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COME FUNZIONANO I FINANZIAMENTI EUROPEI (E QUANTO NE BENEFICIA IL MOLISE). Quanto costano gli aiuti che provengono dall'Europa?
14/09/2009

Volete sapere quanto costano all'Italia (ed al Molise) gli aiuti che ci provengono dall'Europa? Bene. Nel 2007, se da una parte abbiamo corrisposto quasi quattordici miliardi di euro all'Unione, dall'altra ce ne sono ritornati indietro meno di undici, per lo piu' deviati in direzione delle Regioni meridionali. Risultato?


Questi contributi ci sono costati la bellezza di circa tre miliardi di euro: un'imposta occulta prelevata - per conto dell'UE - sull'Iva, dal Pil nazionale (1%), dagli introiti per l'importazione dei prodotti agricoli e dall'imposizione dei diritti sulla produzione dello zucchero. Insomma, volendo scendere al pratico, ogni italiano (compresi i neonati) ha versato 232 euro all'Unione. 


L'elargizione dei fondi europei appare sicuramente sbilanciata. Vi sono quelli strutturali (che finanziano la politica delle Regioni con il Fesr, l'Fse, il Feoga e lo Sfop) ed il Feaga (che eroga risorse destinate alla politica agricola comune). Le sigle del primo gruppo significano, rispettivamente: fondo europeo di sviluppo regionale; fondo sociale europeo; fondo europeo agricolo sezione orientamento; strumento finanziario di orientamento per la pesca. Si tratta di autentici filoni d'oro, ma piu' o meno quasi esclusivamente per le Regioni del Sud.


Tra quelle piu' piccole, e' notevole il caso del Molise che viene "gratificata" dall'Unione con 42 milioni di euro (benche' abbia sborsati solo 232 euro per ciascun abitante), al contrario di chi si vede assegnare poco piu' di una miseria. Insomma, stavolta nella foresta di Scherwood non opera piu' l'arciere Robin Hood bensi' il ragioniere Robin Ue, vale a dire l'Europa che preleva dai ricchi per dare ai poveri (o presunti tali).


E' per questo che le Regioni del Nord Italia debbono accontentarsi di raschiare il fondo del barile; e che la Lombardia, pur essendo il primo territorio come prodotto interno lordo e pur offrendo fiumi di danaro, riceve in cambio appena 174 milioni di euro. Un analogo caso di disparita' tra uscite ed entrate riguarda altre regioni; segnatamente: 


- il Piemonte (187 milioni di euro);
- il Veneto (141 milioni di euro);
- il Friuli-Venezia Giulia (27 milioni di euro).



In definitiva il "lusso" di essere nati cittadini europei viene pagato a caro prezzo. Ma vediamo come "funzionano" i finanziamenti Ue. 


Le Regioni europee ricevono fondi a seconda dell'obiettivo in cui sono state inserite. Quelle dell'obiettivo 1 sono piu' povere della media (meno del 75% del pil pro-capite medio europeo). Quelle dell'obiettivo 2 sono zone in cui si vuole sostenere l'imprenditorialita' e l'innovazione. Quelle dell'obiettivo 3 sono regioni di confine che beneficiano di fondi per progetti transfrontalieri di collegamento fra due o piu' Paesi.


E' soprattutto il settore agricolo a fruire di trasferimenti ingenti da Bruxelles. In pratica, tutte le aziende godono di pagamenti diretti da parte della UE ad integrazione del loro reddito, cosicche' i fondi agricoli finiscono con l'essere quelli che pesano per il 44% sull'intero bilancio dell'Unione.


Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) finanzia la realizzazione di infrastrutture e di investimenti produttivi generatori di occupazione. Il Fondo sociale europeo (FSE) favorisce l'inserimento professionale dei disoccupati e delle categorie sociali meno favorite. Infine, il Fondo di coesione e' destinato ai Paesi piu' poveri dell'Europa.


Domanda: ma in cambio cosa ci guadagnano i cittadini dello Stivale? Sicuramente la circolazione di una moneta unica e la libera diffusione di merci nei Paesi di Eurolandia; di poi i fondi strutturali e quindi i trasferimenti di altra natura.


Ma come abbiamo visto, sono le Regioni meridionali (che appartengono al programma del cosiddetto "obiettivo 1") a prendersi la fetta piu' grande perche' sono considerate aree economiche disagiate. Invece, quelle del Centro-Nord (obiettivo 2) debbono accontentarsi di cio' che resta. La conseguenza e' quella per cui l'Italia dona piu' di quanto possa riprendersi .


Le Regioni che beneficiano maggiormente delle risorse Ue sono la Campania (943 milioni di euro), la Sicilia (823), la Puglia (498) e la Sardegna (329). Notevole la posizione della Calabria, che introita oltre 250 milioni di euro, benche' si tratti di una regione che contribuisce meno delle altre al pil nazionale. 


Quanto sopra esposto rivela, a chiare lettere, che quasi tutto il danaro spedito dai Padani a Bruxelles effettua un viaggio di sola andata, ritornando solo in parte indietro, esclusivamente per beneficare il Mezzogiorno d'Italia.



Fonte: primapaginamolise.it

 


 
 
 
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