Veneto e' previsto per la fine di questa settimana
o, al massimo, agli inizi della prossima. La legge va nella direzione opposta a
quella della Toscana e cioe' allarga i vincoli imposti anche rispetto all'intesa
Governo– Regioni del 1 aprile.
Anzi: il Ddl veneto e' rimasto fedele alle intenzioni orginarie di
Berlusconi e quindi ammette gli interventi anche nei condomini, nei
centri storici, nei fabbricati non residenziali. Nel passaggio in commissione
Urbanistica, poi, il bonus di volumetria concesso in caso di demolizione e
ricostruzione e' addirittura salito al 40 per cento, il 5 per cento in piu'
rispetto al modello ideato dallo stesso Berlusconi.
Ma l'enorme distanza che separa le due Regioni piu' veloci e' solo il primo
assaggio di quello che succedera', da qui a fine giugno, in tutta Italia, quando
sara' completo il quadro delle scelte delle Autonomie. Come risulta da
un'inchiesta condotta dal settimanale del Sole 24 Ore «Edilizia e territorio»,
il piano casa si sta evolvendo a macchia di leopardo con cinque
Regioni piu' permissive rispetto all'accordo,(oltre al Veneto,
la Lombardia, la Liguria, le Marche
e la Sicilia) ed altre, soprattutto naturalmente quelle di
centrosinistra, piu' restrittive (oltre alla Toscana,
il Piemonte, l'Emilia Romagna,la Campania
e la Puglia, ma anche –a sorpresa – la Sardegna).
Alcune poi si mantengono sostanzialmente aderenti ai termini dell'accordo: l'Umbria,
per esempio. Ma tra queste una sola ha gia' messo nero su bianco le proprie
intenzioni: la Sicilia. La regione guidata da Raffaele Lombardo ha varato un
disegno di legge che va oltre il premio del 20 per cento di cubatura pensato da
Berlusconi.
Si parte da un aumento possibile del 25 per cento per le abitazioni
fino a 500 metri cubi a cui si aggiunge un bonus del 5 per cento se si
utilizzano energie rinnovabili e si arriva a un ulteriore 15 per cento in piu'
per tutta la quota che eccede i 500 metri cubi. La settimana prossima anche la
giunta del Piemonte dovrebbe licenziare il disegno di legge: si pensa a non
concedere deroghe ai piani urbanistici e a fissare standard esigenti di
risparmio energetico per ottenere il 35 per cento in piu' sulla demolizione e
ricostruzione.
Resta invece a guardare il Trentino Alto Adige: le province
di Trento e Bolzano hanno gia' proprie norme con i premi di cubatura e
preferiscono quindi sostenere l'edilizia attraverso contributi ai privati per la
ristrutturazione. Molto piu' difficile, intanto, il cammino del decreto legge
sulla semplificazione edilizia, che dovrebbe completare il quadro legislativo
nazionale del piano casa.
Fonte: Demanio Re
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